Record nel 2017 per le vendite dei veicoli elettrici

Pubblicato dall’International Energy Agency – IEA, il Global Electric Vehicle Outlook 2018 che fornisce un quadro completo del mercato attuale dei veicoli elettrici, delle infrastrutture di ricarica e delle politiche messe in atto a livello globale, con interessanti prospettive di scenario per il 2030.

 Vendite record per le macchine elettriche nel 2017

Il Global Electric Vehicle Outlook 2018 pubblicato dall’IEA, propone un’analisi del mercato globale della mobilità elettrica e delle infrastrutture di ricarica, con le prospettive di crescita al 2030. Si tratta di un’importante risorsa che promuove gli sforzi per accelerare la diffusione dei veicoli elettrici nei paesi e nelle città, con l’obiettivo di aumentare la sicurezza energetica, migliorare la qualità dell’aria, ridurre l’inquinamento acustico e contribuire in maniera significativa alla sfida della riduzione delle emissioni di gas a effetto serra.

L’analisi evidenzia che nel 2017 le vendite dei veicoli elettrici hanno raggiunto livelli record.

Sono infatti state vendute più di 1 milione di auto elettriche, con oltre la metà delle vendite globali in Cina. Il numero totale di auto elettriche in circolazione ha superato i 3 milioni in tutto il mondo, con una crescita di oltre il 50% dal 2016.

Nel 2017 sono state vendute in Cina quasi 580.000 auto elettriche, con un aumento del 72% rispetto all’anno precedente. Gli Stati Uniti sono al secondo posto, con circa 280.000 auto vendute nel 2017, rispetto alle 160.000 del 2016.

Questa è la buona notizia, la cattiva è che solo pochi paesi detengono una quota di mercato significativa

In termini di quota di mercato, la Norvegia resta il mercato più importante al mondo per le vendite di auto elettriche, con più del 39% di nuove vendite nel 2017. Segue l’Islanda con l’11,7% e la Svezia con il 6,3%. 

Anche Germania e Giappone hanno registrato una forte crescita, con vendite più che raddoppiate in entrambi i paesi rispetto ai livelli del 2016.

La mobilità elettrica non è limitata alle automobili. Nel 2017, lo stock di autobus elettrici è salito a 370.000 da 345.000 nel 2016, e le due ruote elettriche hanno raggiunto i 250 milioni. L’elettrificazione di queste modalità di trasporto è stata trainata quasi interamente dalla Cina, che rappresenta oltre il 99% del parco autobus elettrico e delle due ruote, anche se le immatricolazioni in Europa e in India sono in aumento.

Per quanto riguarda le infrastrutture di ricarica, lo Studio mostra che nel 2017 i caricabatterie privati, a casa e sul posto di lavoro erano quasi 3 milioni a livello globale, superando le infrastrutture accessibili al pubblico, circa 430.000, di cui solo un quarto veloci, particolarmente importanti nelle città trafficate e che rappresentano un buon imput per l’acquisto delle macchine elettriche, perché consentono viaggi su lunghe distanze. 
Le previsioni evidenziano che anche nei prossimi anni ci sarà una crescita significativa dei sistemi di ricarica privati, soprattutto sul posto di lavoro.

Le batterie sono sempre più accessibili: ci sono state riduzioni significative dei costi e migliori prestazioni delle batterie agli ioni di litio, ma è necessario continuare in questa direzione.

Lo Studio propone uno scenario al 2030 di sviluppo della mobilità elettrica caratterizzato da un significativo sviluppo, in linea con la campagna EV30@30, lanciata in occasione dell’ottava Conferenza ministeriale sull’energia pulita nel 2017, che ha fissato l’obiettivo collettivo per tutti i membri di EVI (Canada, China, Finland, France, Germany, India, Japan, Mexico, the Netherlands, Norway, Sweden, the United Kingdom and the United States) di una quota di mercato del 30% per i veicoli elettrici sul totale di tutti i veicoli (ad eccezione delle due ruote) entro il 2030.

Si tratta di un obiettivo ambizioso ma raggiungibile. IEA stima che nel 2030 il numero di auto elettriche in circolazione potrebbe raggiungere un numero tra i 125 e i 220 milioni di unità.

Un altro dato significativo che emerge è che aumenterà la domanda di alcuni materiali, in particolare cobalto e litio difficili da reperire. L’offerta di cobalto è particolarmente soggetta a rischi, in quanto quasi il 60% della produzione mondiale è attualmente concentrata nella Repubblica democratica del Congo. E’ quindi importante che siano studiate e proposte soluzioni alternative.

I test di Eurac sulle sulle colonnine di ricarica delle e-car

A proposito di sistemi di ricarica, Eurac Research sta testando, nei laboratori del NOI Techpark, le colonnine di ricarica di nuova generazione hypercharger, realizzate dall’azienda altoatesina alpitronic.

 

I test di Eurac Research delle colonnine di ricarica di nuova generazione hypercharger

 

In particolare il sistema viene sottoposto, per un totale di 400 ore, a quattro test per metterne alla prova la funzionalità e la tenuta dei materiali in diverse condizioni, verificandone al contempo la conformità con le norme del settore: da +55 a -30 gradi centigradi, con variazioni di umidità fino al 95% e con irraggiamento di varie ore, con una potenza che arriva fino a 1120 W/m2, per numerosi giorni di seguito.

Il prototipo viene testato in diverse modalità: da spento, in funzione stand-by e in funzione di ricarica di un’auto elettrica a diverse potenze. 

 

La nuova colonnina di ricarica hypercharger, dalle dimensioni ridotte rispetto ai modelli tradizionali, assicura potenza e velocità di ricarica assolutamente superiori: rispetto all’ora e mezza circa che impiegano le colonnine tradizionali, al sistema alpitronic è sufficiente solo mezzora.

Giorgio Belluardo, ricercatore dell’Istituto per le energie rinnovabili di Eurac Research, che sta eseguendo i test sottolinea: “Testiamo la funzionalità del prototipo e verifichiamo se ci sono variazioni nella capacità di ricarica e alterazioni estetiche nel display e nell’involucro, dopo aver sottoposto la colonnina a numerosi e importanti stress ambientali”. 

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