Probabile calo nel 2020 della domanda di petrolio perché il coronavirus pesa sui mercati

Secondo le ultime previsioni dell’Agenzia Internazionale per l’Energia la domanda globale di petrolio dovrebbe diminuire nel 2020, poiché l’impatto del nuovo coronavirus si diffonde in tutto il mondo, limitando i viaggi e l’attività economica in generale

Probabile calo nel 2020 della domanda di petrolio perché il coronavirus pesa sui mercati

Una delle conseguenze della rapida diffusione del coronavirus in tutto il mondo è il probabile calo della domanda di petrolio nel 2020, per la prima volta dal 2009, a causa della profonda contrazione del consumo di petrolio in Cina e delle gravi limitazioni sui viaggi e nel commercio globale. L’Agenzia Internazionale dell’Energia nel Report Oil 2020 appena pubblicato segnala che la situazione rimane fluida, con un’incertezza molto alta su quale sarà l’impatto globale del virus.

“La crisi del coronavirus sta colpendo un’ampia gamma di mercati energetici – tra cui il carbone, il gas e le energie rinnovabili – ma il suo impatto sui mercati petroliferi è particolarmente grave perché sta impedendo alle persone e alle merci di muoversi, infliggendo un duro colpo alla domanda di carburanti per il trasporto”, ha dichiarato Fatih Birol, Direttore Esecutivo dell’AIE. “Questa situazione è particolarmente forte in Cina, il più grande consumatore di energia del mondo, che l’anno scorso ha rappresentato oltre l’80% della crescita della domanda globale di petrolio. Mentre le ripercussioni del virus si stanno diffondendo in altre parti del mondo, ciò che accade in Cina avrà importanti implicazioni per i mercati globali dell’energia e del petrolio”.

L’AIE stima che la domanda globale di petrolio nel 2020 sarà di 99,9 milioni di barili al giorno, in calo di circa 90.000 barili die rispetto al 2019. Si tratta di un netto declassamento rispetto alle previsioni dell’IEA di febbraio, che prevedeva una crescita della domanda petrolifera mondiale di 825.000 barili al giorno nel 2020.

Le prospettive a breve termine per il mercato petrolifero dipenderanno, spiega IEA, dalla rapidità con cui i governi si muoveranno per contenere l’epidemia di coronavirus, dal successo dei loro sforzi e dall’impatto che la crisi sanitaria globale avrà sull’attività economica.

Considerando l’incertezza che devono affrontare i mercati energetici, l’IEA ha sviluppato altri due scenari su come potrebbe evolvere la domanda globale di petrolio potrebbe evolvere quest’anno. Nel caso più pessimistico in cui le misure globali non riuscissero a contenere il virus e la domanda globale scenderebbe a 730.000 barili al giorno nel 2020. Nel caso più ottimistico in cui si risuscisse a contenere rapidamente in tutto il mondo il COVID-19, la domanda globale crescerebbe di 480.000 barili al giorno.

Le stime dell’International Energy Agency nel medio/lungo periodo parlano di un forte ribalzo nel 2021, ma la crescita annuale della domanda globale di petrolio è destinata a rallentare, secondo il rapporto, man mano che il consumo di carburanti per il trasporto crescerà più lentamente.

Il rapporto sul mercato a medio termine, Oil 2020, considera anche l’impatto delle transizioni di energia pulita sull’andamento del mercato petrolifero. Si prevede che la crescita della domanda di benzina e diesel tra il 2019 e il 2025 si indebolirà man mano che i Paesi di tutto il mondo attueranno politiche per migliorare l’efficienza e ridurre le emissioni di anidride carbonica – e man mano che aumenterà la vendita dei veicoli elettrici. 

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