La riqualificazione è l’unica reale opportunità per il mercato edilizio

Si possono ripensare gli interventi di riqualificazione con un respiro più ampio che vada oltre gli edifici e coinvolga interi quartieri. Impegno della Regione Lombardia ad aprire un tavolo di confronto con ReteIRENE

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Si è svolto a Milano presso la sede del Sole 24 Ore il convegno annuale di Rete Irene, organizzato sul tema “DIRE, FARE, RIQUALIFICARE”, per approfondire le tematiche legate alle opportunità e ai vincoli normativi legati alla riqualificazione energetica.
Circa 650 persone hanno partecipato ai lavori, in un evento che ha coinvolto tutti gli attori del settore, che hanno declinato sotto diversi aspetti il tema della riqualificazione efficiente dell’esistente, come necessità e opportunità.
Un tema che, in una visione più ampia che vada oltre il semplice condominio, impatta su molti aspetti, dalla qualità dell’aria al decoro urbano, dalla sicurezza dei quartieri alla stabilità sociale, dalla rivalutazione economica delle abitazioni al risparmio economico e all’abbattimento dei costi, fino naturalmente alla diminuzione delle emissioni di CO2 nell’ambiente di cui gli edifici sono tra i maggior responsabili.

Presente e futuro della riqualificazione energetica

Ha aperto il lavori Pierfrancesco Maran, Assessore a Urbanistica, Verde e Agricoltura del Comune di Milano, che ha evidenziato l’importanza di fare rete affinché i piani proposti possano funzionare realmente: senza il contributo di ogni singola parte è infatti impossibile realizzare un reale e concreto cambiamento. Oggi siamo di fronte a un processo di trasformazione evidente, nell’ambito dell’efficienza energetica in campo urbanistico, che deve essere accompagnato dal fatto che le regole permettano di realizzare gli obiettivi che ci stiamo ponendo.

Per l’Assessore Maran uno dei temi principali e qualificanti è quello del NO al consumo di suolo.
Da 6-7 anni a questa parte la popolazione della città di Milano ha ripreso a crescere, alcune stime parlano di 15mila abitanti l’anno, altre più prudenziali parlano di 7-8mila, ma certamente c’è un rilevante segno + basato su precisi target: sta arrivando una popolazione giovane che tendenzialmente ha un livello culturale medio alto. E’ un target che ha strumenti, voglia e capacità di provare a lavorare per una svolta sostenibile, perché ci crede e ne può intuire i benefici economici.
L’obiettivo principale che si pone l’amministrazione è quello di rigenerare l’esistente, ci sono circa 180 edifici abbandonati in città, l’amministrazione è inoltre in una fase di aggiornamento del Piano del Governo del territorio.
Il capitolo principale su cui la giunta vuole lavorare è come costruire delle regole che consentano l’efficientamento energetico, considerando il dato allarmante che la Lombardia e naturalmente la città di Milano è una delle zone più inquinate a livello europeo e in questo senso il tema delle emissioni degli edifici è tra i più rilevanti.
Bisogna definire le regole corrette, facendo rete in collaborazione con i professionisti e le associazioni, da applicare nel quinquennio 2018-2023, che permettano di porsi e raggiungere obiettivi ambiziosi ma realistici.

Un altro tema importante dell’efficienza energetica è legato anche agli incentivi pubblici e alla possibilità di cumulo con gli aiuti locali. Il Comune di Milano ha impostato una serie di piani interessanti tra cui l’ultimo che prevede un fondo da 1 milione di euro aperto anche ai privati e cumulabile anche con le detrazioni del 65% previste dalla Legge di bilancio.

Ha preso poi parola Barbara Meggetto – Presidente di Legambiente Lombardia, che ha approfondito il tema della qualità dell’aria e della necessità di attuare politiche strutturali che permettano di raggiungere obiettivi concreti, come richiesto anche a livello normativo nazionale e internazionale, a partire dalla strategia definita al 2030 che prevede meno gas serra, più fonti rinnovabili e più efficienza energetica. Nell’Unione europea è richiesta al 2050 una riduzione di gas serra totali dell’80-95%, un obiettivo ambizioso e riscaldamento e raffrescamento sono fra le principali fonti di richiesta energetica nell’UE.
In Lombardia, ha evidenziato Barbara Meggetto, ci sono più di 1 milione di edifici residenziali, tra quelli certificati, che sono inefficienti.

Per risolvere l’emergenza della qualità dell’aria dovuta alle emissioni di carbonio derivanti dai mezzi di trasporto e dagli edifici e ottimizzare i processi di efficientamento edilizio, Legambiente propone una serie di misure, tra cui la definizione di un nuovo regolamento edilizio sostenibile, la pianificazione di quartieri a emissioni 0, il rinnovamento del 3% all’anno del patrimonio edilizio con le rinnovabili, l’eliminazione del gasolio dal riscaldamento e l’eliminazione delle proroghe alla contabilizzazione del calore.

Manuel Castoldi – Presidente di Rete IRENE ha continuato i lavori presentando un bilancio di ciò che è accaduto ad un anno e mezzo dall’entrata in vigore dei Decreti sui Requisiti Minimi del 26/6/2015, che hanno completamente cambiato il mercato, generando nuove opportunità. La nuova legislazione nasce dalla necessità di adeguarsi a delle disposizioni europee e all’esigenza non più procrastinabile di riqualificare energeticamente il patrimonio esistente deficitario.

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Da oltre un anno e mezzo, ha sottolineato il presidente di Rete Irene, si parla di ristruturazioni importanti, non si parla più di manutenzione straordinaria, è un cambiamento epocale, ma in realtà è ancora difficile vedere questo passaggio culturale negli interventi deliberati dalle assemblee di condominio. Sono gli attori coinvolti che devono facilitare il cambiamento verso una reale riqualificazione energetica nell’ottica di quello che il legislatore chiede, considerando gli interventi come reale opportunità.
Certo ci sono dei paletti normativi anche in regione Lombardia che hanno reso difficile l’applicazione della legge, c’è per esempio il problema del coefficiente globale di scambio termico H’T, i ponti termici… va però dato merito alla Regione Lombardia che con il decreto 2456 dell’8 marzo ha iniziato un percorso. Bisognerebbe fare un altro passo definendo meglio le regole del gioco, affinché i progettisti, il mercato e i professionisti si possano muovere con tranquillità, senza sbagliare. La strada è tracciata ma manca un importante passo, Rete Irene chiede che si trovi una forma di correzione del calcolo delle «U limite» e della loro verifica relativa alle pareti verticali opache degli interventi di Riqualificazione, affinchè gli interventi siano realizzabili con certezza.
Lo chiede – ha continuato Manuel Castoldi – dalla posizione di chi è immerso ogni giorno nelle problematiche pratiche che si riscontrano sugli edifici esistenti, a nome di tutti i professionisti che quotidianamente si scontrano con questo problema di difficile soluzione. E’ lo stesso legislatore a indicare che la riqualificazione energetica degli edifici esistenti debba avere un tempo ragionevole di ritorno economico dell’investimento, diciamo entro i 15 anni.

C’è un dato significativo e importante in Regione lombardia, ovvero il valore potenziale del mercato della Riqualificazione Energetica si attesta oltre i 40 miliardi di euro, è un’opportunità gigantesca, si tratta di più di 1 miliardo l’anno se si attuasse quel 3% di cui parla Legambiente. Ciò rappresenterebbe un possibile sviluppo economico e sociale per il territorio davvero unico.
E’ la filiera compatta che deve capire questa opportunità per realizzare davvero quel 3% di riqualificazione, garantendo per le famiglie che l’investimento sia realmente tale, che il risparmio energetico sia prestazione energetica garantita, che ci siano strumenti finanziari adeguati.

Sono poi seguiti interventi tecnici e approfonditi dedicati all’analisi dei decreti.

Valeria Erba, Presidente di ANIT ha evidenziato che va dato merito a Regione Lombardia di essere risucita a correggere una serie di criticità seguendo i consigli dei tavoli tecnici ed elaborando un testo più completo di quello presente a livelolo nazionale. L’Ing. Erba ha approfondito il Decreto 2456 del 08/03/2017, oggi il riferimento per l’efficienza energetica in Lombardia, spiegando le modalità di applicazione dei requisiti e dettagliando come affrontare il quadro normativo con un confronto con i decreti nazionali (D.M. 26.06.2015).

L’intervento di Fabio Bonalumi, consigliere del Collegio dei Periti Industriali e dei Periti Industriali laureati delle Province di Milano e Lodi, ha sottolineato che è auspicabile un processo di semplificazione delle norme, e una maggiore attenzione al contesto al quale dovranno essere applicate, soprattutto se riferito a ciò che è esistente. La complessità delle norme spesso ricche di formule di difficile comprensione, che richiedono che i tecnici siano sempre più preparati a nuovi ambiziosi obiettivi, a volte rende infatti difficile la loro stessa applicabilità.

Armando De Crinito, Direttore Generale Vicario Direzione Generale Ambiente, Energia e Sviluppo Sostenibile di Regione Lombardia nel suo intervento ha confermato l’impegno della regione a far propria la proposta lanciata da Manuel Castoldi dell’apertura di un tavolo di lavoro operativo che coinvolga tutte le parti sulla pianificazione di azioni concrete volte a promuovere e facilitare gli interventi di Riqualificazione Energetica dell’edilizia esistente. 

Claudia Peduto, Responsabile U.C.R.Edil del Comune di Milano ha presentato le modalità con cui il Comune assolve al proprio ruolo di vigilanza e controllo sulle pratiche edilizie presentate dai Progettisti.

Franco Casarano dello Studio LS Lexjus Sinacta ha sottolineato le responsabilità dei professionisti e degli amministratori nella manutenzione degli edifici rispetto ai vincoli normativi, laddove la riqualificazione viene riconosciuta come un obbligo.

Dopo la presentazione di due case history presentate dai due Architetti progettisti, Michele Bedetta e Antonello Bortoluzzi, e realizzate a Milano con Rete IRENE, che hanno dimostrato concretamente la sfida che i progettisti affrontano nel modificare un edificio per renderlo più performante sia nell’efficienza che nell’estetica, Salvatore Correale –Presidente di CIDIMM ha poi parlato del modello di valorizzazione degli edifici che, partendo da una prima fase diagnostica, porta ad un successivo processo di manutenzione e una conseguente riqualificazione dell’immobile.

Giovanni Grimaldi – Presidente We Unit ha poi approfondito il tema finanziario, presentando un quadro generale sulle diverse soluzioni a supporto dell’investimento nella Riqualificazione Energetica degli edifici, perfezionate e proposte in collaborazione con Rete IRENE, evidenziandonei vantaggi per i condòmini, per gli amministratori e per l’impresa.

Ha chiuso i lavori l’intervento di Mario Tramontin – Manager di Rete IRENE che dopo un approfondimento su quanto stabilito dalla Legge di Bilancio 2017, ha dedicato il suo intervento al tema della cessione del credito fiscale e alla differenza tra riqualificazione e manutenzione straordinaria con la presentazione di esempi concreti realizzati da Rete IRENE nel corso di questi anni.

Il convegno organizzato da Rete IRENE ha ricevuto il patrocinio di: Collegio degli Ingegneri e Architetti di Milano, ANAPI (Associazione Nazionale Amministratori Professionisti di Immobili), ANAPIC (Associazione Nazionale Amministratori Professionisti Immobili e Condomini), Regione Lombardia, Comune di Milano, Legambiente Lombardia, Ordine degli Ingegneri di Milano, Collegio dei Periti Industriali e Periti Industriali Laureati delle Provincie di Milano e Lodi e Fondazione Geometri e Geometri Laureati della Provincia di Milano. Partner del convegno sono stati: WeUnit Impresa, Caparol, Ivas, L’Isolante, DELOS, GENESI by Somain, Hoval, Neopor e Cortexa.

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Tema Tecnico

Condominio, Efficienza energetica, Sostenibilità e Ambiente

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