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A cura di:La Redazione Indice degli argomenti: Edifici più efficienti, posti di lavoro e sostenibilità per l’Europa Le misure introdotte Come si interviene sugli edifici In UE 35 milioni di edifici da riqualificare in 10 anni La Renovation Wave è la strategia europea per favorire la riqualificazione energetica degli edifici esistenti, con lo scopo di migliorare le prestazioni ambientali del settore edile. Una strategia ancor più importante oggi, alla luce delle recenti proposte della Commissione Europea con le regole aggiornate per il rendimento energetico degli edifici e la decarbonizzazione del patrimonio edilizio dell’UE entro il 2050. In Italia, ma in generale in Europa, sono ancora moltissimi gli edifici inefficienti ed altamente energivori, in quanto costruiti decenni fa, prima che si sviluppassero regole e normative attente al tema dell’energia e della sostenibilità. Secondo i dati dell’Unione Europea, infatti, più del 75% degli edifici europei è inefficiente e, quindi, responsabile di circa dei due terzi delle emissioni di CO2 prodotte nel continente, ma nonostante ciò, quelli sottoposti a interventi di riqualificazione energetica sono solo l’1% del totale che andrebbe ristrutturato. Un quadro che, chiaramente, è in contraddizione con gli obiettivi di neutralità climatica posti per il 2050, che si basano proprio sulla riduzione della emissioni in atmosfera, anche attraverso strategie di efficientamento energetico. Nasce così la “Renovation Wave”, l’ondata di ristrutturazioni che si collega al New Green Deal Europeo. Edifici più efficienti, posti di lavoro e sostenibilità per l’Europa La Renovation Wave, proprio come il Green Deal, non si limita a porre degli obiettivi in materia di efficienza energetica fini a sé stessi, ma sottolinea come questi interventi abbiano risvolti in ambito sociale ed economico. Rilanciare il settore dell’edilizia, oltre a favorire la crescita economica, permette anche di creare nuovi posti di lavoro. Allo stesso tempo, la riqualificazione energetica degli edifici da un lato riduce i consumi di energia e, quindi, le emissioni in atmosfera, dall’altro permette di migliorare la qualità della vita delle persone. Un edificio riqualificato, infatti, assicura comfort, benessere e sicurezza per le persone che lo abitano. Altro aspetto fondamentale toccato dalla strategia europea è quello della povertà energetica, che riguarda più di 30 milioni di cittadini europei. Il funzionamento degli impianti, in un edificio riqualificato, comporta dei consumi energetici decisamente inferiori, ai quali corrispondono bollette ridotte. È chiaro che per ottenere risultati tangibili è necessario agire su un ampio numero di edifici, sia privati che pubblici. Le misure introdotte La Renovation Wave è una strategia sviluppata a livello europeo, che però richiede a ciascun paese membro di studiare, presentare ed attuare una propria strategia a lungo termine relativa al tema della riqualificazione e dell’efficientamento energetico. Per fare ciò, è necessario elaborare precisi piani nazionali, valutando anche l’integrazione della normativa di riferimento. Per incoraggiare il cambiamento, l’Unione Europea individua anche ulteriori azioni quali il favorire l’accesso a forme di finanziamento, ad esempio attraverso iniziative come “Renovate” e “Power Up”; aumentare competenze e conoscenze relative alle tematiche in gioco; sostenere il mercato dei materiali per l’edilizia sostenibile. È in questo contesto che si colloca anche il fondo Next Generation EU, pensato per favorire la ripresa a seguito della pandemia e mirato proprio a rendere l’Europa più ecologica, digitale e resiliente. I fondi stanziati sono superiori ai 600 miliardi di euro, ma la strada per soddisfare target come la riduzione del 55% delle emissioni entro il 2030 è ancora lunga. Se l’unica misura fosse quella di finanziare il cambiamento, questa non sarebbe sostenibile. Anche in Italia si è visto che, per quanto funzionino meccanismi come l’Ecobonus o il più recente Superbonus, è necessario muoversi per un cambiamento culturale. L’approccio alla costruzione, ma anche all’uso degli edifici deve cambiare. Come si interviene sugli edifici Gli interventi incoraggiati sono quelli che prevedono una ristrutturazione degli edifici esistenti e non efficienti. Questo significa intervenire sull’involucro edilizio, sia opaco che trasparente, ma anche sugli impianti, che devono essere a loro volta rinnovati. Nel fare ciò, con la Renovation Wave si vuole anche porre l’obiettivo di incrementare la decarbonizzazione dei sistemi di climatizzazione, favorendo l’utilizzo di fonti energetiche rinnovabili (come l’energia solare) per il funzionamento degli impianti. A fianco di tutto ciò, poi, si sviluppa il tema della digitalizzazione degli edifici. Si parla sempre più spesso di Smart Building, anche per la capacità di questa tipologia di edifici di favorire il risparmio energetico e l’efficienza. Non a caso è stato introdotto lo “Smart Readiness Indicator”, ossia un indicatore che misura il livello di prontezza degli edifici in termini di smartness, ossia di intelligenza. Gli edifici del futuro, quindi, devono essere intelligenti, proprio per essere più sostenibili. 14/10/2020 In UE 35 milioni di edifici da riqualificare in 10 anni Pubblicata dalla Commissione europea la Renovation Wave che ha l’obiettivo di raddoppiare il tasso di riqualificazione degli edifici nei prossimi 10 anni, ridurre le emissioni, migliorare le prestazioni energetiche, favorire il recupero e diminuire la povertà energetica Indice degli argomenti: Renovation Wave: 3 aree di intervento Renovation Wave: le principali azioni Pubblicata oggi dalla Commissione Europea la Renovation Wave, che prevede di raddoppiare nei prossimi 10 anni il tasso di ristrutturazione degli immobili, con l’obiettivo di diminuire i consumi e le emissioni, migliorare il rendimento energetico degli edifici, stimolare l’uso di materiali riciclati e favorire la digitalizzazione, assicurando una miglior efficienza energetica e benefici per la salute delle persone. Si parla di 35 milioni di edifici che potrebbero essere riqualificati entro il 2030, stimolando fino a 160.000 nuovi posti di lavoro verdi nel settore delle costruzioni. Alcuni passi importanti sono già stati fatti considerando che oggi i nuovi edifici consumano la metà dell’energia di quelli realizzati più di 20 anni fa; l’85 % degli edifici dell’UE ha però più di 20 anni e quindi necessita di interventi di ristrutturazione. The Renovation Wave non si limita a rendere gli edifici esistenti energeticamente più efficienti e neutri dal punto di vista climatico, può innescare una trasformazione su larga scala delle nostre città e dell’ambiente costruito, con attenzione anche all’estetica e al bello. Per abbattere le emissioni di almeno 55% entro il 2030, come proposto dalla Commissione nel settembre 2020, l’UE deve ridurre le emissioni di gas serra degli edifici del 60%, il loro consumo energetico del 14% e il consumo di energia per riscaldamento e raffrescamento del 18%. La riqualificazione profonda del patrimonio costruito è fondamentale per raggiungere gli obiettivi sul clima e rendere l’Europa climate-neutral entro il 2050: ricordiamo infatti che gli edifici sono responsabili di circa il 40% del consumo energetico dell’UE e del 36% delle emissioni di gas serra, ma ad oggi solo l’1% degli immobili ogni anno sono oggetto di interventi di ristrutturazione ad alta efficienza energetica. Inoltre le politiche a sostegno della ristrutturazione efficiente dal punto di vista energetico aiutano a ridurre le bollette e rappresentano una risposta alla povertà energetica che oggi coinvolge circa 34 milioni di europei che non riescono a riscaldare in maniera adeguata le proprie case. Frans Timmermans, vicepresidente esecutivo dell’European Green Deal ha sottolineato “Il Renovation Wave migliorerà i luoghi in cui lavoriamo, viviamo e studiamo, riducendo il nostro impatto sull’ambiente e assicurando posti di lavoro a migliaia di europei. Abbiamo bisogno di edifici migliori se vogliamo ricostruire meglio”. Secondo la Commissaria per l’Energia Kadri Simson la nuova strategia aiuterà a risolvere alcuni degli ostacoli “che oggi rendono le ristrutturazioni complesse, costose e lente. Proporremo modi migliori per misurare i benefici della ristrutturazione, standard minimi di prestazione energetica, maggiori finanziamenti UE e un’assistenza tecnica adeguata in grado di stimolare i mutui verdi e sosterremo l’aumento della quota di rinnovabili nel riscaldamento e nel raffrescamento”. Renovation Wave: 3 aree di intervento La strategia darà priorità a tre aree: la decarbonizzazione del riscaldamento e del raffreddamento; la lotta alla povertà energetica, con interventi negli edifici inefficienti; la ristrutturazione di edifici pubblici come scuole, ospedali ed edifici amministrativi. L’obiettivo della Commissione è di lavorare lungo tutta la filiera – dalla concezione di un progetto al suo finanziamento e al suo completamento – eliminando i possibili ostacoli con una serie di misure politiche, strumenti di finanziamento e di assistenza tecnica. Renovation Wave: le principali azioni Rafforzare i regolamenti, gli standard e le informazioni sul rendimento energetico degli edifici, in modo da stabilire migliori incentivi per le ristrutturazioni del settore pubblico e privato, compresa l’introduzione graduale di standard minimi obbligatori di rendimento energetico per gli edifici esistenti, regole aggiornate per i certificati di rendimento energetico e un’eventuale estensione dei requisiti di ristrutturazione degli edifici per il settore pubblico; Garantire finanziamenti accessibili e ben mirati anche attraverso le iniziative faro “Renovate” e “Power Up” del dispositivo per la ripresa e la resilienza nel quadro di NextGenerationEU, semplificare le regole per combinare vari flussi di finanziamento e offrire molteplici incentivi per i finanziamenti privati; aumentare le competenze necessarie per attuare i progetti di ristrutturazione, dall’assistenza tecnica verso le autorità nazionali fino alla formazione e allo sviluppo delle competenze dei lavoratori nei nuovi lavori verdi; espandere il mercato dei prodotti e dei servizi sostenibili per l’edilizia, compresa l’integrazione di nuovi materiali e soluzioni basate sulla natura, la revisione della legislazione sulla commercializzazione dei prodotti da costruzione e sugli obiettivi di riutilizzo e recupero dei materiali; Creazione un nuovo Bauhaus europeo, un progetto interdisciplinare guidato da un comitato consultivo di esperti esterni, tra cui scienziati, architetti, designer, artisti, progettisti e società civile. Entro l’estate 2021 la Commissione condurrà un ampio processo partecipativo che porterà alla realizzazione nel 2022, di una rete dei primi cinque Bauhaus in diversi paesi dell’UE; sviluppare soluzioni di prossimità in modo che le comunità locali integrino soluzioni rinnovabili e digitali creando distretti a energia zero, dove i consumatori diventano prosumers che vendono energia alla rete. La strategia comprende anche un’iniziativa volta a promuovere alloggi a prezzi accessibili per 100 distretti. Il prossimo giugno ci sarà la revisione della direttiva sulle energie rinnovabili che prenderà in considerazione il rafforzamento dell’obiettivo di riscaldamento e raffreddamento da fonti rinnovabili e l’introduzione di un livello minimo di energia rinnovabile negli edifici. Inoltre la Commissione esaminerà il modo in cui poter utilizzare le risorse del bilancio dell’UE e le entrate del sistema di scambio di quote di emissione dell’UE (EU ETS), per finanziare programmi nazionali di efficienza energetica e di risparmio energetico destinati alle popolazioni a basso reddito. La Commissione oggi ha pubblicato anche una raccomandazione per gli Stati membri sulla lotta alla povertà energetica. Consiglia questa notizia ai tuoi amici Commenta questa notizia
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