Al via un parco fotovoltaico su un terreno confiscato alla mafia

Il Consorzio Agrorinasce ha presentato il progetto per la "rinascita" dell'azienda agricola 'ex Ferrandelle', confiscata al boss Francesco Schiavone, con un piano di investimenti di circa 16 milioni di euro tra fondi pubblici e privati. 
 
In particolare sono previsti tre investimenti legati all'ambiente e alla produzione di energia da fonte rinnovabile:
1) Progetto di riconversione della "ex Fattoria dei prodotti tipici" in Centro di documentazione ed educazione ambientale ed isola ecologica" con un finanziamento del Ministero dell'Interno – PON Sicurezza per lo Sviluppo del Mezzogiorno Ob. Convergenza 2007-2013 per l'importo di euro 1.479.000,00;
2) Progetto di realizzazione di un Parco Fotovoltaico per l'importo di euro 14,5 milioni circa attraverso una procedura di evidenza pubblica di finanza di progetto, di cui 10,5 milioni di lavori.
3) Progetto di impianto di circa 9.000 alberi di eucalipto finanziato dalla Regione Campania PSR Campania 2007-2013 misura 2.21 per l'importo di circa 50.000,00.
Il via libera all'intero piano di sviluppo è arrivato nel mese di agosto con il finanziamento concesso dal Ministero dell'Interno PON Sicurezza per lo Sviluppo del Mezzogiorno.
"Il piano proposto sarà il più importante investimento pubblico e privato in Italia che si realizza su di un bene confiscato alle mafie ed in particolare all'ex capoclan Francesco Schiavone, Sandokan – ha dichiarato l'Amministratore delegato dott. Giovanni Allucci".

La storia dell'azione di recupero ad uso sociale dell'ex azienda agricola ‘Ferrandelle' di complessivi 56 ettari, confiscata alla fine degli anni '80, è complessa. Dopo oltre 10 anni di vari tentativi falliti di recupero ad uso sociale dell'azienda agricola, il Comune di S. Maria La Fossa, nell'anno 2005, aderisce al consorzio Agrorinasce e parte l'azione di riscatto del territorio e recupero ad uso sociale dei beni confiscati. In un primo momento la proposta di Agrorinasce è stata quella di realizzare una fattoria dei prodotti tipici; ma  nell'emergenza rifiuti del 2008, in seguito all'utilizzo della parte di Ferrandelle assegnata al Demanio militare come discarica per i rifiuti, il progetto è stato bloccato. Il Consorzio ha poi deciso di  riconvertire l'area agricola in un progetto molto ambizioso pensato con l'obiettivo di realizzare su un'unica area un'attività di recupero e smaltimento di rifiuti, di produzione di energia da fonte rinnovabile, di rimboschimento con colture destinata a ‘biomasse' e di sensibilizzazione sui temi dell'ambiente e del risparmio energetico.
Va sottolineato che si tratta del più importante investimento che ad oggi si va realizzando su un bene confiscato alle mafie in Italia; inoltre per la prima volta si vuole realizzare un impianto di produzione di energia da fonte rinnovabile di oltre 3 Megawatt su di un'area confiscata alle mafie coinvolgendo il mondo delle imprese private, attraverso un bando pubblico del tipo ‘project financing'.
"Con questo progetto – prosegue Giovanni Allucci – intendiamo creare un circuito virtuoso di collaborazione tra Agrorinasce, imprese private e imprese del settore sociale. Nel giro di pochissimi giorni partiranno i primi bandi di gara, tra cui quello importantissimo per la realizzazione del Parco Fotovoltaico dove auspichiamo una grande partecipazione di imprese. In caso di successo dell'iniziativa non solo avremmo i fondi necessari per finanziare il Centro di documentazione ed educazione ambientale per le finalità pubbliche programmate, ma individueremmo altre aree o immobili suscettibili di ulteriori investimenti nella produzione di energia da fonte rinnovabile".
 

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