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Sono sei i progetti di ricerca per l'innovazione e lo sviluppo nel Mezzogiorno coordinati dal Consiglio nazionale delle ricerche presentati a Reggio Calabria. I progetti sono finanziati dalla Legge di stabilità 2010 con uno stanziamento ad hoc del ministero dell'Economia, e riguardano le tecnologie avanzate per l'efficienza energetica, le fonti rinnovabili, la geotermia per la produzione elettrica, la gestione sostenibile della fascia costiera, il ‘Made in Italy' agroalimentare e i farmaci innovativi. "La scelta del Governo di affidare al Cnr il coordinamento dei fondi per progetti legati allo sviluppo del Mezzogiorno ci inorgoglisce – commenta il presidente Luciano Maiani – e sapremo svolgere questo compito forti dell'approccio meritocratico che ci consente risultati di qualità internazionale, di una rete scientifica diffusa in modo capillare e coordinato nelle Regioni del Sud, e di una solida esperienza di collaborazione con università, enti di ricerca, industrie, istituzioni e tessuto sociale locali". Il Cnr al Sud conta 35 sedi principali di Istituti di ricerca, 72 sedi secondarie e sei aree di ricerca, con 2.241 unità di personale addetto alla ricerca su 2.522 totali (solo l'11% di personale amministrativo)."Il Cnr è il maggior ente di ricerca nazionale ed è un motore di sviluppo per il Mezzogiorno. Oggi, in occasione della presentazione dei primi sei progetti – conclude il presidente Maiani – vogliamo rilanciare il nostro impegno affinché Amministrazioni e imprese destinino sempre maggiori risorse alle attività di ricerca e innovazione che costituiscono un elemento ineludibile per lo sviluppo di questa parte importante del Paese. Chiediamo anche al Governo, e in particolare al Ministero del Tesoro e al Miur, di continuare a credere in questa nostra azione per il Mezzogiorno e a sostenere con nuovi investimenti le nostre attività".L'investimento stanziato per i progetti coordinati dal Cnr, alcuni dei quali si svolgeranno in collaborazione con Enea, è di 46,5 milioni di euro nel triennio, di cui 15 nel 2010, 13.5 nel 2011 e 18 nel 2012. Le ricerche affiancheranno le azioni previste dal Quadro strategico nazionale 2007-2013, cui fanno riferimento i progetti Pon e Por attivi nelle quattro regioni dell'obiettivo convergenza (Calabria, Campania, Puglia, Sicilia), estendendo il proprio campo di azione alle altre aree-obiettivo previste dall'articolo 44 della Legge finanziaria 2010 e integrandosi con la rete degli istituti Cnr presente sull'intero territorio nazionale per il necessario raccordo Sud-Nord e per la proiezione internazionale del Mezzogiorno.Queste le schede dei progetti presentati oggi.‘Efficienza energetica'. Prevede lo studio e la realizzazione di sistemi di trigenerazione avanzati, anche con integrazione di fonti rinnovabili. È inoltre prevista la realizzazione di sistemi di accumulo innovativi basati anche sull'utilizzo di celle a combustibile reversibili e la prototipazione di veicoli a impatto zero elettrico equivalente. Coinvolti gli Istituti Cnr di Napoli, Messina, Bari, Padova e Parma, aziende motoristiche e di componentistica per impianti con fonti rinnovabili. ‘Energia da fonti rinnovabili'. Il progetto è focalizzato sulle tecnologie per il fotovoltaico di prossima generazione e sulle tecnologie per la bioproduzione di idrogeno attraverso processi economicamente e ambientalmente più convenienti. In particolare, nel fotovoltaico di prossima generazione, è stata siglata la collaborazione degli Istituti Cnr (Itm Cosenza, Nnl Lecce, Iccom Bari, Ipcf Messina, Imm Catania, Ismn Palermo, Icb, Ictp e Imcb Napoli) con imprese quali X Group, Tozzi Renewable Energy e Dyesol Italia, intenzionate ad applicare a livello industriale i risultati di innovazione tecnologica. Per la bioproduzione di Idrogeno, accanto ad alcune Pmi ubicate nel territorio campano, una multinazionale italiana di grande rilievo è pronta a localizzare nel Mezzogiorno una linea di attività per rendere energeticamente sufficiente i propri impianti di produzione nel settore food.‘Ambiente mare – Gestione sostenibile della pesca nelle regioni del Mezzogiorno d'Italia'. Questo progetto vuole sviluppare e implementare tecnologie per la gestione sostenibile della pesca ed essere uno strumento utile a una nuova fase di sviluppo delle attività ittiche nelle regioni meridionali, che permetta di conciliare redditività ed eco-compatibilità: osservazioni dell'ambiente marino in tempo reale, informazioni dirette ai pescatori per la gestione dello sforzo di pesca, radar costieri per il monitoraggio di aree critiche. Cruciale in tal senso è la collaborazione della rete scientifica del Cnr – Iamc di Mazara del Vallo, Capo Granitola, Messina e Oristano, Ismar di Foggia e Isac di Lecce e Roma – con il Mipaaf, le cooperative di pescatori, le organizzazioni di categoria, le capitanerie di porto e gli assessorati regionali.‘Geotermico Italia Meridionale'.Questo progetto di ricerca è focalizzato sullo sfruttamento del potenziale geotermico non convenzionale per la produzione di energia elettrica e sulla realizzazione di un atlante aggiornato delle risorse geotermiche. Il progetto prevede anche attività di formazione e informazione a operatori scientifici, tecnici e amministrativi per incrementare le competenze sui vari aspetti dell'energia geotermica, in particolare quella non convenzionale. Tra gli Istituti Cnr coinvolti: Iamc e Irea di Napoli, Imaa di Potenza, Irpi di Cosenza e Bari, Igag di Cagliari e Roma, Irsa di Bari e Roma.‘Conoscenze integrate per sostenibilità e innovazione del Made in Italy agroalimentare'. L'obiettivo del progetto è aumentare la conoscenza del patrimonio genetico di microorganismi, piante e animali, che sono alla base dei prodotti Made in Italy per migliorare la sostenibilità e la qualità della produzione agroalimentare. Tra gli altri obiettivi e le azioni del progetto, anche una rete di diagnostica avanzata ed efficiente per la qualità, tracciabilità e sicurezza alimentare; nuovi prodotti e/o processi di interesse per l'industria alimentare e per l'interazione alimentazione-salute; comunicazione, informazione ed educazione con strutture pubbliche e attori del sistema produttivo. Collaborano Istituti del Cnr di Bari, Lecce, Napoli, Palermo, Cosenza, Catania, Avellino, Sardegna e Lazio. Il Cnr già collabora con gruppi di Pmi in laboratori ‘pubblico-privati' e in programmi finanziati da Ministeri, Regioni e Ue oltre che in distretti tecnologici e consorzi. Il Cnr impegna nel settore agroalimentare circa 900 persone, di cui circa due terzi operano nelle Regioni e Provincie indicate dal progetto.‘Genetica, medicina predittiva, sviluppo di diagnostici e farmaci innovativi'. Le attività di ricerca del progetto ‘FaReBio di Qualità' (farmaci e reti biotecnologiche di qualità) mirano alla identificazione di nuove molecole per la cura di tumori farmaco-resistenti, malattie ereditarie rare, patologie autoimmuni e sclerosi multipla e di integratori alimentari per la prevenzione su base scientifica delle malattie. Il progetto prevede due linee di attività: dal gene al farmaco e nuovi prodotti nutrizionali per la salute. Tra le collaborazioni, gli Istituti Cnr di Calabria, Campania, Puglia, Sardegna e Sicilia e un network esterno di collaborazioni con oltre 20 imprese, università e centri di ricerca anche esteri. Consiglia questa notizia ai tuoi amici Commenta questa notizia
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