Efficienza energetica, si migliora ma non abbastanza

IEA pubblica il Rapporto Energy Efficiency 2017, che evidenzia i progressi compiuti a livello globale nelle politiche per l’efficienza energetica e l’impegno che ogni governo deve assumere per non rallentare un processo importantissimo per futuro energetico ed economia globale 

Report IEA sull'efficienza energetica nel 2017

L’efficienza energetica è più che mai un driver fondamentale per raggiungere una serie di obiettivi politici, tra cui la sicurezza energetica, la crescita economica e la sostenibilità ambientale. Ma IEA – Agenzia internazionale dell’Energia – nel suo ultimo Report avverte che senza precise politiche, il processo di miglioramento dell’efficienza energetica, necessario per il rispetto degli obiettivi internazionali per il clima e l’ambiente, è a rischio di rallentamento.

Il successo degli sforzi di decarbonizzazione in tutto il mondo dipende dall’integrazione delle politiche dedicate a efficienza energetica, energie rinnovabili e altri strumenti nel sistema energetico, attraverso un approccio politico armonizzato, che sembra essere ancora troppo lento.

Il Rapporto appena pubblicato evidenzia che i forti incrementi di efficienza, nonostante il recente calo dei prezzi dell’energia, hanno avuto un impatto significativo sulla domanda globale di energia, riducendo le bollette energetiche dei consumatori, frenando la crescita delle emissioni e rendendo i sistemi energetici più sicuri.

Nel 2016, il mondo avrebbe utilizzato il 12% di energia in più se non fossero state attuate, a partire dal 2000, politiche destinate a migliorare l’efficienza energetica che hanno garantito una diminuzione dei livelli di consumo energetico ai livelli degli anni ’90.

Tuttavia se il mondo vuole passare a un futuro energetico pulito, raggiungendo gli obiettivi dichiarati dalla COP21, devono essere attuate innovative politiche per l’efficienza energetica, che sono decisamente rallentate dal 2016. Se infatti la quota del consumo finale mondiale di energia coperta dalle politiche che impongono miglioramenti dell’efficienza energetica è cresciuta a quasi il 32% nel 2016, IEA evidenzia che quasi tutto l’aumento della copertura del 2016 è legato a politiche preesistenti, solo l’1% della crescita è dovuta a nuove politiche, un minimo storico. Il dato allarmante è che il 68% degli usi finali non prevede alcun vincolo di efficienza.

Le politiche annuali per l'efficienza energetica

L’ intensità energetica dell’economia globale continua a diminuire

Il Rapporto evidenzia un miglioramento nel 2016 rispetto al 2015 dell’1,8% dell’intensità energetica, ovvero della quantità di energia utilizzata per unità di PIL. Dal 2010 l’intensità è diminuita ad un tasso medio annuo del 2,1%, il che significa che l’economia globale per crescere ha bisogno di meno energia.

Il miglioramento dell’intensità varia notevolmente nei vari paesi. In Cina è diminuita più rapidamente, grazie all’attuazione delle politiche destinate all’efficienza. Senza la Cina, l’intensità energetica globale sarebbe aumentata solo dell’1,1% nel 2016.  I guadagni – sottolinea IEA – si ridurranno rapidamente se il ritmo di attuazione delle politiche non accelererà.

L’efficienza energetica rafforza la sicurezza energetica

I miglioramenti dell’efficienza dal 2000 hanno evitato che nel 2016 nei paesi membri dell’AIE si spendessero 50 miliardi di dollari in più per le importazioni di energia. In Giappone, ad esempio, nel 2016 le importazioni di petrolio sarebbero aumentate del 20% nel 2016 e quelle di gas del 23% se non si fossero registrati tali incrementi di efficienza.

L’ impatto dell’ efficienza sulle importazioni di gas è stato particolarmente pronunciato in Europa. In Germania e nel Regno Unito, i maggiori mercati del gas in Europa, i miglioramenti dell’efficienza energetica dal 2000 in poi, hanno portato nel 2015 a un risparmio di gas pari al 30% delle importazioni totali dell’Europa dalla Russia.

Il miglioramento dell’intensità energetica è la ragione principale per cui le emissioni globali di gas a effetto serra legate all’energia si sono stabilizzate dal 2014. La minore intensità energetica ha compensato tre quarti dell’aumento delle emissioni dovute alla crescita del PIL, le energie rinnovabili e l’uso di altri combustibili a basse emissioni hanno compensato l’altro quarto.

Le emissioni di CO2 legate all’ energia sono stabili dal 2014

Le emissioni di CO2 legate all'energia sono stabili dal 2014

L’ efficienza energetica dell’industria è migliorata, sia nei paesi membri dell’ AIE che nelle principali economie emergenti, grazie all’uso di impianti e di sistemi di gestione energetica efficienti. Tra il 2000 e il 2016 il consumo di energia per unità di produzione economica nel settore industriale è diminuito di quasi il 20%.

L’efficienza energetica degli edifici è migliorata, ma è possibile fare molto di più

L’ efficienza energetica negli edifici continua a migliorare, grazie all’azione politica e ai progressi tecnologici. Gli interventi si sono concentrati principalmente sull’involucro dell’edificio piuttosto che sugli impianti di riscaldamento e raffreddamento. Esiste un notevole potenziale per conseguire ulteriori risparmi energetici grazie a tecnologie e apparecchiature già presenti sul mercato, per esempio i sistemi di illuminazione LED o le soluzioni integrate in cui l’efficienza e le energie rinnovabili collaborano per produrre risultati a costi ridotti.

Il mercato globale dell’efficienza energetica ha continuato ad espandersi nel 2016

Gli investimenti globali nell’ efficienza energetica hanno continuato a crescere nel 2016, aumentando del 9% fino a 231 miliardi di dollari. Il tasso di crescita più sostenuto è stato in Cina, del 24%, anche se l’Europa è ancora responsabile della quota maggiore degli investimenti globali.

Tra i settori di uso finale, gli investimenti nell’efficienza energetica continuano a dominare nel settore dell’edilizia, che rappresenta il 58% del totale mondiale nel 2016, e la maggior parte degli investimenti in tale settore è destinata alla costruzione di involucri, elettrodomestici e illuminazione.

La diffusione di dispositivi connessi e strutturati in una logica IoT (Internet delle Cose) è in aumento, il che avrà importanti impatti sull’efficienza energetica.

Questi dispositivi, che possono essere collegati alle reti e ad altri dispositivi, offrono nuove opportunità di risparmio energetico attraverso un controllo più accurato dei consumi. Si tratta di un mercato decisamente importante, alla fine del 2016 risultano installati più di mezzo miliardo di contatori intelligenti, che monitorano e visualizzano il consumo di elettricità in tempo reale e che presentano diversi vantaggi tra cui la possibilità di integrare i dispositivi collegati.

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