Luci e ombre del pacchetto invernale sull’energia dell’UE

La Commissione alza al 30% l’obiettivo efficienza energetica, per le rinnovabili fissato il target del 27%. Critiche le Associazioni ambientaliste

Luci e ombre del pacchetto invernale sull’energia dell’UE 1

La Commissione Europea ha approvato il maxipacchetto d’inverno che comprende otto proposte legislative per aiutare la transizione del vecchio Continente verso un sistema basato sull’energia green e competitiva. Ma per le associazioni ambientaliste si tratta di un’occasione persa.
Il testo varato dalla Commissione passerà ora al Parlamento europeo e ai governi nazionali.

Obiettivi

L’obiettivo della CE è quello di impegnarsi affinché l’UE possa raggiungere gli obiettivi al 2030 di diminuzione delle emissioni e aumento dell’efficienza energetica e delle rinnovabili, contribuendo a limitare l’aumento di temperatura entro 1.5°C, come stabilito dalla COP21 di Parigi e assumendo anzi un ruolo leadership verso un’economia low carbon.

A questo proposito entro il 2030 le emissioni di CO2 dovranno diminuire del 40%, assicurando contemporaneamente la creazione di nuovi posti di lavoro sostenibili e la modernizzazione dell’economia e trasformando la transizione in una vera opportunità industriale.

Consumatori

Un altro obiettivo è quello di assicurare condizioni eque ai consumatori, tutelando gli utenti più vulnerabili delle fasce protette a basso reddito. I consumatori diventeranno i veri protagonisti dei mercati dell’energia, potranno scegliere tra le varie fonti di approvvigionamento, confrontando offerte e prezzi e potranno diventare produttori e consumatori di energia, che potranno vendere autonomamente.
Legambiente e Greenpeace, evidenziano però che la proposta della Commissione se da una parte promuove il ruolo delle “comunità energetiche” e dei “prosumers”, dall’altra propone di limitare la grandezza delle cooperative mettendo ai progetti una soglia massima di 18 megawatts all’anno, limitando di fatto questa possibilità.

Proposte

Le proposte legislative del pacchetto “Energia pulita per tutti gli europei” riguardano l’efficienza energetica, le energie rinnovabili, il mercato dell’energia elettrica, la sicurezza dell’approvvigionamento elettrico e le disposizioni sulla governance per l’Unione dell’energia. La Commissione propone nuove misure per l’ecodesign e una strategia per la mobilità connessa e automatizzata.

Il Pacchetto inverno ha inoltre alzato al 30% l’obiettivo efficienza energetica e comprende anche azioni volte ad accelerare l’innovazione dell’energia pulita, a favorire le ristrutturazioni edilizie in Europa per ridurre l’impatto della transizione all’energia pulita sulla società.
Per le rinnovabili il target comunitario fissato è al 27%
Nel maxipacchetto viene anche ridefinito il sistema di controllo del raggiungimento degli obiettivi su clima ed energia per gli stati membri, che viene semplificato in un unico piano allineato con gli impegni presi dall’accordo di Parigi.

Un’altra proposta prevede di limitare l’uso dei vecchi biocarburanti di prima generazione provenienti da colture alimentari e incentivare quelli di seconda generazione, più sostenibili, prodotti da scarti e residui agricoli.

Investimenti

Nel 2015 le energie pulite hanno attratto più di 300 miliardi di euro di investimenti mondiali.
La Commissione sottolinea che il Pacchetto inverno varato potrebbe mettere in moto fino a 177 miliardi di euro di investimenti pubblici e privati ogni anno a partire dal 2021, e produrre un aumento dell’1% del PIL nell’arco del prossimo decennio, arrivando a creare 900.000 nuovi posti di lavoro.

I commenti

Maroš Šefèoviè, Vicepresidente per l’Unione dell’energia, ha commentato che le proposte approvate riguardano tutti i settori legati all’energia pulita: ricerca e innovazione, competenze, edilizia, industria, trasporti, digitale, finanza, e mettono a disposizione dei cittadini e delle imprese europei gli strumenti per beneficiare appieno della transizione all’energia pulita.
Miguel Arias Cañete , Commissario responsabile per l’Azione per il clima e l’energia, ha dichiarato di essere molto soddisfatto dell’obiettivo vincolante del 30% di efficienza energetica, che permetterà di ridurre la nostra dipendenza dalle importazioni di energia, di creare posti di lavoro e di diminuire le emissioni.

Legambiente in una nota evidenzia che le proposte non sono abbastanza ambiziose per assicurare il passaggio a un sistema energetico rinnovabile, e per rispettare gli obiettivi previsti dall’Accordo di Parigi e confermati a Marrakech.
Per poter contenere l’aumento della temperatura globale entro 1.5°C, sono necessari obiettivi più ambiziosi a partire da rinnovabili ed efficienza energetica, e bisogna mettere in campo efficaci misure attuative a livello nazionale per dare fiducia a cittadini ed imprese sempre più interessati a investire nelle rinnovabili e nell’efficienza energetica.
Legambiente considera che il target fissato del 27% per le rinnovabili sia assolutamente insufficiente considerando che il suo trend attuale è del 24%.

Ma soprattutto secondo Legambiente viene eliminata la priorità di dispacciamento delle rinnovabili (ad eccezione dei piccoli impianti), architrave dell’attuale politica europea che permette la priorità di accesso alla rete rispetto all’elettricità prodotta dalle fossili, consentendone di fatto un loro rilancio.

Anche Greenpeace in una nota sottolinea che per raggiungere gli obiettivi siglati a Parigi, l’Ue deve accelerare la crescita delle rinnovabili e permettere a tutti i cittadini di diventare protagonisti. Questo pacchetto invece sottolinea Tara Connolly, consulente politica di Greenpeace Ue “distribuisce soldi alle centrali a carbone e dà alle compagnie energetiche più potere di controllo sul sistema energetico, limitando il ruolo dei consumatori come produttori di energia rinnovabile”.

Le misure proposte dalla Commissione compendono inoltre sussidi quali i capacity payments, di cui beneficeranno carbone, gas e nucleare, con il pretesto di tenere le centrali pronte per essere accese. Al 2020 circa il 95 per cento delle centrali a carbone avrebbe i requisiti per ricevere questo sussidio, secondo la proposta della Commissione, che include un tetto massimo per la CO2 solo per le centrali a carbone di nuova costruzione.

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