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In seguito alle proposte in materia di clima annunciate nel discorso sullo stato dell’Unione dalla Presidente della Commissione Ursula von der Leyen e al piano presentato dalla Commissione Europea limitare le emissioni di gas serra dell’UE di almeno il 55% entro il 2030 rispetto ai livelli del 1990, la Commissione ha pubblicato il 17 settembre la valutazione di 27 Piani nazionali per l’energia e il clima degli Stati membri per il periodo 2021-2030. Kadri Simson, Commissario per l’Energia, ha sottolineato che il sistema energetico sarà al centro della transizione verde in Europa: “La valutazione dei piani nazionali per l’energia e il clima che abbiamo presentato dimostra che i nostri Stati membri sono in grado di superare gli obiettivi prefissati. Ora dobbiamo passare al livello successivo insieme e sviluppare un sistema energetico più sicuro e resiliente, con più energia rinnovabile generata nell’UE”. I 27 piani forniscono una panoramica dell’impegno degli Stati per garantire la transizione verso la neutralità climatica per il periodo 2021-2030 in diversi settori e e il rapporto considera l’impatto cumulativo in particolare per le energie rinnovabili, l’efficienza energetica, la riduzione delle emissioni di gas serra, il mercato interno dell’energia dell’UE e i progetti di ricerca e innovazione. Seguirà il prossimo ottobre una valutazione dettagliata dei singoli piani nazionali, insieme alle linee guida per la loro attuazione. La valutazione, che tiene conto del contesto del recupero post-COVID-19, mostra che la piena attuazione dei piani porterebbe l’Europa a superare l’attuale obiettivo del 40% di riduzione delle emissioni di gas serra per il 2030, il che permette di essere ottimisti nell’aumentare le nostre ambizioni per il 2030, come indicato nel Piano per gli obiettivi climatici. PNIEC: energie rinnovabili, efficienza energetica e riduzione emissioni Per quanto riguarda le energie rinnovabili, si stima che l’impegno combinato degli Stati membri sia superiore all’attuale obiettivo di almeno il 32%: si potrebbe infatti raggiungere, nell’ambito delle misure esistenti e previste, un range compreso tra il 33,1 e il 33,7% nel 2030. L’analisi dei dati Eurostat per il 2018 e le stime a livello di Stati membri della quota di energie rinnovabili prevista per il 2020 nel consumo finale di energia mostrano che l’UE dovrebbe raggiungere una quota di energie rinnovabili compresa tra il 22,5% e il 22,7% e che quasi tutti gli Stati membri dovrebbero raggiungere i propri obiettivi nazionali vincolanti. Le prime stime indicano che la capacità di produzione di energia rinnovabile ha continuato a crescere del 6,2% nel 2019, con una sviluppo del mercato del 33% rispetto al 2018. Inoltre, diversi analisti suggeriscono che, nonostante l’impatto negativo della crisi COVID-19, l’industria delle energie rinnovabili e gli investimenti associati abbiano dimostrato un’ottima resistenza. L’UE potrebbe dunque raggiungere l’obiettivo europeo di una quota del 20% di energie rinnovabili nel consumo finale di energia entro il 2020. Tuttavia serve un impegno ancora maggiore: la valutazione d’impatto rafforzamento delle ambizioni climatiche dell’Europa per il 2030, spiega infatti che la riduzione delle emissioni di gas serra di almeno il 55% richiedere una quota di energia rinnovabile nell’UE del 38-40% entro il 2030. Meno positivi i riscontri sull’efficienza energetica, rimane infatti un divario rispetto all’obiettivo europeo per il 2030 del 32,5% di miglioramento dell’efficienza nei consumi energetici, che si attesta ancora a 2,8 punti percentuali per il consumo di energia primaria e a 3,1 punti percentuali per il consumo finale di energia. A livello di riduzione dei gas serra l’analisi mostra che con le misure previste dai vari PNIEC si dovrebbe arrivare, grazie a un mix di misure settoriali e intersettoriali, a una diminuzione del 41% rispetto ai livelli del 1990, superando l’obiettivo di riduzione del 40% fissato dall’UE. La valutazione pubblicata dalla Commissione evidenzia come i finanziamenti nell’ambito del pacchetto UE per la ripresa e la resilienza possano essere utilizzati per sostenere gli investimenti e le riforme individuati nei piani nazionali, in particolare investendo nell’efficienza energetica, nel rinnovo degli edifici, nell’iutilizzo di energie rinnovabili, nella mobilità sostenibile, nell’ammodernamento delle reti elettriche e nell’incentivazione dell’innovazione in settori tecnologici cruciali come l’idrogeno rinnovabile e le batterie. Meccanismo di finanziamento dell’energia rinnovabile Il 17 settembre sono anche state pubblicate le norme di attuazione del nuovo meccanismo di finanziamento delle energie rinnovabili dell’UE, a sostegno dei progetti di energia rinnovabile, come previsto dall’articolo 33 del regolamento sulla governance (UE) 2018/1999 del pacchetto “Energia pulita per tutta l’Europa”, che diventerà operativo dal gennaio 2021. L’obiettivo principale è quello di consentire agli Stati membri di collaborare più strettamente per raggiungere i propri obiettivi individuali e collettivi in materia di energie rinnovabili, coprendo le eventuali lacune e garantendo una diffusione più efficiente delle energie rinnovabili in tutta l’UE. Ggli Stati membri potranno così beneficiare collettivamente di progetti di energie rinnovabili finanziati in un altro paese dell’UE attraverso gare d’appalto che utilizzano questo meccanismo di finanziamento a livello europeo. 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