Riqualificazione energetica nei condomini per spingere l’economia

Considerando che il patrimonio condominiale nel nostro paese è vecchio ed energivoro, il Centro Studi sull’Economia Immobiliare – CSEI Tecnoborsa ha realizzato uno studio dedicato proprio ai lavori realizzati nel biennio 2014/2015 nei condomini, analizzando anche obblighi di legge e bonus fiscali.

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Dall’indagine effettuata dal Centro Studi sull’Economia Immobiliare – CSEI Tecnoborsa, emerge che nel biennio 2014/2015 circa il 40% delle famiglie intervistate ha affermato che l’edificio in cui vivono è stato oggetto di lavori di ristrutturazione, per il 22,8% dei casi si è trattato di lavori consistenti.
Un altro 30% circa ha dichiarato che sono stati fatti nell’intero stabile opere mirate al risparmio energetico, dimostrando una notevole sensibilità al tema.

Lo Studio evidenzia che il 42,6% delle famiglie intervistate abita in un condominio, dato strettamente legato all’ampiezza demografica dei Comuni: infatti, nelle città con più di 250.000 abitanti il valore sale al 76,2%, nei centri medi con una popolazione tra i 40.000 e fino ai 250.000 residenti si arriva al 58,6% e, infine, nei piccoli centri sotto i 40.000 abitanti si scende al 28,5% di presenza nei condomini.

Rispetto alla ripartizione geografica le aree più attive sono state i centri con meno di 250.000 abitanti nel Nord-Ovest.

Per quanto i lavori legati al risparmio energetico circa il 27,1% degli intervistati ha confermato che siano stati fatti interventi nel condominio. Sono più attivi i centri medi tra i 40.000 e i 250.000 residenti, soprattutto ubicati nel Nord-Ovest.

Entrando nello specifico, il 41,5% ha dichiarato che i lavori hanno riguardato l’impianto elettrico; il 33% la sostituzione della caldaia; il 24,2% l’isolamento termico dell’edificio; il 12,8% l’impianto solare – di cui il 5% ha riguardato solo acqua calda, il 3,1% solo il riscaldamento e il 4,7% entrambi – e, infine, il restante 6,6% altri interventi tipo sostituzione di infissi esterni e/o installazione di valvole termostatiche.

Naturalmente, per questioni strettamente climatiche, al Nord è molto alta la percentuale di chi ha sostituito la caldaia condominiale, mentre al Centro-Sud prevale l’installazione di impianti solari; invece, ma per motivi totalmente opposti, è alto il ricorso alla coibentazione sia nel Nord-Ovest (per difendersi dal freddo) che al Sud e nelle Isole (ma per proteggersi dal caldo).

L’indagine ha anche analizzato i dati relativi ai lavori realizzati nei singoli appartamenti, ma in questo caso i risultati sono decisamente più bassi rispetto a quelli effettuati in condominio, una parte degli intervistati infatti ha dichiarato di non averne avuto bisogno e una percentuale più bassa dice di aver rinunciato per problemi economici. L’8% degli intervistati ha dichiarato di aver ristrutturato tutto o in parte l’interno di una casa di proprietà; in particolare, il 7,1% di chi ha eseguito lavori li ha fatti nell’immobile in cui vive e lo 0,9% una seconda casa.
Alla base degli interventi gli intervistati hanno dichiarato ci fosse principalmente il desiderio di rinnovare l’abitazione, considerando anche comfort, innovazione tecnologica e razionalizzazione degli spazi. Gli interventi hanno riguardato principalmente bagni e cucina, seguiti da soggiorno e camere da letto.
Per quanto concerne i lavori mirati al risparmio energetico, sempre nelle singole abitazioni, la percentuale è di poco più bassa rispetto alle ristrutturazioni, ma è leggermente maggiore la quota di chi si ripromette di intervenire in futuro.

A livello geografico è più alta nel nord ovest la la percentuale di chi ha eseguito lavori per risparmiare energia nelle proprie case, molto bassa invece al sud.

Tra gli interventi più frequenti sono indicati la sostituzione della caldaia al primo posto col 34,1%, seguita dalla sostituzione delle finestre al 27,7% e dal rifacimento dell’impianto elettrico per il 27% delle famiglie. A seguire, ma con un certo distacco, si trovano l’installazione dei pannelli solari per riscaldamento e produzione di acqua calda (11,2%), la sostituzione con vetri termici (10,9%), la coibentazione/isolamento termico delle pareti (9,8%), l’impianto di condizionamento (9,3%), l’impianto solare solo per il riscaldamento (8,7%) e l’impianto solare solo per la produzione di acqua calda (8,4%).

Una curiosità: inizia ad esserci maggiore attenzione da parte delle famiglie per tutti quei piccoli interventi che possono diminuire gli spechi e assicurare un risparmio in bolletta, come spegnere le luci, scegliere lampadine a basso consumo, spegnere gli apparecchi tv e radio a fine giornata invece di lasciarli in stand-by, acquistare nuovi elettrodomestici ad alta efficienza energetica; installare vetri termici e coibentare.

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