Casa Passiva



Col termine di “casa passiva” si intende un’abitazione che assicura il benessere termico senza o con una minima fonte energetica di riscaldamento interna all’edificio. La casa è chiamata “passiva” perché la somma degli apporti passivi di calore dell’irraggiamento solare trasmessi dalle finestre e il calore generato internamente all’edificio da elettrodomestici o dagli occupanti stessi, sono quasi sufficienti a compensare le perdite dell’involucro durante la stagione fredda. Sono edifici, nei quali è possibile avere il livello più alto di comfort (ASHRAE classe A<6% di insoddisfatti) riscaldando e raffrescando con il solo impianto di ventilazione per il rinnovo d’aria igienico (senza trattamento dell’aria interna o impianti tradizionali).
Ogni edificio deve necessariamente essere contestualizzato nelle condizioni climatiche specifiche e nelle tradizioni del luogo in cui esso sarà realizzato.
Una casa passiva per esserlo deve rispettare dei criteri principali e secondari:
Criteri principali
Fabbisogno energetico specifico utile per riscaldamento 15 kWh/m²a (10 W/m²)
Fabbisogno energetico specifico utile per raffrescamento 15 kWh/m²a
Fabbisogno energetico specifico primario totale 120 kWh/m²a
Tenuta all’aria minima (n50 massimo accettabile) 0,6 h-1
Temperatura superficiale interna minima da comfort 17°C
Rendimento di recupero minimo degli impianti di ventilazione 75,00%
Consumo corrente elettrica massimo dell’impianto di ventilazione 0,45 Wh/m³

Criteri secondari
Potenza specifica trasportabile con portata d’aria igienica 10 W/m²
Ponti termici “eliminati” Ψ< 0,01 W/mK
Ponti termici “considerabili” Ψ< 0,025 W/mK
Trasmittanza complessiva serramento montato U Wmon < 0,85 W/m²K
Trasmittanza serramento < 0,80 W/m²K

Nel caso specifico avendo già un involucro performante si è ulteriormente aumentato la coibentazione della pareti e della copertura, sostituito i serramenti in origine da 93mm con triplo vetro con altri di maggior prestazione.
Inoltre è stata eliminata l’impiantistica superflua: eliminato il riscaldamento radiante e relativo massetto, sostituito la PDC per ACS e riscaldamento con una solo ACS.
La villetta, una delle prime case in standard passivo mediterraneo realizzate in Italia, si sviluppa su tre livelli, uno interrato realizzato in calcestruzzo armato e 2 fuori terra con struttura portante in legno.
Superfice lorda: mq 264
superfice netta calpestabile: mq 199
volume lordo: 910 mc
volume netto: 640 mc

Le case con struttura portante in legno sono rispettose dell’ambiente e delle persone che la abitano, assicurando quindi in modo naturale altissimi livelli di comfort termo-igrometrico in tutte le stagioni. Garantiscono riduzioni drastiche di ponti termici e rischi di condensa: sono costruzioni che durano secoli e ne sono riprova le tantissime costruzioni sparse in tutto il mondo che ancora si conservano perfettamente integre nonostante abbiano attraversato nel corso dei secoli avversità sismiche e climatiche. Il legno del resto è una delle materie prime più resistenti, se opportunamente protetto, anche in condizioni climatiche estreme come testimoniano le costruzioni in legno presenti in zone geografiche con condizioni climatiche estreme, dal freddo Canada alla calda Australia. Uno degli aspetti interessanti delle case con struttura in legno è il fatto che si tratta di un materiale da costruzione che non incide sul bilancio ecologico. Tutto il processo di produzione e lavorazione del legno genera pochissime emissioni di CO2 ed il legno stesso è un immaganizzatore di CO2.
Il comportamento delle case con struttura in legno è generalmente frutto di pregiudizi che, paradossalmente, resiste al fuoco al pari di strutture tradizionali in laterizio e cemento armato. Il legno, bruciando, produce infatti la carbonizzazione dello strato esterno che diventa una pellicola protettiva per gli strati interni e che ne rallenta il processo di combustione.
Le costruzioni in legno pesano un terzo rispetto a quelle in cemento armato. La resistenza ai terremoti è data dalla flessibilità e dalla capacità di dissipazione dell’energia rilasciata dal fenomeno sismico. Il legno è un materiale resistente sia alla trazione che alla compressione (al contrario del laterizio o del cemento che non resistono alle forze di trazione), e pertanto si presta in modo ottimale all’impiego in zone a rischio sismico.

Nel caso specifico, il sistema costruttivo scelto è di una struttura in legno intelaiata per quanto riguarda le pareti esterne, una struttura a sistema (travetti e perlinato a vista) per quanto riguarda la copertura, un solaio in legno con tecnologia Brettstappel per i solaio interpiano.
Verranno utilizzati come componenti dell’involucro materiali naturali quali fibra di legno e placcature interne in fibrogesso; la decisione di utilizzare questi materiali non è solo dettata da fini ecosostenibili, ma anche per le riconosciute qualità fisico-termiche di questi prodotti, che ne migliorano in confort termico non solo invernale ma anche estivo: questo grazie alle loro caratteristiche di massa e capacità termica.



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