Batterie per emobility: l’importanza della circolarità nel futuro della mobilità elettrica 18/03/2024
Cosa rientra nell’Ecobonus 2024, novità e conferme per il 2024: l’elenco aggiornato dei lavori 15/02/2024
DL Energia e Legge di Bilancio 2024: l’opinione di chi opera nel campo delle fonti rinnovabili 20/12/2023
Dispositivi smart per monitorare i consumi, gestire gli edifici in maniera ottimizzata e limitare i costi 14/03/2024
Elettrificazione del trasporto merci in Italia: per la transizione servono infrastrutture, investimenti e una volontà di sviluppo 28/03/2024
Rubinetto o bottiglia? Qualità, sicurezza e sostenibilità: guida alla scelta consapevole delle acque potabili naturali e minerali 27/03/2024
Secondo il direttore esecutivo del Programma delle Nazioni Unite per l’ambiente (UNEP) Inger Andersen la natura rappresenta “uno dei modi più efficaci” per combattere il cambiamento climatico e dovrebbe far parte della strategia climatica di ogni paese. Se ne parla oggi a New York in occasione Climate Action Summit 2019 dell’Onu Si svolge oggi a New York il Climate Action Summit 2019 dell’Onu, fortemente voluto dal segretario generale dell’Onu Antonio Guterres con l’obiettivo, tra gli altri, di analizzare i piani concreti dei vari paesi e i contributi nazionali al 2020 per garantire il rispetto dell’Accordo di Parigi e diminuire del 45% le emissioni di gas serra nel prossimo decennio, per arrivare a zero emissioni nette nel 2050. Per l’Italia partecipano il Presidente del Consglio, Giuseppe Conte, e il ministro dell’Ambiente, Sergio Costa. Tra i partecipanti il direttore esecutivo del Programma delle Nazioni Unite per l’ambiente (UNEP) Inger Andersen, secondo la quale uno degli strumenti più efficaci per combattere il cambiamento climatico è la natura che dovrebbe far parte della strategia climatica di ogni paese. La Signora Andersen in un’intervista a UN News ha sottolineato che il clima a livello globale sta cambiando rapidamente: le temperature stanno aumentando, le precipitazioni stanno cambiando e il tempo in molte parti del mondo è del tutto imprevedibile. Ciò comporta effetti devastanti, gli habitat naturali si stanno modificando, la biodiversità si sta perdendo, i cicli agricoli vengono interrotti e l’emergenza idrica sta diventando sempre più importante. I rischi legati ad eventi naturali come inondazioni, siccità, uragani e ondate di calore stanno diventando sempre più estremi, stanno costando ai paesi miliardi di dollari e distruggendo case, infrastrutture e mezzi di sussistenza. La crisi climatica minaccia il benessere delle persone, la sicurezza alimentare e sta provocando un aggravamento della povertà. Cosa si intende per soluzioni basate sulla natura? Sono tutte quelle azioni che proteggono, gestiscono e ripristinano gli ecosistemi naturali o anche quelli modificati, che affrontano le sfide sociali, apportando al contempo benefici per il benessere umano e la biodiversità. La natura può aiutarci a trovare una soluzione, che si tratti della sicurezza alimentare, del cambiamento climatico, della sicurezza idrica, della salute umana, del rischio di catastrofi o dello sviluppo economico. Per quanto riguarda il cambiamento climatico, le soluzioni basate sulla natura per la maggior parte derivano dal rafforzamento o dal ripristino degli ecosistemi naturali esistenti, possono per esempio concentrarsi sulla riduzione delle emissioni derivanti dalla deforestazione e dalle pratiche agricole e sul miglioramento della capacità degli ecosistemi naturali di eliminare l’anidride carbonica – che contribuisce ai gas serra che aumentano il riscaldamento globale – dall’atmosfera. Per fare un semplice esempio, alcune specie arboree accuratamente piantate possono agire come barriere tagliafuoco, mantenere gli alberi vicino ai terreni agricoli può proteggere le colture dalle forze erosive delle piogge intense, e le foreste possono alleviare le inondazioni interne grazie al modo in cui assorbono l’acqua come una spugna. Le mangrovie forniscono barriere naturali efficaci ed economiche contro le inondazioni costiere e l’erosione del litorale. Cambiando le nostre pratiche territoriali, da sole, si potrebbe ottenere una riduzione del 30% delle emissioni necessarie per raggiungere gli obiettivi dell’accordo di Parigi sull’azione per il clima entro il 2030 e ridurre le emissioni di anidride carbonica di 12 gigatoni all’anno, un valore che corrisponde alle emissioni di tutte le centrali a carbone del mondo. Perché si proceda in questa direzione è però necessario che siano stanziati investimenti a livello mondiale e dai singolo governi che devono impegnarsi a investire in queste soluzioni come parte delle politiche nazionali. Attualmente, sottolinea Inger Andersen, queste soluzioni ricevono meno del tre per cento dei finanziamenti disponibili per il clima, anche se sono estremamente efficaci sotto il profilo dei costi e garantiscono un altissimo ritorno sull’investimento, aggiungendo potenzialmente miliardi di dollari all’economia globale. Ad esempio, la costruzione della Grande Muraglia Verde, un progetto ambizioso per invertire la desertificazione nella regione del Sahel in Africa, potrebbe creare 10 milioni di posti di lavoro entro il 2030, garantendo altri benefici, tra cui il rallentamento della migrazione. Consiglia questa notizia ai tuoi amici Commenta questa notizia
28/03/2024 Rinnovabili: crescita record ma non sufficiente per lo scenario 1,5°C A cura di: Raffaella Capritti Rinnovabili: nel 2023 sono stati installati nuovi impianti per 473 gigawatt ma non è una crescita ...
28/03/2024 Energia pulita: investire nelle economie emergenti può limitare il riscaldamento globale A cura di: Tommaso Tetro Solo il 15% degli investimenti totali nelle rinnovabili è destinato ai mercati emergenti. Per rispettare gli ...
27/03/2024 Plusvalenza Superbonus, su quali lavori si applica? La proposta dei notai per ridurre le tasse A cura di: Adele di Carlo La Legge di Bilancio per il 2024 ha introdotto la tassazione della plusvalenza generata dalla vendita ...
26/03/2024 Italia Solare, crescono i sistemi di accumulo. Il 2023 fa registrare quasi 520 mila impianti connessi A cura di: Fabiana Valentini Il 2023 si chiude con quasi 520 mila sistemi di accumulo connessi alla rete, per il ...
25/03/2024 Bologna, arriva “Energy Park”: quando agrivoltaico e foresta urbana si incontrano A cura di: Giorgio Pirani Energy Park a Bologna: un progetto con un campo agrivoltaico da 14 MW, più una foresta ...
22/03/2024 Auto, l'Italia supera i 50mila punti di ricarica elettrica A cura di: Tommaso Tetro Punti di ricarica elettrica: secondo il nuovo rapporto di Motus-e crescita record nel 2023 di nuove ...
21/03/2024 Emissioni gas serra, il Wwf lancia l’allarme, mentre l’UE toglie l’obbligo di riduzione per il settore agricolo A cura di: Giorgio Pirani Emissioni gas serra legate all'agricoltura, secondo il WWF le strategie dell'UE per ridurle impattano sul cambiamento ...
20/03/2024 Per raggiungere l'obiettivo della COP28 di triplicare le rinnovabili, necessario un cambiamento di rotta A cura di: Raffaella Capritti Per raggiungere l'obiettivo fissato dalla COP28 di triplicare le rinnovabili entro 2030 dovranno essere installati in ...
19/03/2024 L’importanza della chimica per la transizione energetica e per il clima A cura di: Andrea Ballocchi La chimica è fondamentale in molteplici processi e settori, con un impatto anche in termini di ...
19/03/2024 Innovare per proteggere: come la tecnologia diventa centrale nella conservazione delle foreste A cura di: Fabiana Valentini La Giornata internazionale delle Foreste è stata istituita il 21 marzo del 2012. L'obiettivo è incoraggiare ...