“100% rinnovabili: un nuovo futuro per le piccole isole”

Rapporto Greenpeace: per le isole minori italiane puntare su efficienza energetica ed energie rinnovabili

Oggi Greenpeace ha presentato il rapporto “100% rinnovabili: un nuovo futuro per le piccole isole”, dedicato al modello energetico di 20 piccole isole italiane che ancora oggi producono la quasi totalità della propria energia usando generatori diesel. Basterebbe poco infatti per aiutare uno sviluppo sostenibile che punti su un mix di efficienza energetica, solare e altre rinnovabili, garantendo di passare nel giro di 20-25 anni a coprire tutti i bisogni energetici grazie alle rinnovabili, oltre a un significativo risparmio in bolletta.

La produzione energetica diesel oltre a essere inefficiente, dato che i generatori sono molto vecchi, e inquinante, è infatti anche molto costosa, basti pensare che ogni anno i cittadini italiani pagano complessivamente oltre 60 milioni di euro in bolletta (componente UC4) per sovvenzionare la produzione energetica di queste isole.

Il Rapporto redatto da Exalto Energy & Innovation presenta i risultati di alcune simulazioni svolte tramite un modello matematico in grado di creare scenari energetici 100% rinnovabili per 20 piccole isole tra cui Lampedusa, Pantelleria, Favignana, Giglio, Tremiti. Naturalmente i percorsi previsti nel Rapporto possono differire a seconda delle località che si prendono in considerazione, le cui caratteristiche morfologiche e di domanda energetica sono diverse, il modello illustrato è però  applicabile a tutte le isole, non solo italiane, non connesse alla rete elettrica nazionale.

Nel Rapporto vengono in particolare individuati interventi diversi da sviluppare nell’arco di 20/25 anni in tre fasce temporali. La prima prevede interventi sul lato dell’efficienza energetica e la realizzazione di impianti fotovoltaici. La seconda, tra il 2021 e il 2025, vedrà la prosecuzione delle misure sul versante della riduzione dei consumi, mentre sul lato dell’offerta ipotizza l’abbinamento del solare con l’eolico. La vera novità sarà però data dall’impiego su larga scala dell’accumulo, sia negli interventi decentrati che in quelli al servizio della rete, che potrebbe consentire alle rinnovabili di soddisfare il 50 per cento della domanda. Infine, nella terza fase, la più delicata, ci si vuole spingere fino al 100 per cento di generazione rinnovabile, traguardo che potrebbe essere raggiunto tra il 2035 e il 2040, grazie anche all’impiego di nuovi sistemi di accumulo e dell’eolico offshore galleggiante.

Greenpeace evidenzia che è necessario che il Ministero dello Sviluppo Economico “definisca obiettivi chiari sul lato dell’efficienza e delle rinnovabili in un percorso che orienti queste isole verso un futuro 100 per cento rinnovabile. Una scelta conveniente da un punto di vista ambientale, economico e occupazionale, in grado offrire garanzie anche al comparto del turismo, attualmente minacciato dai progetti di nuove trivellazioni in gran parte dei mari italiani”.

Scarica il Rapporto “100% rinnovabili: un nuovo futuro per le piccole isole”

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