Record mondiale di investimenti in rinnovabili nel 2015

Pubblicato un Rapporto Unep, i paesi in via di sviluppo investono in fotovoltaico ed eolico più delle economie forti

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In nuovo Rapporto dell’Unep, il Programma delle Nazioni Unite per l’Ambiente “Global Trends in Renewable Energy Investment 2016”, realizzato in collaborazione con Bloomberg New Energy Finance, fornisce una fotografia degli investimenti in rinnovabili a livello mondiale nel 2015 ed evidenzia come le fonti pulite stiano giocando un ruolo sempre più importante nella lotta contro il cambiamento climatico.

Lo scorso anno è stato quello dei record per gli investimenti nelle energie verdi, soprattutto in fotovoltaico ed eolico, con 286 miliardi di dollari investiti, il 3% circa in più del 2011, anno del precedente record. Per la prima volta gli investimenti in energie rinnovabili realizzati dai paesi emergenti nel 2015 hanno superato quelli dei paesi “sviluppati”.

Sul podio sale la Cina, con 103 miliardi di dollari, pari al 36% del totale, che però è anche il paese con il dato più alto per la produzione di gas serra.
Tra gli altri Stati che hanno investito molto si notano molti paesi in via di sviluppo e in particolare il Sud Africa, che dal 2010 ha promosso una serie di importanti progetti di sviluppo delle rinnovabili, così da garantire il più possibile l’accesso all’energia per tutti, a prezzi accessibili e sostenibili. Tra il 2014 e il 2015 gli investimenti in energia verde sono cresciuti del 329%, arrivando a 4,5 miliardi di dollari.
Altri paesi che hanno investito più di 1 miliardo di dollari nelle rinnovabili nel 2015 sono India, Cile, Messico, Marocco, Turchia e Uganda.

Invece i paesi europei, i primi utilizzatori di energia rinnovabile, hanno investito nel 2015 meno degli ultimi nove anni, in particolare nel vecchio continente c’è stato un calo neghli investimenti del 21% a 48,8 miliardi. In Italia lo scorso la spesa è scesa poco sotto il miliardo di dollari, con una diminuzione del 21% rispetto al 2014.

Nel rapporto si legge che nelle energie fossili, carbone e gas, gli investimenti sono stati meno della metà rispetto a quelli nelle rinnovabili, nonostante il prezzo del petrolio basso.
Il direttore esecutivo dell’UNEP Achim Steiner commentando i dati ha sottolineato che i maggiori investimenti nelle energie rinnovabili non sono solo un bene per le persone e il pianeta, ma rappresentano un elemento chiave per il raggiungimento degli obiettivi internazionali sui cambiamenti climatici e lo sviluppo sostenibile: “Se non fosse per le energie rinnovabili – escluse le grandi centrali idroelettriche – le emissioni globali di CO2 sarebbero state, secondo le stime dello scorso anno, superiori di 1,5 miliardi di tonnellate”.
Steiner evidenzia però che si potrebbe fare molto di più, grazie a chiare politiche di sostegno per le energie rinnovabili, che invece sono assai volubili in alcuni paesi, a partire dall’Italia. E’ proprio di questi giorni la denuncia fatta da Greenpeace sulle politiche miopi del governo Renzi nei confronti di fotovoltaico ed eolico.
Gli investimenti complessivi, conclude Steiner sono assolutamente inferiori a quelli necessari a mantenere sotto i 2° l’innalzamento delle temperature, come deciso dalla COP21 di Parigi.

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