I ricercatori della nuova stazione scientifica in Antartide si tengono al caldo grazie alla lana di roccia Rockwool

I pannelli Rockwool sono stati scelti per assicurare un clima confortevole in tutti i locali della stazione di ricerca scientifica Neumayer III.

Rockwool, produttore mondiale di lana di roccia, ha infatti collaborato con il governo tedesco per l’impiego dei propri pannelli per l’isolamento termico all’interno della nuova stazione di ricerca scientifica Neumayer III, recentemente inaugurata e attualmente operativa.

La notte antartica inizia il 21 marzo e culmina il 23 settembre allorché il sole riappare all’orizzonte. Il clima dell’Antartide è glaciale, con temperature medie annuali nelle zone interne tra i -50°C e -60°C. Le precipitazioni, scarsissime, sono sempre nevose. I venti spirano, quasi quotidianamente, violentissimi e freddi.

Grazie ai pannelli Rockwool, tuttavia, i ricercatori impiegati all’interno della Neumayer III  potranno svolgere le proprie mansioni operative in un clima confortevole e in un ambiente accogliente che farà loro dimenticare la lunga notte polare.

Commentando il contributo di Rockwool al progetto, Hans-Walter Gras, Finance Director di Rockwool Germania, ha affermato: “La stazione giocherà un ruolo chiave nella ricerca internazionale e Rockwool ha preso parte all’iniziativa in quanto la mission del Gruppo è da sempre orientata alla salvaguardia dell’ambiente. Per quanto ci riguarda, siamo certamente orgogliosi che per questa missione siano stati scelti i nostri pannelli in lana di roccia. Un isolamento efficace permette infatti di creare un buon ambiente di lavoro per i ricercatori e rende le condizioni di vita più confortevoli. Ma soprattutto gioca un ruolo fondamentale per fronteggiare il clima estremo tipico del luogo”.

La nuova stazione di ricerca è gestita basandosi sull’esperienza dell’Alfred Wegener Institut for Polar and Marine Research (AWI), che coordina la ricerca polare tedesca. Secondo l’Istituto la stazione garantisce le condizioni ideali per vivere e lavorare in Antartide. Si basa su tecnologie all’avanguardia, mai utilizzate in precedenza. Un esempio è il sistema di sostegni idraulici, che permette alla stazione di rimanere costantemente al di sopra della superficie della neve. Questo sistema si è reso necessario a causa del surriscaldamento globale, che ha portato il ghiaccio a sciogliersi occasionalmente durante le miti estati antartiche. Come risultato di questo processo la stazione di ricerca precedente, la Neumayer II, è effettivamente sprofondata sotto il ghiaccio e la neve.

Come si svolge concretamente la vita all’interno della Neumayer III
La Neumayer III è lunga 68 m, è alta oltre 29 m e si distingue per la piattaforma posta 6 m sopra la superficie del ghiaccio, sostenuta da 16 sostegni idraulici. I ricercatori hanno a disposizione 12 locali adibiti a laboratori scientifici (per una superficie totale pari a 210 m²) e 15 locali per soggiornare, oltre a una cucina e a una sauna.

Nella stagione estiva, cioè da novembre a febbraio, all’interno della stazione si troveranno circa 40 persone. Questo numero si ridurrà drasticamente nei mesi invernali, durante i quali l’attività di ricerca verrà portata avanti solamente da 9 “coraggiosi” pronti ad affrontare il rigido freddo antartico. A condividere il lungo inverno, in cui per nove settimane il sole non appare mai all’orizzonte, saranno un medico, in qualità di direttore della stazione, un meteorologo, un chimico atmosferico, due geofisici, un ingegnere, un elettricista e un radio operatore. Non può mancare ovviamente un cuoco, anche se la dieta si baserà esclusivamente su prodotti surgelati.

Ma il freddo non sarà l’unica difficoltà: per nove mesi all’anno infatti la stazione sarà completamente isolata e collegata al mondo esterno solo via radio o e-mail. Tre macchine diesel e un gruppo elettrogeno di emergenza si occuperanno di assicurare l’adeguato fabbisogno di energia necessaria per tutto il corso della lunga notte polare.

La passione per le sfide e la determinazione di tutti questi ricercatori faranno sì che la stazione, la cui attività dovrebbe durare per circa 30 anni, possa diventare un importante osservatorio scientifico di geofisica, meteorologia e chimica atmosferica e base per le spedizioni estive. I ricercatori, dotati di un impianto di misurazione a ultrasuoni, sorveglieranno inoltre che venga rispettato il divieto di test con armi nucleari.

Per ulteriori informazioni
www.rockwool.it

 

Consiglia questa notizia ai tuoi amici

Commenta questa notizia



Le ultime notizie sull’argomento



Secured By miniOrange