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Indice degli argomenti Toggle Le 15-minutes city: un concetto rivoluzionarioUn modello per le smart city post-pandemiaObiettivi principali delle 15-minutes cityAffronto della Congestione del TrafficoPromozione della SostenibilitàCreazione di Comunità VivibiliGli esempi di città di 15 minutiLa situazione in Italia Nel mondo in costante evoluzione dell’urbanistica, un nuovo concetto sta emergendo come soluzione innovativa per affrontare le sfide urbane contemporanee: le “15-Minutes City“, ovvero le città che prevedono la riorganizzazione del tessuto urbano in modo tale che i residenti possano svolgere attività essenziali come andare a lavoro, a scuola, dal medico o a fare speso entro 15 minuti a piedi (o in bici) dalla propria casa. Vita privata, lavoro, assistenza sanitaria, intrattenimento, negozi: le funzioni chiave della vita del cittadino possono esplicarsi in un breve tragitto riducendo lo spazio e il tempo necessario per prendere parte alle diverse attività. Questo approccio rivoluzionario alla pianificazione urbana promette di ridefinire la vita nelle città e ha guadagnato terreno in tutto il mondo grazie alla sua capacità di affrontare problemi come la congestione del traffico, la promozione della sostenibilità e la creazione di comunità più vivibili. Le 15-minutes city: un concetto rivoluzionario Questa idea è stato introdotto nel 2016 dall’urbanista franco-colombiano Carlos Moreno e ha rapidamente guadagnato popolarità tra urbanisti, politici e cittadini desiderosi di migliorare la qualità della vita nelle città. In un post pubblicato sul portale di Carlos Moreno, lo studioso si domanda come sia possibile conciliare lo sviluppo irreversibile del mondo urbano con i bisogni essenziali per una qualità della vita “reale”. La vita quotidiana dei cittadini può essere così semplificata notevolmente quando le principali esigenze, come vita personale, lavoro, assistenza medica, svago e acquisti, sono tutte facilmente accessibili in un raggio di 15 minuti. “Questo è un altro modo di vivere la città, permettendo al legame sociale che esiste in prossimità di essere parte di questa alta qualità della vita” afferma Carlos Moreno. Secondo la teoria della 15 minute city si deve passare da un modello di città monofunzionale a una “città policentrica” basa sui criteri di prossimità, densità e ubiquità. Per Moreno, si deve passare da un modello di città monofunzionale a una “città policentrica” basata sui criteri di prossimità, densità e ubiquità. Una città che quindi si adatta all’uomo e non viceversa. Un modello per le smart city post-pandemia Più per necessità che per virtù, la pandemia ha giocato un ruolo significativo nella trasformazione delle abitudini dei cittadini e nel modo in cui viviamo le città. Le misure di distanziamento sociale e l’accelerazione verso la digitalizzazione, spinta dalla crescente adozione dello smart working, hanno portato a una riduzione degli spostamenti e a una focalizzazione delle nostre esigenze materiali e sociali su ciò che è immediatamente disponibile. Questo ha portato a una sorta di ritorno alla vita di quartiere, in cui la città dei 15 minuti si presenta come una manifestazione di questo cambiamento: non più città basate solo sulla necessità, ma anche sul piacere di trovare nella propria comunità tutto ciò che serve per una vita appagante. Questo è favorito da modelli di condivisione e collaborazione agevolati dalla tecnologia, che rendono possibile un modo di vivere più sostenibile e centrato sulla comunità. Obiettivi principali delle 15-minutes city Le 15-Minutes City si concentrano su diversi obiettivi fondamentali che rivoluzionano l’urbanistica contemporanea: Affronto della Congestione del Traffico In un’epoca in cui la congestione del traffico è una delle sfide più pressanti per le città in tutto il mondo, le 15-Minutes City propongono una soluzione mirata. Questo approccio mira a ridurre la dipendenza dall’uso dell’automobile, limitando la necessità di spostamenti prolungati in auto. Il risultato è una riduzione degli ingorghi stradali, una diminuzione dell’inquinamento atmosferico e un minor ricorso al petrolio come fonte di energia. Moreno fa notare che “La transizione energetica, con il cambio di paradigma verso fonti carbon free e rinnovabili, è certamente una priorità, ma sarà abbastanza irrisoria se non andrà di pari passo con un’ambiziosa politica urbana incentrata sulla convergenza con una trasformazione radicale dei nostri stili di vita”. Promozione della Sostenibilità La sostenibilità ambientale è diventata una priorità cruciale per le città moderne. Le 15-Minutes City affrontano questa sfida promuovendo la sostenibilità in vari modi. Ciò include la riduzione delle emissioni di gas serra attraverso una minore dipendenza dai veicoli a combustione interna, nonché la diminuzione dell’impronta ecologica generale delle città. Questo viene raggiunto incoraggiando l’uso di mezzi di trasporto ecologici come la bicicletta e il trasporto pubblico, contribuendo così a creare ambienti urbani più eco-sostenibili. Creazione di Comunità Vivibili Un ulteriore obiettivo centrale delle 15-Minutes City è la creazione di comunità più vivibili e coese. L’idea è rendere facilmente accessibili a piedi tutti i servizi essenziali, come luoghi di lavoro, istruzione, intrattenimento e negozi. Ciò promuove anche la formazione di connessioni sociali più forti all’interno delle comunità. Le persone possono godere di una maggiore interazione tra di loro, contribuendo così a migliorare il loro benessere generale e a creare ambienti urbani più vivaci e socialmente integrati. Gli esempi di città di 15 minuti Esistono diversi esempi di città di 15 minuti; le teorie di Carlos Moreno sono diventate uno dei pilastri fondamentali della campagna elettorale che ha portato, nella primavera scorsa, alla riconferma della sindaca di Parigi, Anne Hidalgo, con il sostegno anche dei partiti ecologisti. Con l’obiettivo di creare un ambiente urbano in cui tutti possano soddisfare le proprie esigenze quotidiane senza dover usare l’auto, il piano ha comportato alla creazione di nuove piste ciclabili, l’espansione del trasporto pubblico e la promozione di parchi e spazi verdi accessibili. Anche Barcellona, già a partire dal suo piano di mobilità urbana del 2013, ha abbracciato un concetto simile a quello delle città di 15 minuti. Qui sono stati progettati i cosiddetti “Superblocks”: isolati principalmente pedonali in cui solo veicoli autorizzati possono accedere. Questi Superblocks rappresentano delle piccole comunità all’interno della città e sono collegati tra loro da strade di collegamento esterne. Nei Paesi Bassi, recenti studi hanno dimostrato che oltre l’80% degli insediamenti urbani risponde alle caratteristiche delle 15-Minutes City, grazie a una pianificazione del territorio proattiva che è stata messa in atto da anni, da ben prima che Moreno teorizzasse l’idea. Non c’è solo Europa però: Sydney ha adottato il concetto di “20-Minutes City” da alcuni anni ed è orgogliosa dei risultati ottenuti. Questa visione dello spazio urbano ha portato a miglioramenti significativi, sia dal punto di vista ambientale che della qualità della vita dei suoi abitanti. Negli Stati Uniti, nella città di Portland, nell’Oregon, sono emersi i quartieri dei “20 minuti”, caratterizzati dalla predominanza dei percorsi pedonali. Questi quartieri rappresentano il fulcro delle iniziative della città per affrontare la crisi climatica in corso. La situazione in Italia Secondo un sondaggio Ipsos svolto per Legambiente, gli italiani sono favorevoli alla città dei 15 minuti, ma la trovano allo stesso tempo un progetto poco realistico. Nonostante questo, sono molti i sindaci del nostro Paese che strizzano l’occhio a questo nuovo approccio. Milano, ad esempio, si è posizionata in prima linea nell’adozione di questo modello. La città lombarda sta affrontando la sfida di creare quartieri residenziali integrati al di fuori del centro cittadino, in cui abitazioni, uffici, imprese, servizi pubblici e spazi verdi coesistono armoniosamente. L’obiettivo è ridurre al minimo il pendolarismo lavorativo e contribuire al decongestionamento del trasporto pubblico e delle strade durante le ore di punta. La città in 15 minuti è diventata parte integrante del manifesto elettorale del sindaco Gualtieri a Roma: il primo cittadino, insieme ai suoi assessori, qualche mese fa ha presentato 15 progetti, uno per ogni municipio che sposano la visione di una città più accessibile e attenta alla realtà dei cittadini. Gli spunti di conversazione non mancano, ma occorre mettere in atto un piano progettuale concreto per decentralizzare le funzioni primarie ai quartieri e connettere i medesimi in modo funzionale e pratico. Quale sarà il futuro del “modello città” all’italiana? Speriamo più inclusivo, semplificato e soprattutto a misura d’uomo. Articolo aggiornato – Prima pubblicazione 9 febbraio 2022 Consiglia questo approfondimento ai tuoi amici Commenta questo approfondimento
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