Approvata dalla Camera la riforma energivori con qualche criticità

Il disegno di legge approvato dalla Camera Legge europea 2017 prevede novità su energivori e aste neutre per le rinnovabili.

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La Camera ha approvato con 259 voti favorevoli il disegno di legge: Disposizioni per l’adempimento degli obblighi derivanti dall’appartenenza dell’Italia all’Unione europea – Legge europea 2017 . Il provvedimento passa ora all’esame del Senato.

Tra gli emendamenti approvatidalla Camera uno in particolare sta suscitando polemiche da parte delle associazioni.

Dopo che infatti il Governo ha deciso di posticipare la consultazione sulla SEN alla fine di agosto 2017 e ha fatto molti proclami a sostegno delle rinnovabili coerentemente con gli accordi di Parigi per il clima, l’emendamento energivori a firma PD che contiene anche limiti per gli incentivi alle rinnovabili, va esattamente nella direzione opposta e manda uno stop alle politiche a sostegno di efficienza energetica ed energie sostenibili.

Edoardo Zanchinivicepresidente nazionale di Legambiente commenta che questa legislatura ha visto un rallentamento pesante degli investimenti nelle fonti rinnovabili che non potranno non avere ripercussioni pesanti nei prossimi anni. “L’Italia ha, invece, bisogno di politiche e azioni coraggiose e coerenti con gli impegni presi a Parigi a partire da un rilancio effettivo delle rinnovabili e dall’eliminazione entro il 2020 di tutti i sussidi alle fonti fossili, che tutt’ora godono di maggiori finanziamenti rispetto alle fonti rinnovabili”.

Durissimo il presidente del Coordinamento Free, Fonti rinnovabili ed efficienza energetica, GB Zorzoli, che parla di una trama da film horror.

L’emendamento all’articolo 11 bis 022 viene presentato con l’obiettivo di assicurare una reale riduzione degli oneri tariffari sul consumo di energia elettrica e prevede di destinare le risorse derivanti dal minor fabbisogno economico relativo alla componente A3 per gli anni 2018, 2019 e 2020 rispetto al 2016, dal 1o gennaio 2018 e per un minimo del 50 per cento, alla riduzione diretta delle tariffe elettriche degli utenti elettrici che sostengono gli oneri connessi all’attuazione delle misure.

 

Entro 60 giorni dalla data di entrata in vigore della presente legge l’Autorità per l’energia elettrica, il gas e il sistema idrico adotta i provvedimenti necessari ai fini dell’applicazione del presente comma.

Secondo Zorzoli in questo modo almeno la metà dei risparmi che derivano dall’esaurimento degli incentivi alle rinnovabili dovrà essere destinato a una riduzione della stessa A3 di chi, con la bolletta, finanzierà gli sgravi agli energivori, estendendola, rispetto alla prima versione, anche alle piccole e medie imprese.

“Si sarebbe dovuto riformare un meccanismo che penalizza le piccole e medie imprese, favorendo le grandi imprese. In questo modo invece si toglie la possibilità, ribadita anche nella SEN, di riutilizzare le risorse liberate per la promozione di quelle rinnovabili che non hanno ancora raggiunto la competitività”.

Un altro emendamento riguarda le aste per le rinnovabili, che abbassa da 5 a 1 MW per tutte le fonti, tranne che per l’eolico che rimane a 5, la soglia per le aste  rinnovabili.

Qui di seguito l’emendamento approvato: “La produzione di energia elettrica da impianti di potenza nominale fino a un valore, da stabilire coi decreti di cui al comma 5, differenziato sulla base delle caratteristiche delle diverse fonti rinnovabili, comunque non superiore a 5 MW elettrici per gli impianti eolici e a 1 MW elettrico per le altre fonti rinnovabili, ha diritto a un incentivo stabilito sulla base dei seguenti criteri: a) l’incentivo è diversificato per fonte e per scaglioni di potenza, al fine di favorire la riduzione dei costi; b) l’incentivo riconosciuto è quello applicabile alla data di entrata in esercizio sulla base del comma 5; b) al comma 4, lettera c), le parole: “a un contingente di potenza da installare per ciascuna fonte o tipologia di impianto” sono sostituite dalle seguenti: “a contingenti di potenza, anche riferiti a più tecnologie e specifiche categorie di interventi”.

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