Progetto europeo per l’efficienza energetica dei condomìni

Coordinato dall’Eurac il progetto BuildHEAT ha l’obiettivo di ridurre i consumi energetici degli edifici residenziali fino all’80%

E’ stato presentato BuildHEAT, un progetto europeo di ricerca sull’efficienza energetica degli edifici residenziali, coordinato dall’Istituto per le Energie Rinnovabili dell’EURAC, che in 4 anni si prefigge il traguardo di diminuire i consumi di queste strutture fino all’80% grazie a nuovi pacchetti di interventi per il risanamento energetico. Basti pensare che solo in Italia ci sono circa 1 milione di condomìni che rappresentano quasi il 70% delle abitazioni degli italiani.

Il progetto coinvolge 18 partner europei e beneficia di 7 milioni di euro finanziati dal programma europeo per la ricerca Horizon 2020.

Wolfram Sparber, direttore dell’Istituto per le Energie Rinnovabili dell’EURAC, sottolinea che “i ricercatori studieranno pacchetti di interventi e strumenti immediatamente utilizzabili dagli inquilini: attraverso tecnologie plug&play si possono installare velocemente gli apparecchi necessari, facilitando anche il lavoro dei tecnici. In particolare saranno testati sistemi per il riscaldamento, il raffrescamento e la ventilazione meccanica, che raccolgono, accumulano e utilizzano l’energia solare a livello del singolo appartamento”.
“Le unità abitative saranno climatizzate da sistemi che accumulano l’energia termica in piccoli serbatoi, installabili dal singolo condomine per esempio sul proprio balcone, e che saranno alimentati anche attraverso collettori solari termici o pannelli fotovoltaici,” spiega Roberto Fedrizzi, ricercatore dell’Istituto per le Energie Rinnovabili dell’EURAC e responsabile del progetto BuildHEAT.

Sono inoltre previsti interventi di risanamento energetico e di isolamento della facciata dell’edificio, che permetteranno di abbassare i consumi della struttura e faciliteranno l’inserimento di collettori solari termici o di pannelli fotovoltaici.

Obiettivo di BuildHEAT è anche quello di individuare buone pratiche per intercettare finanziamenti privati agli interventi di risanamento. “Allo stato attuale, le tecnologie per la diminuzione dei consumi energetici degli edifici sono già disponibili,” continua Roberto Fedrizzi, “una volta individuati dei pacchetti che ottimizzano il risanamento dal punto di vista energetico ed economico, la necessità oggi diventa quella di intercettare i fondi per attivare l’utilizzo di queste tecnologie”. Su questo fronte EURAC collaborerà con l’Istituto Superiore sui Sistemi Territoriali per l’Innovazione, associazione no-profit legata al Politecnico di Torino, per sviluppare strategie di finanziamento accessibili anche a investitori privati. “Oggi questo tipo di interventi utilizzano spesso fondi pubblici o i capitali dei diretti interessati, in genere sempre più ridotti. Noi andremo a capire come stimolare l’investimento di fondi privati interessati al finanziamento di interventi legati all’efficienza energetica e alle energie rinnovabili,” conclude Fedrizzi. Interventi tecnici e strategie di finanziamento verranno inizialmente testati in tre casi studio a Roma, Saragozza e Manchester in condomìni composti da 50 a 80 unità abitative. 

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