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RSE – Ricerca sul Sistema Energetico – ha pubblicato la monografia, realizzata in collaborazione con Assimpredil Ance, “Edifici energeticamente efficienti: un’opportunità”, scaricabile gratuitamente dal sito, dedicata alle possibilità che il mercato della riqualificazione energetica e dell’efficientamento offrono nel nostro paese a un settore che negli ultimi anni ha patito una crisi difficilissima e che si caratterizza per un patrimonio edilizio vecchio e particolarmente energivoro.Per capire il potenziale dell’efficienza energetica, basti pensare che dei 12 milioni di edifici residenziali distribuiti in Italia oltre il 65% sono stati realizzati più di quarant’anni fa, prima che fosse emanata una legge sulla prestazione energetica in edilizia. Il 18% degli edifici esistenti sono stati costruiti prima del 1918, si tratta principalmente di edifici monofamiliari, mentre i grandi condomini si sono diffusi in maniera consistente solo a partire dal secondo dopoguerra per effetto della ricostruzione e della successiva fase di boom economico. Circa un quarto degli edifici non ha mai beneficiato di interventi di manutenzione ed efficientamento. “Integrare interventi di riqualificazione energetica alle opere di manutenzione, comunque già necessarie (per ragioni di sicurezza, di decoro, eccetera) potrebbe essere la chiave per aprire nuovi scenari, e per superare le attuali barriere”, ha sottolineato Stefano Besseghini, AD di RSE.“Le barriere allo sviluppo dell’efficienza sono ancora molte, a partire dalla mancanza di consapevolezza tra i cittadini e dai problemi di accesso al credito – hanno commentato Marco Borgarello e Francesco Madonna, curatori della monografia – ma dobbiamo essere consapevoli che ci troviamo di fronte a una miniera enorme, ancora poco sfruttata, in grado di portare a un risparmio di 8 milioni di tonnellate di petrolio”. “Già oggi le ristrutturazioni nel loro insieme rappresentano circa il 40% del valore degli investimenti in costruzioni, segnando nel 2014 una crescita degli investimenti del 3% in termini reali. Tale andamento è imputabile al potenziamento e proroga degli incentivi fiscali per le ristrutturazioni edilizie ed efficienza energetica”. Sono dati importanti considerando che dall’Osservatorio Congiunturale sull’industria delle Costruzioni (2014) di ANCE, emerge che dal 2008 a oggi sono andati persi 446 mila posti di lavoro e sono fallite 11 mila imprese. Nonostante ci siano alcuni segnali di ripresa, la situazione rimane comunque preoccupante.Secondo quanto riportato da Eurostat con riferimento al 2013 il settore residenziale assorbe 34 Mtep, corrispondenti al 29% dei consumi finali. “In questo settore il gas naturale è largamente il prodotto energetico più utilizzato (53 per cento), seguito dalle fonti rinnovabili (20 per cento), dall’energia elettrica (17 per cento), dai prodotti petroliferi (8 per cento) e dal calore (3 per cento)”. Ripartizione dei consumi energetici finali del settore residenziale per prodotto energetico Confermata nuovamente l’importanza delle detrazioni fiscali, dagli ultimi dati presentati dal Cresme in Commissione Ambiente alla Camera emerge che l’ecobonus nel 2014 ha prodotto 28,5 miliardi di investimenti e 425mila posti di lavoro fra diretti e indotto, qualificando il sistema imprenditoriale del settore, riducendo i consumi energetici, l’inquinamento e le bollette delle famiglie. Gli stessi incentivi dal 1998 al 2015 hanno interessato oltre 12.5 milioni di interventi e milioni. Solo nel 2012 (CRESME – Città, mercato e rigenerazione urbana 2012 ed di ENEA – Le detrazioni fiscali del 55 per cento per la riqualificazione energetica del patrimonio edilizio esistente) ci sono stati ben 265 mila interventi che hanno beneficiato delle detrazioni fiscali generando investimenti per circa 4 miliardi di euro. Tuttavia, sottolinea la monografia, si tratta per la stragrande maggioranza di interventi relativamente leggeri e con limitati risparmi energetici. Basti dire che per il 64% si tratta di sostituzione dei serramenti e che gli interventi globali sono stati solo 1.200 in tutta Italia (meno dello 0,5 per cento). Lo studio RSE è diviso in due parti: nella prima viene analizzato il problema dello spreco energetico, dovuto principalmente al fatto che il patrimonio edilizio nazionale è tendenzialmente vecchio e “sprecone”.Nella seconda parte si evidenziano le possibili soluzioni, che passano attraverso un’ampia gamma di interventi di riqualificazione energetica valutati non solo per le loro prestazioni tecnologiche ma anche e soprattutto alla luce della loro sostenibilità economica, in termini di costi-benefici, di realizzabilità e di disponibilità di strumenti di incentivazione. Tra gli obiettivi principali si è voluto quantificare la frazione del parco edilizio per cui già ora è possibile realizzare interventi efficaci sotto il profilo dei costi e ricavare i corrispondenti potenziali risparmi energetici e investimenti necessari.Il saggio evidenzia le possibili soluzioni che passano attraverso una ampia gamma di interventi di efficientamento, valutati per le prestazioni tecnologiche e in termini di costi-benefici e di realizzabilità. La monografia “Edifici Energeticamente Efficienti: un’opportunità” è pubblicata nella collana RSEview nata per raccogliere le competenze, i risultati delle ricerche e le proposte di RSE su alcuni dei temi strategici del sistema energetico e per portarli all’attenzione di decisori, imprese, Pubblica amministrazione e stakeholder. Consiglia questa notizia ai tuoi amici Commenta questa notizia
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