Vuoi progettare in modo efficace edifici NZEB?

Ecco come rendere semplice e veloce la progettazione, l’elaborazione dell’APE e del conto termico 2.0 

Blumatica per la progettazione, l'elaborazione dell'APE e del conto termico 2.0

L’11 agosto 2017 è stato pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale n. 187 il comunicato del Ministero dello Sviluppo Economico che informa della pubblicazione sul sito web del Mise del decreto interministeriale 19 giugno 2017 recante l’approvazione del “Piano d’azione nazionale per incrementare gli edifici ad energia quasi zero” ai sensi dell’art. 4-bis, comma 2 del decreto legislativo n. 192/2005.

Il Piano d’Aziona Nazionale (PANZEB) è stato elaborato da un gruppo di lavoro composto da ENEA, RSE e CTI con il coordinamento del MiSE allo scopo di incrementare gli edifici a energia quasi zero sul territorio nazionale: si stima che quasi il 40% del consumo energetico finale (e il 36% delle emissioni di gas serra) derivi dal parco immobiliare nazionale (case, uffici, negozi ed altri edifici).

Il documento, oltre a chiarire il significato di NZEB (edifici a energia quasi zero), stima i sovraccosti necessari alla realizzazione di nuovi edifici NZEB o alla trasformazione in NZEB degli edifici esistenti e traccia gli orientamenti e le linee di sviluppo nazionali per incrementare il loro numero tramite misure di regolazione e di incentivazione rese disponibili.

Dal documento si evince l’importanza di lavorare in modo intensivo al fine di migliorare la prestazione energetica degli edifici, sia per raggiungere gli obiettivi di efficienza energetica fissati al 2020 (data entro cui il settore civile contribuirà per una quota pari a 4,9 Mtep/ano suddiviso tra settore residenziale e non residenziale) sia per conseguire obiettivi più a lungo termine. Per il raggiungimento di tale obiettivo occorre una maggiore esperienza ed attenzione dei tecnici nella fase di progettazione degli edifici al fine di rispettare i requisiti previsti dal decreto. L’entrata in vigore dei decreti attuativi del 26 giungo 2015 e del relativo concetto di edificio di riferimento ha profondamente modificato il modo di progettare i nostri edifici con non poche difficoltà operative.

Si considera “edificio a energia quasi zero” un edificio (sia esso di nuova costruzione o esistente) che rispetti i seguenti requisiti tecnici:

a) tutti i seguenti indici (calcolati secondo i valori dei requisiti minimi vigenti dal 1° gennaio 2019 per gli edifici pubblici e dal 1° gennaio 2021 per tutti gli altri edifici) siano inferiori ai valori dei corrispondenti indici calcolati per l’edificio di riferimento (edificio virtuale geometricamente equivalente a quello di progetto ma dotato dei parametri energetici e delle caratteristiche termiche minime vigenti):

  • il coefficiente medio globale di scambio termico per trasmissione per unità di superficie disperdente (H’T)
  • l’area solare equivalente estiva per unità di superficie utile (Asol,est/Asup utile) rispettivamente per gli edifici della categoria E.1, fatta eccezione per collegi, conventi, case di pena, caserme nonché per la categoria E.1(3), e per tutti gli altri edifici
  • gli indici EPH,nd, EPC,nd e EPgl,tot relativi all’indice di prestazione termica utile per riscaldamento, per il raffrescamento e l’indice di prestazione energetica globale totale dell’edificio
  • i rendimenti dell’impianto di climatizzazione invernale (ηH), di climatizzazione estiva (ηC) e di produzione dell’acqua calda sanitaria (ηw);

b) siano rispettati gli obblighi di integrazione delle fonti rinnovabili nel rispetto dei principi minimi di cui all’Allegato 3, paragrafo 1, lettera c), del decreto legislativo 3 marzo 2011, n. 28:

  • copertura del 50% dei consumi previsti per sola produzione di acqua calda sanitaria
  • copertura del 35% (o 50% in funzione della regione di riferimento) dei consumi previsti per la produzione di acqua calda sanitaria, riscaldamento e raffrescamento.

A tali vincoli si aggiungono le difficoltà derivanti da poca flessibilità e chiarezza del D.M. Requisiti Minimi.

Infatti capita frequentemente che, nonostante si presti notevole attenzione ai valori di trasmittanza dei componenti e di rendimento degli impianti scelti per il progetto, il tecnico non riesca a soddisfare tutte le verifiche previste dal decreto, (come ad esempio gli indici di prestazione termica utile per la climatizzazione invernale o estiva oppure l’area solare equivalente estiva, la percentuale di copertura da fonti rinnovabili, ecc.).

Il software Blumatica EGE punta semplificare e velocizzare il lavoro dei tecnici.

Blumatica EGE consente infatti, in un’unica applicazione, di gestire in maniera semplice e professionale tutti gli aspetti relativi al risparmio energetico degli edifici sia in fase di progettazione (adeguando il progetto al fine di rispettare le verifiche obbligatorie previste dal DM Requisiti Minimi) che per la redazione degli Attestati di Prestazione Energetica (con calcolo automatico degli interventi migliorativi) ed il calcolo degli incentivi Conto Termico 2 per l’efficientamento energetico degli edifici e degli impianti.

Funzionalità principali di blumatica EGE

1. Fase di progettazione (redazione relazione tecnica)

Durante la fase di progettazione (ovvero redazione di una ex Legge 10), Blumatica EGE effettua una correzione automatica del progetto per la verifica degli indici di prestazione previsti dal D.M. Requisiti Minimi del 26 giugno 2015.

Grazie ad una semplicissima procedura guidata, il software propone la soluzione energeticamente ed economicamente migliore al fine di rispettare le seguenti verifiche di legge:

  • Area solare equivalente estiva per unità di superficie (Asol,est/Asup,utile)
  • Coefficiente medio globale di scambio termico per trasmissione (H’T)
  • Indice di prestazione termica utile per la climatizzazione invernale (EPH,nd)
  • Indice di prestazione termica utile per la climatizzazione estiva (EPC,nd)
  • Percentuale di copertura da fonti rinnovabili per la produzione di ACS e degli altri servizi
  • Potenza elettrica minima degli impianti alimentati da fonti rinnovabili
  • Trasmittanze limite dei componenti opachi e trasparenti
  • Massa superficiale e trasmittanza periodica dei componenti opachi.

In base alla tipologia di intervento (nuova costruzione, ampliamento, ristrutturazione importante di I o II livello, riqualificazione, ecc.), il software propone le modifiche da apportare al progetto per rispettare le verifiche previste dal decreto (ad es. modifica del grado di isolamento dei componenti opachi; sostituzione della tipologia di infissi o vetro; applicazione di schermature mobili; calcolo dell’inclinazione, orientamento e superficie ottimali degli impianti solari termici e fotovoltaici, ecc.).

2. Redazione APE

Quanto tempo impieghi a rintracciare e calcolare gli interventi migliorativi da inserire negli attestati di prestazione energetica?

Blumatica EGE consente di calcolarli molto più rapidamente: in funzione dello stato di fatto, il software effettua una serie di simulazioni rintracciando gli interventi di miglioramento energeticamente ed economicamente più convenienti. Per ciascuna simulazione vengono proposti i seguenti risultati:

  • Tipologia di intervento (es. isolamento componenti opachi, sostituzione infissi, sostituzione generatore, installazioni impianti ad energia rinnovabile)
  • Costo globale dell’investimento
  • Tempo di ritorno dell’investimento
  • Classe energetica raggiungibile
  • Risparmio energetico
  • Riduzioni di emissioni inquinanti

Prendendo visione dei risultati, l’utente dovrà semplicemente decidere quali tra gli interventi simulati dal software vuole riportate sull’Attestato di Prestazione Energetica (APE).

Inoltre, una specifica funzionalità di computazione (già integrata nel software) supporta il tecnico nella valutazione economica degli interventi migliorativi dell’APE, consentendo di valutare la spesa iniziale da sostenere per gli interventi ottenendo un dettagliato computo metrico estimativo.

3. Conto termico 2.0

Mediante una procedura guidata è possibile calcolare gli incentivi conto termico per tutte le tipologie di intervento di incremento dell’efficienza energetica degli edifici esistenti (riservato alle PA) e di produzione di energia termica da fonti rinnovabili e sistemi ad alta efficienza.

Per ciascuna tipologia di intervento si calcola l’ammontare dell’incentivo totale, dell’incentivo totale massimo erogabile, dell’incentivo totale finale senza commissione GSE e l’erogazione unica con commissione GSE.

Progettazione, l'elaborazione dell'APE e del conto termico 2.0

In funzione della tipologia di soggetto responsabile (pubblica amministrazione o privati, direttamente o indirettamente tramite una ESCo) e della modalità di accesso agli incentivi (diretto o su prenotazione), il software consente di stampare la documentazione necessaria da allegare al PortalTermico:

  • Relazione tecnica
  • Modello 4 – Delega del Soggetto Responsabile al Soggetto Delegato
  • Modello 5 – Dichiarazione di avvio dei lavori
  • Modello 6 – Dichiarazione di conclusione dell’intervento
  • Modello 7 – Asseverazione dell’intervento
  • Modello 8 – Autorizzazione del proprietario alla realizzazione dell’intervento
  • Modello 9 – Dichiarazione di rispondenza del contratto ai requisiti previsti all’All. 8 del D.Lgs. 102/2014
  • Modello 10 – Dichiarazione di rispondenza del contratto ai requisiti previsti dall’All. II del D.Lgs. 115/2008 e da quanto disposto all’Art. 14, comma 2, del D.Lgs: 102/2014
  • Modello 11 – Dichiarazione delle spese sostenute
  • Modello 12 – Dichiarazione di responsabilità solidale
  • Modello 13 – Dichiarazione di effettuazione del pagamento ai fini del D.M. 16 febbraio 2016.

Inoltre, a corredo del software è presente il “Catalogo degli apparecchi domestici (GSE)” contenente gli apparecchi, le macchine ed i sistemi (identificati con marca e modello) per la produzione di energia termica da fonti rinnovabili (generatori a biomassa, collettori solari termici, caldaie, ecc.) relativamente agli interventi più piccoli.

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