Comprensorio universitario di Tor Vergata



L’intervento delle nuove residenze universitarie è inserito nel Comprensorio universitario di Tor Vergata di circa 560 ettari dove sono presenti sedi di facoltà, uffici ed attrezzature didattiche e di ricerca che verranno integrate a breve da altre importanti strutture.
Nel comprensorio sono presenti grandi spazi aperti destinati a creare un serbatoio di aree verdi e le importante strutture che daranno vita alla “città dello sport” il cui elemento più significativo sarà il palazzetto dello sport, destinato ad accogliere i mondiali di nuoto nell’estate del 2009. L’area di intervento è di circa 80.000 mq, con superfici a verde per 55.000 mq, 15.000 mq circa per parcheggi ed un totale di superficie utile lorda per gli alloggi universitari ed i servizi annessi pari a circa 48.000 mq. Diciotto blocchi edilizi per le residenze e servizi interni, di 4 e 5 piani.
Complessivamente sono previsti circa 1500 posti letto suddivisi in:
– 1256 posti letto per studenti,
– 48 posti letto per la foresteria, professori e ricercatori
– 236 posti letto destinati all’IME (istituto mediterraneo di ematologia)
Gli alloggi prevedono diverse tipologie: camere individuali autonome, e diverse tipologie di camere doppie, con nucleo servizi comune.

L’innovazione
Nel progetto non si vedono le spericolate esibizioni formali nè le architetture pompose o pretenziose e fine a se stesse che caratterizzano la postmodernità e che si stanno diffondendo con crescente insistenza e amplificazione mediatica. L’innovazione, scambiata spesso per pura ricerca del nuovo in senso formale, è intesa come sperimentazione dei più attuali modelli insediativi e abitativi e come ricerca di una concezione architettonica nuova ma strettamente coerente con gli obbiettivi e la natura del progetto.

Il campus oggi
L’evoluzione  dei modelli della residenzialità studentesca, oltre a richiedere una forte qualità ambientale e la presenza di ampie aree pedonali e ciclabili attrezzate per lo sport e la vita all’aria aperta che è tipica dei campus, ma che nel nostro paese non ha avuto grandi applicazioni, presuppone la compresenza di nuovi elementi:
– la compresenza di offerte di tipologie ricettive diverse, con forme di accoglienza e livello di assistenza ai residenti che identificano modelli ed esperienze abitative differenti (dalla residenza individuale completamente autonoma, agli alloggi con servizi aggregati con forme di coabitazione e di integrazione interpersonale più ampie, fino alle camere che gravitano su servizi comuni centralizzati)
– il mix e l’interazione di utenze residenziali diversificate che convivono e si rapportano tra di loro (studenti/ ricercatori/ visiting professor, foresteria per scambi con strutture didattiche e di ricerca nazionali ed internazionali, alloggi di sport per lIME) dando vita ad un importante scambio ed arricchimento culturale
– la dotazione di servizi comuni di supporto e di una pluralità di funzioni sportive, di strutture per la vita associata, per eventi e spettacoli di livello cittadino, oltre che nazionale ed internazionale, che si integrano con il mondo universitario apportando vitalità ed esperienze diverse: la città entra nella comunità universitaria
– il superamento della concezione a blocchi edilizi residenziali chiusi ed isolati e la concezione di un tessuto continuo fatto di parti edilizie e di funzioni diverse integrate.

Il tessuto ambientale e delle relazioni
La limitazione delle percorrenze veicolari determina un area di grande qualità ambientale in cui si inserisce il complesso delle residenze e dalla quale é escluso il traffico veicolare. Un tessuto connettivo fatto di percorsi pedonali e ciclabili, di soluzioni ambientali e di un sistema di spazi per la vita associata, attraversa l’area ed entra all’interno degli edifici. Interno ed esterno si incontrano e danno luogo a situazioni intermedie e forme di coesione tra individuale e collettivo.
La mobilità ciclabile predomina all’interno del complesso delle residenze e dei servizi e dovrà estendersi su di una rete di percorrenze protette che interesserà l’intero comprensorio di Tor Vergata.

Atrium
L’aggregazione dei vari elementi funzionali si sviluppa attorno ad una corte interna che costituisce uno spazio di incontro e di lavoro di elevata qualità ambientale.
Come avveniva nell’atrio della domus romana, la corte interna fortemente caratterizzata anche con elementi architettonici ed opere d’arte, si propone e si individua come il centro aggregativo e simbolico di una comunità.

Green building
Alla corte interna è affidato anche un importante ruolo di natura micro-ambientale e per il contenimento energetico e le dispersioni nell’ambiente.
Cambiando la diffusa consuetudine progettuale moderna di pensare al progetto architettonico in autonomia rispetto ai temi climatici ed ai problemi energetici da risolvere con supporti impiantistici introdotti a posteriori, l’intero organismo architettonico è modellato per ottenere un bilancio energetico favorevole.
Il tipo edilizio che ripropone elementi della nostra tradizione, come la casa a corte, il porticato o il chiostro e il verde presente all’interno degli edifici, introduce effetti significativi per la regolazione termica degli ambienti e per creare riserve termiche e forme di ventilazione naturale.
Le soluzioni low-tech si sommano nel progetto a quelle più avanzate ed efficaci per il contenimento delle dispersioni, per l’ottimizzazione degli impianti e  per l’utilizzo di energie rinnovabili.

L’architettura
Gli obbiettivi progettuali si articolano su alcuni elementi essenziali:
– la permeabilità: gli edifici non sono barriere fisiche o oggetti architettonici chiusi ma elementi di un tessuto che li attraversa fisicamente e visivamente.
– la leggerezza: l’imponenza e la massa architettonica dei corpi di fabbrica lasciano il passo ad un’architettura aperta ed anti-monumentale: il peso fisico e percettivo della costruzione si dissolve.
Il volume è aperto al gioco delle penetrazioni visive; le differenti funzioni presenti ed i diversi effetti spaziali  che si susseguono sono aperti e percepibili allo sguardo di chi si sposta all’interno come all’esterno degli edifici.
Un involucro leggero a più strati realizzato con i materiali e prodotti di tecnologie recenti, riveste l’ossatura in cemento armato e poggia sullo zoccolo basamentale di travertino, proponendo effetti inconsueti e creando una efficace protezione climatica per lo spazio abitato interno.
– i volumi architettonici presentano il segno deciso delle geometrie elementari che li compongono, i materiali impiegati sono volutamente semplici, di tipo industriale;
La ricchezza del progetto risiede nel valore delle soluzioni spaziali interne, nel gioco delle trasparenze e nella libertà degli accostamenti cromatici, matrici e formali imprevisti e forse provocatori, ma probabilmente coerenti con le aspettative e la sensibilità delle fasce di utenza alle quali è destinata.

Scheda tecnica
Impianti
Manens Intertecnica

Strutture
3TI Italia

Landscaping
Dott. Paesaggista Gloria Piermarini
Consulenza urbanistica e progettuale
Università degli studi “Tor Vergata”
Prof. Ing. Silvano Stucchi
Arch. Anna Maria Romano
Ing. Paolo Berdini
Ing. Annamaria Totaro
Consulenze e partnership in attivazione
Sviluppo e ricerca per le energie alternative: ENEL
Sviluppo pannelli solari innovativi: Marcegaglia Energy
Light design: ACEA



Tema Tecnico

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