Lo smog soffoca le città italiane

L’ultimo Report di Legambiente lancia l’allarme, sono 32 le città in cui è stata superata la soglia di polveri sottili consentita dalla legge. Serve un piano nazionale che aiuti gli amministratori a intervenire correttamente 

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Legambiente ha presentato un quadro, elaborato su dati Arpa, relativo all’inquinamento nei capoluoghi italiani che evidenzia una vera emergenza smog. Sono infatti 32 le città italiane che hanno superato la soglia consentita di polveri sottili, con un rischio per l’ambiente e la salute dei cittadini.

Maglia nera a Torino che a fronte di un numero massimo di 35 giorni all’anno previsti dalla legge con concentrazioni superiori ai 50 microgrammi al metro cubo, ha registrato 86 giorni. Seguono Frosinone con 85 giorni, Milano e Venezia con 73.

Rossella Muroni, presidente di Legambiente evidenzia che spesso i comuni non dispongono degli strumenti per risolvere l’emergenza smog. E’ necessario mettere in atto interventi strutturali a livello nazionale, di lunga programmazione, che aiutino i sindaci e le giunte a cambiare radicalmente l’approccio prendendo decisioni radicali e magari impopolari ma efficaci per l’ambiente. A partire da una vera e propria rivoluzione delle modalità di trasporto e di spostamento, favorendo gli spostamenti in bicicletta e ridisegnando gli spazi urbani in modo che sia favorito un aumento dello spazio pedonale. Per aiutare lo sviluppo della mobilità il più possibile a emnissioni zero, secondo Legambiente è ora che il Governo tolga ogni agevolazione alle tecnologie “fossili”, concentrando politiche, incentivi e agevolazioni esclusivamente sulle tecnologie a zero emissioni.

E’ poi necessario intervenire sulla riqualificazione del patrimonio edilizio pubblico e privato rendendolo energeticamente sostenibile”. Legambiente evidenzia che dovrebbe esserci un obiettivo di riqualificare in 30 anni tutti gli edifici pubblici e privati, ovvero il 3% all’anno. Per fare questo si stimano oltre 400 mila interventi all’anno tra ristrutturazioni radicali e ricostruzioni.

Infine il Governo dovrebbe vietare l’uso di combustibili fossili, con esclusione del metano, nel riscaldamento degli edifici e sostenere con incentivi l’utilizzo delle moderne tecnologie che migliorano l’efficienza e riducono le emissioni.

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