Le 3 proposte Legambiente – Greenbuilding per la riqualificazione sostenibile in edilizia

Procedure snelle, stabili politiche di incentivo, spingere il fotovoltaico per ridurre le spese energetiche nei condomini

Legambiente e Green building Council Italia in occasione del convegno che si è svolto nell’ambito di Solarexpo: “La deep renovation in Italia: proposte per la riqualificazione energetica di edifici e quartieri”, hanno presentato al nuovo ministro delle Infrastrutture Graziano Del Rio tre proposte condivise, per aprire finalmente i cantieri della riqualificazione energetica e antisismica degli edifici.

In particolare le Associazioni sottolineano la necessità di semplificare gli interventi di retrofit energetico e adeguamento antisismico per migliorare anche la vivibilità delle abitazioni, spingere la riqualificazione energetica con nuovi strumenti, ridurre la spesa energetica negli edifici condominiali grazie al fotovoltaico.

Oggi gli interventi di riqualificazione sono spesso rallentati, se non bloccati, dalla complessità delle procedure, l’inefficacia degli incentivi (le detrazioni fiscali non funzionano nei condomini per le diverse condizioni economiche e disponibilità degli inquilini), dai problemi delle amministrazioni nel realizzare investimenti e accedere al credito. Cambiando la situazione sarebbe possibile rilanciare il settore edilizio, creare nuovo lavoro qualificato, ridurre le bollette delle famiglie e di aiutare la lotta ai cambiamenti climatici e all’inquinamento atmosferico. E c’è anche la spesa legata all’energia da parte delle amministrazioni pubbliche, stimata in oltre 6 miliardi di euro, la cui riduzione è strategica per rilanciare il Paese e gli investimenti.

Le proposte Legambiente – Greenbuilding Council Italia

  1. Semplificare gli interventi di retrofit energetico

Negli edifici condominiali deve diventare semplice e vantaggioso realizzare interventi di retrofit energetico e adeguamento antisismico che consentano di migliorare anche la vivibilità delle abitazioni. E’ però necessario un intervento normativo che individui le varie categorie, legando il miglioramento delle prestazioni energetiche degli edifici – almeno il 50% di riduzione dei consumi o il raggiungimento della Classe B di certificazione – con interventi che riguardino le strutture perimetrali e gli ampliamenti consentiti. 

  1. Spingere la riqualificazione energetica con nuovi strumenti

Gli interventi di riqualificazione energetica di interi edifici sono oggi un eccezione in Italia, perché non esistono efficaci sistemi di incentivo per l’edilizia condominiale e perché quelli pubblici sono bloccati dal patto di stabilità.

Per l’edilizia pubblica si devono escludere dal patto di stabilità gli interventi che permettono di realizzare misure certificate e verificate di riduzione dei consumi energetici degli edifici. Perché è proprio l’entità di questi risparmi nel tempo la garanzia più efficace per accordi con Esco e istituti di credito per il finanziamento e la gestione con vantaggio per la spesa pubblica. Questa richiesta è particolarmente importante vista l’incentivazione del 65% prevista dal nuovo “Conto termico” in via di emanazione per riqualificazioni di immobili pubblici “ad energia quasi zero”.

Per l’edilizia condominiale occorre rendere finalmente funzionante lo strumento delle Esco per interventi di riqualificazione complessiva di edifici con più alloggi, superando i problemi di accesso alle detrazioni fiscali per le famiglie a basso reddito. La proposta di GBC e Legambiente è di intervenire sul sistema dei titoli di efficienza energetica (TEE), introducendo immediatamente una nuova scheda che si basi sui valori derivanti dalla certificazione energetica delle abitazioni di prima e dopo l’intervento. Obiettivo minimo deve essere di riuscire a garantire una riduzione media del cinquanta per cento nei consumi delle abitazioni, certificata dal salto di classe energetica. A realizzare gli interventi sarebbero Esco, in accordo con imprese delle costruzioni, che si impegnano a garantire il raggiungimento dei risultati complessivi negli edifici di riduzione dei consumi energetici attraverso la certificazione energetica dei diversi alloggi coinvolti nell’operazione. La formula è quella di legare assieme costruzione e gestione degli impianti condominiali per il cofinanziamento degli interventi.

  1. Il fotovoltaico per i condomini

Il solare fotovoltaico è oggi competitivo economicamente e può rappresentare una risposta efficace per ridurre la spesa energetica negli edifici condominiali. Queste soluzioni sono oggi efficaci anche senza incentivi diretti ma semplicemente prevedendo che l’energia prodotta possa essere utilizzata direttamente per gli usi negli spazi comuni o per una parte dei consumi dei singoli appartamenti del condominio. Per rendere possibile questa prospettiva, occorre modificare la normativa vigente in modo da consentire nei condomini lo scambio sul posto con l’esonero dall’obbligo di coincidenza tra punto di immissione e prelievo dell’energia scambiata con la rete e da quello di pagamento degli oneri di rete e di sistema. Una innovazione di questo tipo permetterebbe di far ripartire gli investimenti di solarizzazione dei tetti e di ridurre le bollette delle famiglie.

“In Italia – ha spiegato Edoardo Zanchini, vice presidente di Legambiente – questo tipo di interventi è bloccato dalla complessità delle procedure, inoltre gli incentivi non funzionano e i Comuni sono vincolati dal patto di stabilità. Nonostante questo, almeno 20 milioni di cittadini vivono in edifici condominiali dove la riqualificazione edilizia finora è andata avanti attraverso interventi nelle singole abitazioni. Sono rarissimi gli interventi di riqualificazione e retrofit come in altri Paesi europei”. 

 “Il cambio di approccio che proponiamo – ha precisato Gianni Silvestrini, presidente di Green building Council Italia – passa per politiche di incentivo che devono essere sempre vincolate a una riduzione certificata dei consumi energetici (in termini di salto di Classe energetica) e nel tenere assieme questi obiettivi con quelli di messa in sicurezza antisismica. Regole chiare, controlli indipendenti, sanzioni sono la strada che le direttive europee hanno tracciato e che permette anche di rendere più semplice il finanziamento degli interventi da parte di Cassa Depositi e Prestiti e attraverso il fondo per l’efficienza energetica previsto dal DL 102/2014”.

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