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Gli edifici a basso consumo energetico e potenzialmente in grado di far risparmiare costi e di limitare le emissioni di CO2 non sono ancora molto diffusi nonostante i loro indubbi vantaggi economici e ambientali. Il settore delle costruzioni nella UE genera quasi il 10% del PIL e 20 milioni di posti di lavoro (più del 10% dell'occupazione della UE), per lo più in micro e piccole imprese. La competitività nel settore delle costruzioni può influire in modo significativo sullo sviluppo dell'intera economia. Il rendimento energetico degli edifici e l'uso efficiente delle risorse nella fabbricazione, nel trasporto e nell'impiego di prodotti per la costruzione di edifici e infrastrutture hanno un forte impatto sulla qualità della vita dei cittadini europei. La competitività delle imprese di costruzioni è dunque un tema importante non solo per la crescita e l'occupazione in generale, ma anche per la sostenibilità del settore. Per promuovere tale settore e il suo ruolo guida nella creazione di posti di lavoro nel contesto di una crescita sostenibile per l'economia in generale, la Commissione europea ha presentato una strategia di rafforzamento del settore.Il Vicepresidente della Commissione europea Antonio Tajani ha presentato una serie di proposte che dovrebbero garantire all'edilizia, negli anni a venire, una crescita continua e sostenibile. Molti gli elementi sui quali punta la Commissione. Innanzitutto creare le migliori condizioni per gli investimenti nel campo del rinnovamento e della manutenzione degli edifici, oltre a incoraggiare il ricorso ai prestiti della Banca europea per gli investimenti (che ha a disposizione 120 miliardi di euro). "Nell'attuale, grave, crisi economica e sociale, gli edifici a basso consumo di energia sono investimenti redditizi per la società e gli investitori privati. Il settore delle costruzioni deve riuscire a scorgervi un'opportunità per innovare e attirare nuovi talenti" – ha dichiarato a questo proposito il Vicepresidente Tajani – "Le nuove tecnologie offrono grandi potenzialità, non solo per nuove abitazioni ma anche per ristrutturare milioni di edifici esistenti, migliorandone l'efficienza energetica e attuando gli obiettivi della strategia UE 2020. Non lasciamoci sfuggire questa opportunità. Il settore delle costruzioni può diventare un motore della crescita sostenibile". Un altro problema che ancora oggi frena la crescita dell'edilizia è la scarsità di manodopera altamente qualificata, resta perciò cruciale migliorare le qualifiche dei lavoratori e promuovere la loro mobilità. Altro capitolo è quello delle tecniche di costruzione sostenibili (che hanno bisogno di un riconoscimento valido in tutta l'Unione) e dei codici standard di buona pratica nella progettazione, di modo che qualunque azienda, nei confini comunitari, non abbia più problemi a operare al di fuori dei confini nazionali. Oltre alle proposte formulate dalla Commissione, nei prossimi mesi, è prevista inoltre una conferenza ad alto livello, per esaminare globalmente l'attuazione della strategia, individuare sinergie e formulare raccomandazioni su possibili correttivi o iniziative. Vi parteciperanno stati membri e rappresentanti del settore. Perché l'UE ha bisogno di una strategia nel settore delle costruzioni?• a livello di UE-27, la crisi economica e finanziariaha causato una diminuzione delle commesse nel campo della costruzione di edifici e di infrastrutture pari al 17% tra gennaio e aprile del 2012• lo scoppio della bolla immobiliare ha continuato a ridurre in misura significativa l'attività del settore, generando disoccupazione• la contrazione dei mercati creditizi e la tendenza ai ritardi nei pagamenti comprime ulteriormente la solvibilità delle imprese di costruzione• il settore è costantemente alla ricerca di manodopera qualificata• gli edifici a consumo energetico quasi nullo (Nearly Zero Energy Buildings- NZEB), annunciati nell'ambito della rifusione della direttiva sul rendimento energetico nell'edilizia, rappresentano un'importante sfida per il settore delle costruzioni• gli sforzi volti a migliorare l'efficienza energetica e a tener conto delle fonti di energia rinnovabile progrediscono con lentezza soprattutto nel campo della ristrutturazione degli edifici esistenti• collocarsi sui mercati internazionali è fondamentale per gli operatori UE; le condizioni in cui versa la concorrenza in altri paesi creano difficoltà dovute a norme sociali e ambientali meno rigorose. Gli operatori non UE beneficiano tra l'altro di aiuti di Stato, come avviene in Cina, che limitano la possibilità degli operatori UE di accedere a tali mercati. Scarica il documento della Commissione europea sulla strategia di rafforzamento del settore costruzioni (in inglese) Consiglia questa notizia ai tuoi amici Commenta questa notizia
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