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Si è svolta ieri al MiCo – Conference Centre di Milano la riunione del Consiglio informale congiunto Ambiente ed Energia, in vista del Consiglio Europeo del 24 ottobre, presieduta dal ministro dell’Ambiente Gian Luca Galletti e dal viceministro allo Sviluppo economico Claudio De Vincenti. Molti i temi sul tavolo dei lavori: dalla sicurezza degli approvvigionamenti all’efficienza energetica, dal mercato unico dell’energia al pacchetto energia e clima per il 2030. Rispetto al tema dell’efficienza energetica, è in corso un negoziato sugli obiettivi post 2020, ricordiamo infatti che a luglio la Commissione ha proposto un taglio del 30% dei consumi energetici entro il 2030, che sta dividendo gli stati membri tra quanti premono per un obiettivo più ambizioso e quanti temono che il target si traduca in una perdita di competitività per l’industria europea. La presidenza italiana sostiene l’adozione di un obiettivo comunitario per la riduzione dei consumi: “Sui target di efficienza energetica serve posizione avanzata Ue – ha scritto infatti il ministro Galletti su Twitter, commentando i lavori del Consiglio informale – perchè significa pesare meno su bollette famiglie e sostenere le Pmi”. Oltre al target per l’efficienza energetic, nel suo pacchetto energia e clima per il 2030 la Commissione ha proposto anche un taglio del 40% delle emissioni inquinanti e un aumento del 27% delle rinnovabili entro il 2030. Anche in questo caso non tutti gli stati membri sono concordi e nella riunione di ieri hanno provato ad arrivare ad un accordo, in vista del Consiglio europeo del 23 e 24 ottobre, quando i capi di stato e di governo discuteranno le strategie dell’Unione in materia di energia e clima. Il ministro dell’Ambiente Gian Luca Galletti ha commentato: “L’efficientamento energetico serve a contribuire in modo determinante a diminuire le emissioni di Co2 in atmosfera ed è parte importante dell’accordo contro i cambiamenti climatici che affronteremo il 23 nel Consiglio Europeo e nelle prossime scadenze di Lima e Parigi. E’ anche però un grande aiuto a Paesi in termini di occupazione, crescita e rilancio dei consumi: fare efficienza energetica significa pesare meno sulle bollette delle famiglie europee e italiane. Credo ci siano gli elementi per trovare accordo europeo sul pacchetto Clima – Energia: il desiderio dell’Italia e della Presidenza italiana è raggiungere un accordo virtuoso che sia da esempio verso altri paesi extraeuropei più dubbiosi su fattibilità di un’intesa globale. L’efficienza energetica è destinata a svolgere un ruolo fondamentale nella transizione verso un sistema energetico sostenibile, sicuro e competitivo incentrato su un mercato interno dell’energia. E la recente Comunicazione della Commissione Europea su “l’efficienza energetica e il suo contributo a favore della sicurezza energetica e del quadro 2030 in materia di clima ed energia” va in questa direzione, proponendo azioni concrete per ridurre la dipendenza energetica nel futuro prossimo e a lungo termine. La Comunicazione individua un obiettivo del 30% di risparmio energetico rispetto ai consumi al 2030. Rispetto a questo impegno, centrale negli scenari predisposti dalla stessa Commissione, si associa una massa di investimenti pari a circa 900 miliardi di euro l’anno su base europea. Molte soluzioni per l’efficienza, sia sul fronte elettrico che termico, presentano un elevato grado di sostenibilità economica ma sono ancora scarsamente diffuse. Emerge infatti una oggettiva difficoltà a convogliare sugli investimenti in efficienza energetica un adeguato flusso di risorse finanziarie private. In questo contesto, sembra prioritario arrivare a generare il massimo effetto-leva sulle risorse finanziarie pubbliche disponibili attraverso l’uso delle garanzie, del co-finanziamento e di altri strumenti più complessi: per l’Italia ad esempio, è da questa prospettiva che si deve guardare alle gestioni del nuovo Fondo Nazionale per l’efficienza e del Fondo rotativo di Kyoto”. Per quanto riguarda la situazione del mercato interno dell’energia, alla luce della crisi ucrainae delle relazioni con Mosca, il viceministro De Vincenti ha spiegato che in base agli stress test effettuati, l’Unione sarebbe in grado di fronteggiare un’interruzione di un mese delle forniture di gas provenienti dalla Russia. Mentre “Interruzioni più lunghe – ha precisato il viceministro – porterebbero a problemi più seri, ma possiamo fronteggiarle anche in quel caso”. Consiglia questa notizia ai tuoi amici Commenta questa notizia
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