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ANIE Rinnovabili, che ha analizzato la bozza di Decreto ministeriale di incentivazione alle FER, esprime molta soddisfazione per la programmazione su base triennale e la possibilità di installazione di moduli fotovoltaici a seguito della bonifica da amianto ANIE Rinnovabili, associazione che riunisce, dentro la Federazione ANIE, le imprese costruttrici di componenti e impianti per la produzione di energia rinnovabile e fornitrici di servizi per la gestione ottimale degli impianti, ha analizzato la bozza del decreto ministeriale di incentivazione alle FER 2019 – 2021, evidenziandone i punti di forza e quelli da migliorare. L’Associazione plaude alla pianificazione su base triennale dei contingenti che finalmente dà più tempo agli operatori del settore per definire e pianificare i propri investimenti sugli impianti rinnovabili. L’Associazione si esprime positivamente anche rispetto alla necessità di assegnare le tariffe incentivanti tramite il meccanismo basato su “contratti per differenza a due vie”, e al criterio perseguito della neutralità tecnologica. Quest’ultimo prevede che le tecnologie che propongono i medesimi costi di investimento e costi operativi debbano essere considerate congiuntamente. Nel caso in cui ci fossero divergenze sostanziali, come per gli impianti di piccola taglia, si potrebbe immaginare uno sviluppo differenziato. Anie Rinnovabili propone inoltre che vengano istituiti contingenti di registro differenziati per ogni singola tecnologia, considerando che il costo di produzione dell’elettricità (LCOE – Levelized Cost of Energy) delle diverse tecnologie è molto diverso, in particolare quelli del Gruppo A individuati dallo schema di decreto. L’Associazione propone in alternativa di “prevedere alcuni contingenti minimi di salvaguardia per tecnologia all’interno del Gruppo, ma a condizione che si chiarisca se gli impianti in autoconsumo, sostanzialmente il fotovoltaico, debbano o meno poter competere nei registri con l’eolico”. Tra le novità inserite nello Schema di decreto vi è la decurtazione della tariffa spettante nel caso di impianti eolici a registro, realizzati con componenti rigenerate. Considerando che in molti casi si tratta di secondo utilizzo dei componenti e non propriamente di una rigenerazione, che garantirebbe un loro ripristino, è chiaro che si vengono a realizzare impianti caratterizzati da minor sicurezza, affidabilità ed efficienza. Anie sottolinea che si tratta di una misura importante, addirittura da rafforzare, escludendo dall’incentivo gli impianti che utilizzano componenti rigenerate fino a 1MW, così da assicurare un parco di generazione moderno, come per il fotovoltaico in cui gli impianti possono accedere all’incentivo solo se completamente nuovi. Altrimenti Anie Rinnovabili propone di “innalzare la decurtazione almeno dall’attuale 10% al 50%, in modo da spingere in maniera più decisa il riutilizzo delle tecnologie verso la market parity”. Particolarmente positiva per Anie la possibilità di abbinare gli interventi di bonifica da amianto con l’installazione di impianti fotovoltaici. Una scelta importante che garantirà benefici in termini ambientali e sulla salute delle persone. Il Presidente di Anie Rinnovabili, Alberto Pinori ha commentato: “Il Ministero ha già recepito la nostra richiesta di riconoscere il bonus per la rimozione dell’amianto/ethernit sull’intera produzione rinnovabile, comprensiva anche della parte autoconsumata. Siamo fiduciosi per l’apertura del sottosegretario Crippa a valutare l’introduzione di soglie di salvaguardia per garantire un più equilibrato mix produttivo all’interno del medesimo Gruppo A e l’incremento del contingente del Gruppo B.” Anie infine commenta positivamente l’aumento del contingente dedicato all’idroelettrico. Consiglia questa notizia ai tuoi amici Commenta questa notizia
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