Norma CEI 0-21: ANIE/GIFI chiede un intervento urgente del Ministero dello Sviluppo Economico

La questione dei sistemi di protezione di interfaccia in bassa tensione previsti dall'allegato A70 al codice di rete di Terna e dalla norma CEI 0-21 per impianti di potenza superiore a 6 kW e resi obbligatori dal 1 luglio scorso dalla Delibera 84/12 dell'AEEG rimane ancora irrisolta.
"L'Autorità per l'Energia Elettrica ed il Gas – dichiara Valerio Natalizia, Presidente GIFI-ANIE – ha preso atto della carenza di tali dispositivi ma non ha proposto nessuna possibile via di soluzione. Ad oggi milioni di euro di investimenti rischiano di essere seriamente compromessi: cosa che non possiamo permetterci in questa delicatissima fase di crisi finanziaria pena il definitivo affossamento dell'industria fotovoltaica italiana. Tanto più che i sistemi in questione non nascono per la salvaguardia del sistema elettrico nazionale. E' ben noto infatti che l'obbligo di tali dispositivi sulla rete di bassa tensione nasce dall'esigenza di garantire il distacco completo e non parziale dell'impianto in occasione di perturbazioni sulla rete di bassa tensione, cosa certamente importante ma meno urgente della prima."
"Come ANIE/GIFI – continua Natalizia – abbiamo denunciato molteplici volte le difficoltà del mercato a reperire i sistemi di interfaccia e l'inadeguatezza delle tempistiche imposte dall'AEEG, richiedendo la deroga all'installazione giusto per il tempo necessario alla regolarizzazione delle forniture. Purtroppo le nostre richieste  sono rimaste inascoltate."
"Richiediamo quindi in maniera ufficiale – conclude Natalizia – l'intervento urgente del Ministero dello Sviluppo Economico a tutela e salvaguardia di centinaia di impianti già realizzati che rischiano a questo punto di non poter accedere a nessuna tariffa incentivante."
 
Ieri anche l'ANTER, Associazione Nazionale Tutela Energie Rinnovabili, ha fatto sentire la propria voce all'all'AEEG, Autorità per l'Energia Elettrica e il Gas: "Abbiamo ricevuto centinaia di segnalazioni e richieste di intervento da parte dei nostri associati -dichiara il Presidente Anter Antonio Rainone– che, disorientati, ci chiedono notizie in merito al futuro del loro impianto. La confusione del momento, unita alle rigidità dell'AEEG e del quadro normativo, rischia di mettere in secondo piano alcune istanze positive del V conto Energia che rispetto al IV privilegia l'autoconsumo e premia i cittadini virtuosi. Molti addetti ai lavori ci sottolineano poi la difficoltà di soddisfare gli obblighi previsti dalla normativa CEI 0-21, vista l'insufficiente offerta dei prodotti sul mercato e la loro reale disponibilità prevista solo a fine settembre".
"Chiediamo all'AEEG -continua Rainone- di considerare una deroga temporale rispetto ai termini previsti dalla delibera 84/12/R/eel per scongiurare il rischio di blocco di migliaia di investimenti già avviati oltre che l'annullamento di migliaia di ordini già fatti". 

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