Batterie per emobility: l’importanza della circolarità nel futuro della mobilità elettrica 18/03/2024
Cosa rientra nell’Ecobonus 2024, novità e conferme per il 2024: l’elenco aggiornato dei lavori 15/02/2024
DL Energia e Legge di Bilancio 2024: l’opinione di chi opera nel campo delle fonti rinnovabili 20/12/2023
Dispositivi smart per monitorare i consumi, gestire gli edifici in maniera ottimizzata e limitare i costi 14/03/2024
Cos’è la Finanza climatica è perché è così importante per il clima: gli obiettivi da raggiungere entro il 2050 06/03/2024
Le pompe di calore aria-acqua di JODO per il residenziale: soluzione efficiente ed ecologica 13/03/2024
Avviata la fase di negoziazione del pacchetto economia circolare in Europa. Allarme Legambiente sul rischio di uno stallo della riforma se prevarranno le posizioni conservatrici Consiglio, Parlamento e Commissione europea hanno iniziato la fase di negoziazione relativa al pacchetto Economia circolare, riforma ambiziosa il cui successo dipende però da quale posizione riuscirà a prevalere tra quella conservatrice espressa da alcuni paesi e quella invece più aperta al cambiamento sostenuta da altri Stati. Gli obiettivi approvati dal parlamento europeo parlano del 70% del riciclo per i rifiuti urbani e 80% per gli imballaggi; target per la preparazione al riutilizzo; un aumento della raccolta differenziata per tutte le tipologie di rifiuti, ed in particolare un obbligo generalizzato di separazione della frazione organica; nuove norme a livello europeo per la responsabilità del produttore e obiettivi di prevenzione al 2030. Legambiente riporta i risultati dell’indagine a livello europeo guidata da European Environmental Bureau (EEB), Friends of the Earth Europe and Zero Waste Europe, a cui ha contribuito anche l’associazione ambientalista, che evidenziano che nel caso di una prevalenza della posizione conservatrice sostenuta da alcuni Paesi la transizione verso l’economia circolare nei prossimi anni sarà molto probabilmente in stallo. L’indagine è stata realizzata attraverso un questionario inviato agli stati membri per capire se sia loro intenzione durante i negoziati di Bruxelles, sostenere le proposte chiave per rafforzare la politica europea sui rifiuti. Emerge la mancanza di una posizione comune sul pacchetto sull’economia circolare che fa temere che i Paesi più contrari stanno avendo la meglio, mettendo a rischio non solo l’avvio di politica virtuosa dei rifiuti, ma stoppando quella che potrebbe essere una reale rivoluzione economica e occupazionale. Tra i Paesi che si oppongono maggiormente alla proposta ci sono la Danimarca e la Finlandia, da sempre considerati a sproposito leader nelle politiche sui rifiuti, nonostante l’enorme quantità di rifiuti prodotti. Altri Paesi che rifiutano categoricamente gli obiettivi più ambiziosi del pacchetto sono Ungheria, Lituania e Lettonia. Repubblica Ceca, Italia, Svezia, Portogallo, Lussemburgo e Slovacchia, sono a favore di un obiettivo di riciclo del 65%, ma non sembra che farebbero lo stesso con i target relativi alla preparazione al riutilizzo, all’obiettivo di riutilizzo del 10% degli imballaggi e a supporto di target di prevenzione dei rifiuti, tutte misure che costituiscono priorità del pacchetto dell’economia circolare. Il Regno Unito, la Germania, la Polonia, l’Irlanda, la Slovenia e la Croazia invece non hanno voluto condividere la loro posizione, in contrasto con la posizione progressiva e trasparente adottata dal Parlamento europeo. Ci sono invece alcuni Stati del Sud Europa, come la Grecia e la Romania, nonché la Spagna, che chiedono un maggiore impegno nei confronti del riciclo, della prevenzione dei rifiuti, e della raccolta differenziata. Altri paesi che sostengono le riforme sono la Francia, il Belgio e i Paesi Bassi. L’Italia rispetto ai 6 punti che le associazioni ritengono prioritarie e su cui EEB ha costituito le domande rivolte ai Governi dei Paesi membri, ha dichiarato che supporterà, i target di riciclo proposti dalla Commissione, i requisiti minimi riguardo la responsabilità estesa al produttore e l’obbligo di raccolta differenziata per la frazione organica dei rifiuti urbani. Non sosterrà invece i i target specifici per la preparazione al riutilizzo dei rifiuti urbani e non ha preso posizione riguardo i target di prevenzione dei rifiuti (al 2025 e al 2030) e l’obiettivo di almeno il 10% di riutilizzo di imballaggi. A questo proposito Giorgio Zampetti, responsabile scientifico di Legambiente commenta che il nostro paese sta svolgendo un ruolo di retroguardia, in contrasto con gli interessi nazionali, nonostante ci siano aziende molto impegnate nella circular economy. Inoltre va considerato che l’Italia è leader in Europa per know-how e tecnologie su riciclo e riuso e abbiamo alcune esperienze di gestione dei rifiuti tra le migliori a livello internazionale, come Milano o Treviso. Quindi se la riforma fosse applicata si tratterebbe di un’opportunità importante di sviluppo economico. E’ importante che i Governi abbiano il coraggio di intraprendere le azioni necessarie e coraggiose per stimolare la transizione reale verso l’economia circolare. Si stima infatti che una transizione completa a un’economia circolare, oltre alle proposte attualmente in discussione a Bruxelles, potrebbe generare risparmi di circa 2mila miliardi di euro entro il 2030. Ciò equivale a un aumento del 7% del PIL dell’UE, con un aumento dell’11% del potere d’acquisto delle famiglie e 3 milioni di nuovi posti di lavoro supplementari. Consiglia questa notizia ai tuoi amici Commenta questa notizia
19/03/2024 Innovare per proteggere: come la tecnologia diventa centrale nella conservazione delle foreste A cura di: Fabiana Valentini La Giornata internazionale delle Foreste è stata istituita il 21 marzo del 2012. L'obiettivo è incoraggiare ...
15/03/2024 Italia avanti con decarbonizzazione, calano emissioni CO2 e minimo fossili da 50 anni A cura di: Tommaso Tetro L'analisi dell'Enea sul sistema energetico nel 2023. E' in atto il processo di decarbonizzazione, record per ...
14/03/2024 L'Europa non è pronta al cambiamento climatico: il rapporto dell’EEA A cura di: Giorgio Pirani Cambiamento climatico: l’Europa sta registrando i più rapidi aumenti delle temperature al mondo e i rischi ...
13/03/2024 La crescita delle energie rinnovabili ha limitato l'aumento delle emissioni globali nel 2023 Un rapporto IEA rileva che la crescita delle energie rinnovabili ha limitato l'aumento delle emissioni globali, ...
13/03/2024 Direttiva Case Green: il PE approva A cura di: La Redazione Il parlamento europeo approva la Direttiva Case Green: edifici a emissioni 0 entro il 2050. Caldaie ...
12/03/2024 GBC Italia: focus sulla transizione energetica del costruito a KEY 2024 Green, smart cities e efficientamento energetico del patrimonio costruito: i temi che ha portato GBC Italia ...
07/03/2024 KEY, è il tempo delle rinnovabili A cura di: Raffaella Capritti Grande successo per KEY – The Energy Transition Expo, manifestazione dedicata alle energie rinnovabili e alla transizione ...
06/03/2024 Ridurre lo smog grazie alle piante mangia polveri Uno studio Coldiretti mostra quali sono le specie di piante mangia polveri e smog, incluse quelle ...
05/03/2024 Arriva in Inghilterra il Biodiversity Net Gain: quando edilizia, guadagno e biodiversità si incontrano A cura di: La Redazione Biodiversity Net Gain: l'Inghilterra diventa il primo paese al mondo a rendere l’impatto della biodiversità un ...
29/02/2024 Perdita natura pesa su economia, riduzione 1,3% Pil entro 2100 A cura di: Tommaso Tetro In uno studio dedicato alla biodiversità, pubblicato su 'Nature', si parla di un calo del capitale ...