Fonti rinnovabili ed efficienza energetica, pubblicate le nuove direttive UE

Indice degli interventi

1. Fonti rinnovabili ed efficienza energetica, pubblicate le nuove direttive UE
2. Presto in Gazzetta UE le nuove direttive rinnovabili ed efficienza
3. Approvati nuovi obiettivi al 2030 per le rinnovabili al 32% e l’efficienza energetica al 32,5%
4. Raggiunto un nuovo accordo su efficienza energetica e Governance

Pubblicate sulla Gazzetta Ufficiale dell’Unione Europea del 21 dicembre 2018 le nuove direttive UE 2018/2001 sulla promozione e sull’uso delle fonti rinnovabili e 2018/2002 che modifica la direttiva 2012/27/UE sull’efficienza energetica

Fonti rinnovabili ed efficienza energetica, pubblicate le nuove direttive UE

Sulla Gazzetta Ufficiale dell’Unione Europea del 21 dicembre sono state pubblicate 2 importanti Direttive che riguardano la promozione dell’energia da fonti rinnovabili nei paesi dell’UE e le misure per migliorare l’efficienza energetica. Sono aspetti fondamentali del pacchetto di misure necessarie per diminuire le emissioni di gas serra, coerentemente con gli obiettivi fissati dall’Accordo di Parigi e il quadro per le politiche dell’energia al 2030, che comprende l’obiettivo di riduzione delle emissioni del 40% rispetto al 1990 entro tale data.

Direttiva UE 2018/2001

Tale norma fissa un quadro comune per la promozione delle energie rinnovabili nell’Unione.

L’obiettivo vincolante degli Stati membri per la quota complessiva di energia da fonti rinnovabili sul consumo finale lordo di energia dell’Unione nel 2030 è fissato al 32%.
La Commissione è tenuta a presentare entro il 2023 una proposta legislativa al rialzo.

Gli Stati Membri devono fissare, nell’ambito dei piani nazionali per l’energia e il clima, contributi nazionali per raggiungere l’obiettivo complessivo dell’Unione.  

La Direttiva UE 2018/2001 definisce anche le norme che riguardano il sostegno finanziario per l’energia elettrica da fonti rinnovabili, all’autoconsumo, all’uso delle fonti rinnovabili nel riscaldamento e raffrescamento e nel settore dei trasporti, alla cooperazione tra stati membri e con paesi terzi , fissa infine criteri di sostenibilità e riduzione delle emissioni di gas serra per i biocarburanti, bioliquidi e combustibili da biomassa.

L’Articolo 21 stabilisce che gli Stati Membri devono fare in modo che i consumatori siano autorizzati a diventare autoconsumatori di energia rinnovabile, individualmente o attraverso aggregatori: è dunque possibile produrre energia rinnovabile per il proprio consumo, immagazzinarla e vendere le eccedenze, anche tramite accordi di compravendita di energia elettrica rinnovabile, fornitori di energia elettrica e accordi per scambi tra pari.  Inoltre si stabilisce che gli autoconsumatori che si trovano nello stesso edificio o condominio possano organizzare tra loro lo scambio di energia rinovabile prodotta presso il loro sito, agendo collettivamente.

L’articolo 22 introduce il diritto per i clienti finali da parte di tutti gli stati membri di partecipare a comunità di energia rinnovabile, che possono produrre, immagazzinare e vendere l’energia, senza essere soggetti a procedure ingiustificate o discriminatorie

Direttiva UE 2018/2002

Tale direttiva modifica la precedente 2012/27/UE sull’efficienza energetica fissando un obiettivo di almeno il 20% al 2020 e 32,5% per il 2030.

Tra le misure introdotte dalla Direttiva UE 2018/2002 si stabilisce che i contatori e i contabilizzatori di calore installati nei condomini dopo il 25 ottobre 2020 debbano essere leggibili da remoto. Inoltre entro il 1° gennaio 2027 si devono dotare della capacità di lettura da remoto i contatori e i contabilizzatori di calore sprovvisti di tale capacità ma che sono già installati o si sostituiscono con dispositivi leggibili da remoto, tranne nei casi di impossibilità tecnico-economica.

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6/12/18

Presto in Gazzetta UE le nuove direttive rinnovabili ed efficienza energetica

Il Consiglie UE ha formalmente adottato le nuove norme in materia di energia rinnovabile, efficienza energetica e governance

Presto in Gazzetta UE le nuove direttive rinnovabili ed efficienza energetica

Dopo l’Europarlamento anche il Consiglio dell’Unione Europea ha formalmente adottato le nuove norme in materia di energia rinnovabile, efficienza energetica e governance, dando l’ok a quattro degli otto atti legislativi che compongono il pacchetto “Energia pulita per tutti gli europei“, pubblicato dalla Commissione europea il 30 novembre 2016.

Le nuove norme saranno pubblicate sulla Gazzetta Ufficiale dell’Unione europea entro fine mese ed entreranno in vigore tre giorni dopo la pubblicazione.

Il nuovo quadro normativo fissa due nuovi target per l’UE nel 2030: un obiettivo vincolante per le energie rinnovabili di almeno il 32% e un obiettivo di efficienza energetica di almeno il 32,5%, che stimolerà la competitività industriale europea, la crescita e l’occupazione, ridurrà le bollette energetiche, contribuirà a combattere la povertà energetica e migliorerà la qualità dell’aria.

Inoltre il piano sulla governance prevede la presentazione entro la fine di quest’anno da parte dei 28 dei Piani nazionali energia-clima per il periodo 2021-2030, assicurando una certezza normativa e garantendo la realizzazione degli investimenti essenziali in questo importante settore.

I consumatori europei possono diventare attori attivi nella transizione energetica.

Quando queste politiche saranno pienamente attuate, secondo la Commissione porteranno a riduzioni delle emissioni in tutta l’UE più drastiche del previsto – circa il 45% entro il 2030 rispetto al 1990, invece del 40%.

Questo pacchetto, si legge in una nota, è un elemento chiave di una delle priorità della Commissione Juncker: “Un’Unione energetica resiliente e una politica lungimirante in materia di cambiamenti climatici, volta a dare ai cittadini europei l’accesso a un’energia sicura e rispettosa del clima e a rendere l’Unione europea leader mondiale nel settore delle energie rinnovabili”

Il commissario Ue all’Energia e al Clima, Miguel Arias Cañete ha aggiunto che queste tre norme sono fondamentali per raggiungere gli obiettivi climatici al 2030 per la riduzione delle emissioni. “Il nuovo quadro normativo rappresenta un segnale forte da fare arrivare alla COP24 di Katowice, sottolineando l’impegno dell’UE a raggiungere gli obiettivi dell’accordo di Parigi”. 

Energie Rinnovabili

  • Viene fissato un nuovo obiettivo vincolante per l’UE in materia di energie rinnovabili per il 2030 di almeno il 32%, compresa una clausola di revisione entro il 2023 verso l’alto.
  • Fornisce un’effettiva semplificazione e riduzione delle procedure amministrative.
  • Istituisce un quadro normativo chiaro e stabile in materia di autoconsumo.
  • Aumenta il livello di ambizione per i settori dei trasporti e del riscaldamento/raffreddamento.
  • Migliora la sostenibilità dell’uso della bioenergia.

Efficienza energetica

  • Fissa un nuovo obiettivo di efficienza energetica per l’UE per il 2030 di almeno il 32,5%, con una clausola di revisione verso l’alto entro il 2023;
  • Viene prorogato l’obbligo annuale di risparmio energetico oltre il 2020, misura che attirerà gli investimenti pubblici e privati;
  • I consumatori – in particolare a quelli degli edifici condominiali con sistemi di riscaldamento centralizzati – avranno maggiori strumenti di controllo e verifica delle bollette del riscaldamento.
  • Gli Stati membri dovranno pubblicare delle norme nazionali trasparenti e accessibili al pubblico sulla ripartizione dei costi di riscaldamento, raffreddamento e consumo di acqua calda negli edifici condominiali.

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14/11/2018

Ieri il Parlamento europeo ha approvato nuovi obiettivi al 2030 per le rinnovabili al 32% e l’efficienza energetica al 32,5%. Incentivi per i biocarburanti di seconda generazione. Sancito il diritto all’autoconsumo

Obiettivo vincolante per le energie rinnovabili in Europa al 32%

Confermati dal Parlamento europeo nella seduta di martedì 13 novembre tre importanti dossier legislativi che fanno parte del pacchetto Energia pulita per tutti gli europei. Si tratta di un passo importante nella transizione verso l’energia pulita, nel rispetto degli impegni definiti con la COP21 di Parigi.

L’Europarlamento ha infatti dato il suo ok all’accordo provvisorio fissato a giugno con il Consiglio in materia di efficienza energetica, energie rinnovabili e governance dell’Unione dell’energia.

Dopo che il Consiglio avrà formalmente adottato l’accordo, le nuove norme saranno pubblicate nella Gazzetta ufficiale ed entreranno in vigore 20 giorni dopo la pubblicazione. 

Obiettivi al 2030 per energie rinnovabili ed efficienza energetica

In particolare è stato fissato un obiettivo vincolante per le energie rinnovabili che entro il 2030 dovranno rappresentare il 32% dell’energia consumata; uno indicativo di aumento dell’efficienza energetica al 32,5%. Gli obiettivi saranno rivistientro il 2023 per un possibile rialzo.

Secondo il relatore per l’efficienza energetica Miroslav Poche (S&D, CZ) puntare su un aumento dell’efficienza stimolerà la competitività industriale europea, la crescita e l’occupazione, ridurrà il consumo energetico e le bollette, contribuirà a combattere la povertà energetica e migliorerà la qualità dell’aria. “Ma è anche una grande notizia per la competitività dell’industria europea, in quanto riduce i costi e stimola gli investimenti”. 

Al centro della manovra anche l’obiettivo di riduzione della dipendenza dell’UE da fornitori esterni di petrolio e gas, il miglioramento della qualità dell’aria e del clima, la lotta alla povertà energetica e il sostegno all’autoconsumo.

Gli stati membri dovranno infatti definire misure precise di efficienza energetica a sostegno delle persone colpite dalla povertà energetica.

Inoltre tutti gli Stati devono garantire il diritto dei cittadini di produrre energia pulita per utilizzarla per il proprio autoconsumo, immagazzinarla e vendere la produzione in eccesso. Si apre dunque la strada a sostegno delle comunità energetiche e viene sancito il principio per cui l’autoconsumo non è soggetto ad oneri.

A questo proposito José Blanco López (S&D, ES), il relatore per le energie rinnovabili, ha sottolineato che l’europarlamento ha rafforzato l’autoconsumo come diritto, “introducendo l’obiettivo del Parlamento di vietare in generale le spese e le tasse sull’energia autoconsumata”.

Incentivare i biocarburanti di seconda generazione

E’ previsto un sostegno ai biocarburanti di seconda generazione che possono aiutare sensibilmente la diminuzione dell’impronta di carbonio dei trasporti e almeno il 14% dei carburanti per i trasporti deve provenire da fonti rinnovabili entro il 2030.

Dal 2019 il contributo dei biocarburanti di prima generazione sarà gradualmente eliminato e dal 2030 i biocarburanti di prima generazione con un alto rischio di “cambiamento indiretto di destinazione dei terreni” (ILUC, ossia quando i terreni vengono convertiti da coltivazioni non agricole – come i pascoli e le foreste – a produzione alimentare, causando un aumento delle emissioni di CO2) non verranno più considerati ai fini degli obiettivi dell’UE in materia di energie rinnovabili. 

Governance dell’Unione dell’energia

Tutti gli Stati dell’Unione dovranno presentare entro il 31 dicembre 2019 un “piano nazionale integrato per l’energia e il clima” decennale con obiettivi, contributi, politiche e misure nazionali. Il piano dovrà poi essere presentato ogni dieci anni.

Gli Stati membri, sottolinea l’europarlamentare del Movimento 5 Stelle Dario Tamburrano, dovranno dichiarare tutti i sussidi nazionali all’energia e dovranno fornire un piano sulla graduale eliminazione delle fonti fossili.

Molto soddisfatta la Commissione Europea che sottolinea che quando queste politiche saranno pienamente attuate, porteranno a riduzioni delle emissioni per l’intera UE più drastiche di quanto previsto: circa il 45% entro il 2030 rispetto al 1990, invece del 40%.

Miguel Arias Cañete, commissario per l’Azione per il clima e l’energia, ha commentato che “l’approvazione degli obiettivi è un segnale che indica che siamo sulla strada giusta e che manterremo l’impegno assunto all’inizio del mandato. Il nostro ambizioso impegno a favore dell’energia pulita in Europa e dell’accordo di Parigi diventerà realtà con leggi come quelle votate oggi. Invito ora gli Stati membri a dar prova di analoga ambizione e leadership nella presentazione dei loro progetti di piani nazionali per l’energia e il clima che dovrebbero essere pronti entro la fine di quest’anno”.

  

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22 giugno 2018

Commissione europea, Consiglio Ue e Europarlamento hanno raggiunto un nuovo accordo su efficienza energetica e Governance che prevede un obiettivo di efficienza del 32,5% entro il 2030 e dello 0,8% di risparmio energetico annuo per il 2021-2030.

Efficienza energetica: obiettivo UE al 32,5%

Raggiunto un nuovo importante accordo provvisorio, nell’ambito del “Pacchetto Energia Pulita 2030”, su efficienza energetica e Governance, dopo quello recentemente siglato sulle energie rinnovabili, tra la Commissione, il Parlamento e il Consiglio europei.

Per quanto riguarda l’efficienza energetica è stato siglato un obiettivo del 32,5% per il 2030, dal 20% del 2020, con pianificazione degli step a lungo termine necessari per rispettare gli obiettivi fissati dall’accordo di Parigi. Entro il 2023 è prevista una clausola di revisione al rialzo. E’ fissato inoltre un obbligo di risparmio energetico annuo dello 0,8% per il periodo 2021-2030.

Secondo l’accordo provvisorio raggiunto sulla Governance, ogni Stato membro deve presentare un “piano nazionale integrato per l’energia e il clima” entro il 31 dicembre 2019, successivamente entro il 1° gennaio 2029, quindi ogni dieci anni. Il primo di questi piani coprirà il periodo dal 2021 al 2030, tenendo conto anche di una prospettiva a più lungo termine.

La Commissione valuterà i piani nazionali integrati per l’energia e il clima e formulerà raccomandazioni o adotterà misure correttive qualora ritenga che i progressi siano stati insufficienti.

Questi piani nazionali integrati per l’energia e il clima comprenderanno obiettivi, contributi, politiche nazionali per ciascuna delle cinque misure dell’Unione dell’energia:

  • decarbonizzazione,
  • efficienza energetica,
  • sicurezza energetica,
  • mercato interno dell’energia
  • ricerca, innovazione e competitività.

L’accordo prevede anche misure per aumentare la trasparenza sulle bollette del riscaldamento in modo che gli utenti, in particolare coloro che vivono in condominio, possano avere informazioni più chiare sui propri consumi

Si tratta secondo Claude Turmes (Verts/ALE, LU), co-relatore della Commissione per l’industria dell’Unione europea, di un accordo trasparente ed efficace, che invita gli stati membri alla cooperazione, per garantire il raggiungimento degli obiettivi fissati per il 2030 in materia di energie rinnovabili ed efficienza energetica. Per quanto riguarda la visione climatica al 2050, rappresenta un grande passo avanti in quanto per la prima volta inserisce il concetto di “bilancio del carbonio” nel diritto dell’UE e sottolinea la necessità di realizzare quanto prima un’economia a emissioni zero di carbonio.

Michele Rivasi (Verts/ALE, FR), correlatore della commissione per l’ambiente e la sanità pubblica sulla governance dell’Unione dell’energia, ha sottolineato che per rispettare l’accordo di Parigi sono necessarie regole di governance rigorose. E’ fondamentale che i piani nazionali siano compatibili con l’obiettivo di mantenere il riscaldamento globale ben al di sotto dei 2°C, con l’ambizione di raggiungere 1,5°C.

“Accogliamo inoltre con favore l’istituzione di un meccanismo in grado di garantire un equo contributo da parte degli Stati membri alla transizione energetica. Infine, i nostri sforzi per garantire che il problema della povertà energetica sia preso sul serio a livello europeo hanno dato i loro frutti”.

Miroslav Poche (S&D, CZ), relatore per l’efficienza energetica, ha sottolineato i vantaggi derivanti dall’aumento dell’efficienza energetica, per i cittadini, perché dalle riduzioni del consumo energetico deriveranno bollette più basse e ci saranno benefici su salute e benessere, contribuendo a combattere la povertà energetica. Ma è anche una grande notizia per la competitività dell’industria europea, perché riduce i costi e stimola nuovi investimenti, crescita e occupazione, in particolare nel settore delle costruzioni. “Infine, si tratta di una notizia ancora migliore per il nostro pianeta, dato che l’efficienza energetica è un elemento chiave della nostra politica climatica e questa direttiva svolgerà un ruolo cruciale nell’adempimento dei nostri obblighi derivanti dall’accordo di Parigi sui cambiamenti climatici”.

Il commissario Ue all’energia Miguel Arias Canete, nel discorso di apertura del MoCA, la conferenza sul clima organizzata da Ue, Cina e Canada che riunisce a Bruxelles rappresentanti di 35 Paesi all’Unione europea, ha sottolineato che grazie ai nuovi obiettivi recentemente raggiunti per le energie rinnovabili e l’efficienza energetica, l’Unione europea potrebbe essere in grado di aumentare il proprio obiettivo di riduzione delle emissioni dall’attuale 40% a poco più del 45% entro il 2030.

Legambiente esprime soddisfazione pur con qualche perplessità, considera infatti che l’accordo sia fortemente inadeguato rispetto agli impegni di Parigi che richiedono almeno il 40% per efficienza energetica ed il 45% per le rinnovabili.

I prossimi step

L’accordo provvisorio sulla governance dell’Unione dell’energia deve essere approvato dalle commissioni per l’energia e l’ambiente, mentre quello sull’efficienza energetica deve essere approvato solo dalla commissione per l’energia. Entrambi i testi devono essere approvati dal Parlamento nel suo insieme, cosa che potrebbe accadere durante la sessione plenaria di ottobre. Una volta che anche il Consiglio dei ministri dell’UE avrà dato il suo via libera, la legge sarà pubblicata nella Gazzetta ufficiale dell’UE. Dopo la pubblicazione, il regolamento sulla governance sarà applicato direttamente in tutti gli Stati membri, mentre per la nuova direttiva sull’efficienza gli Stati membri disporranno di 18 mesi per recepirlo nei rispettivi ordinamenti giuridici nazionali.

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