Domotica e building automation: l’impatto di pandemia e superbonus sulla casa intelligente

I sistemi di domotica, smart home e building automation stanno reggendo bene la prova della crisi pandemica e oggi potrebbero trovare slancio grazie al Superbonus. Ecco perché

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Domotica e building automation: l’impatto di pandemia e superbonus sulla casa intelligente

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Domotica e building automation reggono tutto sommato bene alla prova della pandemia. Il mercato è tendenzialmente in ascesa, contestualmente al periodo storico che si sta vivendo, in piena crisi Covid-19, di cui sta soffrendo l’edilizia e non solo.

Sul lato smart home, l’Osservatorio Internet of Things della School of Management del Politecnico di Milano nel rapporto dedicato e appena presentato ha mostrato un 2020 è stato un anno di luci e ombre per il mercato, che ha subito il primo lockdown (con vendite in calo tra il -60% e il -100%) ma anche assistito a una forte ripresa nella seconda parte dell’anno. Così ha chiuso l’anno mantenendo un valore di 505 milioni di euro, segnando “solo” un -5% rispetto al 2019. “Ma la pandemia ha anche riportato la casa al centro dell’attenzione dei cittadini e del governo”, segnala.

Il report però non tiene conto delle applicazioni di domotica cablata, in cui però operano i professionisti del settore della building automation. «Il tasso di automazione degli ambienti domestici e la richiesta di domotica è più alta oggi rispetto a quanto era prima della pandemia», afferma Alessio Vannuzzi, Titolare dello studio tecnico Ohmega Progettazioni e KNX tutor.

In più, come ha segnalato lo stesso Osservatorio IoT, c’è il fattore potenziale del Superbonus 110% per lo sviluppo della casa tecnologica, che potrebbe essere una leva importante per le soluzioni di Building automation. Insomma, ci sono molti aspetti che propendono per la crescita della casa intelligente.

Domotica e smart home: le differenze significative

Spesso e volentieri domotica e smart home sono considerati sinonimi. In effetti designano entrambe la possibilità di applicare soluzioni tecnologiche in ambito domestico, e non solo. La domotica è la disciplina che si occupa dell’applicazione dell’elettronica e dell’informatica in ambito domestico e non solo: pensiamo ad alberghi, uffici ecc. e di contribuire alla realizzazione dello smart building. La smart home, riguarda l’ecosistema di soluzioni che hanno nell’applicazione dell’IoT il loro punto forte, specie nel contesto abitativo, rendendolo “intelligente”.

Domotica e smart home: le differenze significative

«Entrambe hanno a che fare con la finalità di creare una casa intelligente. Spesso, però, smart home rischia di essere considerato in modo limitante con prodotti fai da te (il cosiddetto Do It Yourself Smart Home), caratterizzati da prezzi bassi e da modalità di acquisto nel circuito della Gdo o mediante e-commerce. Ma non è così, o non è solo questo.

«La domotica (e la building automation) è più legata al mondo professionale, la smart home invece alla possibilità di installazione da parte dell’utente privato. Ma sono due mondi conciliabili e complementari: le soluzioni IoT, pur non essendo strettamente legate al mondo impiantistico, sono collegabili a building automation e sistemi professionali grazie alla loro “intelligenza” e capacità di interconnessione – specifica il KNX tutor – Nel complesso è aumentata notevolmente la possibilità di integrazione di soluzioni: pensiamo solo agli elettrodomestici smart, collegabili in rete con il resto degli impianti interni e con lo stesso impianto domotico. A livello tecnologico, le possibilità creative sono davvero ampie».

Domotica e pandemia: il contributo dello smart working per la smart home

Il fattore pandemia, con la necessità cogente di vivere e lavorare da casa, ha aperto la strada per lo smart working e il boom del lavoro agile. Questo ha contribuito a una maggiore richiesta di domotica e smart home: «In parte è così. Di certo, la pandemia non ha interrotto il lavoro di molti professionisti della domotica, anzi nei casi dove si era già intervenuti, grazie alla connessione da remoto è stato possibile intervenire senza doversi spostare», sottolinea Vannuzzi.

La stessa necessità di operare sul web per lavoro e per studio, ha anche sensibilizzato molti sull’utilità di avere sistemi per la gestione impiantistica domestica.

Domotica, building automation e superbonus 110%: la leva degli incentivi

Tra i cosiddetti interventi trainati trovano posto gli impianti di building automation. Che spinta può offrire quindi il Superbonus 110% alla domotica? «Potenzialmente elevata, anche se a oggi non è stato così determinante – ammette Vannuzzi – I motivi sono diversi: a livello legislativo, per esempio, la considerazione delle potenzialità dell’automazione poteva essere esplicitata in modo più efficace e mirata. Anche la poca conoscenza di chi si occupa della parte architetturale e ingegneristica di questi sistemi non ha aiutato l’utente finale a prevederli negli interventi trainati».

Eppure nel Superbonus 110% (ma anche nell’ecobonus per la riqualificazione energetica) questi sistemi trovano spazio.

In particolare l’Allegato A del Decreto Requisiti fa accenno all’Articolo 11 quanto riguarda gli interventi di installazione di sistemi di building automation. Specifica che questi dispositivi devono consentire la gestione automatica personalizzata degli impianti di riscaldamento o produzione di acqua calda sanitaria o di climatizzazione estiva in maniera idonea a: mostrare attraverso canali multimediali i consumi energetici mediante la fornitura periodica dei dati; mostrare le condizioni di funzionamento correnti e la temperatura di regolazione degli impianti; consentire l’accensione, lo spegnimento e la programmazione settimanale degli impianti da remoto.

L’Articolo 11 dell’Allegato A sottolinea anche che i dispositivi dei sistemi di building automation devono afferire almeno alla classe B della norma EN 15232.

Sistemi di automazione e controllo: l’importanza della UNI EN 15232

I professionisti della domotica e dell’impiantistica, come Vannuzzi, hanno colto favorevolmente il riferimento alla norma UNI EN 15232 sui sistemi di automazione e controllo e gestione degli edifici. L’unico limite è rappresentato dalla poca conoscenza di una parte degli attori sul mercato che propongono soluzioni che nulla hanno a che fare con la norma, in particolare con la classe B, che comprende impianti in grado di comunicare tra loro.

In ogni caso per questi impianti l’agevolazione garantita da superbonus (come dall’ecobonus) è generosa e permette di contare su una detrazione massima di 15mila euro per sistemi di building automation.

A ciò si aggiunge quanto prevede la legge di bilancio 2021 che ha inserito tra le spese ammissibili nel superbonus 110 anche interventi di abbattimento delle barriere architettoniche, con un tetto di spesa massima pari a 48mila euro, aprendo così spazi per la domotica sociale. «Non solo: c’è la possibilità di far rientrare le schermature solari e le opere per la loro gestione automatizzata», sottolinea il titolare dello studio tecnico Ohmega Progettazioni.

Domotica e tecnologia: le prospettive più interessanti

Si è detto della possibilità di integrazione sempre più spinta tra i sistemi domotici e smart home, ma c’è anche un’attenzione particolare a garantire un maggiore comfort e benessere a chi vive il contesto indoor. «Si nota, per esempio, una sensibilità sempre maggiore verso il tunable white, ovvero la regolazione della tonalità di luce bianca che è una delle più recenti innovazioni nel settore lighting. Inoltre, si nota un’attenzione particolare alla possibilità di inserire sistemi di qualità dell’aria indoor, sotto forma di sistemi di ventilazione meccanica controllata ma non solo, e di misurazione dei livelli di co2 e VOC. Si sta andando, quindi, verso edifici pensati sempre più in ottica smart building», conclude Vannuzzi.

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