Inquinamento e salute, l’Italia ha i costi pro capite più alti in Europa

L’inquinamento atmosferico costa agli europei 1.276 euro all’anno, l’Italia domina la classifica con 1500 euro.

Inquinamento e salute, l'Italia ha i costi pro capite più alti

Quanto costa l’inquinamento atmosferico in termini di cure per la nostra salute? In media il costo per i cittadini europei che vivono in città è di 1.276 euro all’anno, ma l’Italia vince il triste primato in UE con un costo di 1.500 euro annui a cittadino.

Il rapporto pubblicato dall’European Public Health Alliance (EPHA) quantifica il valore monetario dei decessi prematuri, delle cure mediche, dei giorni lavorativi persi e degli altri costi sanitari legati ai tre inquinanti atmosferici che causano la maggior parte delle malattie e dei decessi: il particolato (PM, causa di circa l’82,5% dei costi), seguito da biossido di azoto (NO₂, causa di circa il 15% dei costi) e ozono (O₃).

Anche se Bucarest in Romania è in cima alla classifica europea per i costi più alti sostenuti dai cittadini residenti in base ai livelli di inquinamento, ci sono addirittura 5 città italiane nella top 10, con capolista Milano, che ha costi pro capite pari a 2.843 euro.

Inquinamento e salute, le città in Europa con i costi pro capite più alti

Secondo un Rapporto pubblicato dall’Agenzia Ambientale Europea, l’inquinamento atmosferico è la prima causa di morte prematura per fattori ambientali in Europa; PM, NO₂ e O₃ causano circa 400.000 morti premature all’anno. Il problema è maggiore nelle città, dove vivono i due terzi degli europei.

Due terzi delle città non rispettano gli standard di aria pulita stabiliti dall’Organizzazione Mondiale della Sanità.

Il segretario generale dell’EPHA Sascha Marschang ha sottolineato che lo studio rivela l’entità dei danni che l’inquinamento sta causando alla salute delle persone e le enormi disuguaglianze sanitarie che esistono tra e all’interno dei paesi europei. “In larga misura la situazione potrebbe migliorare con adeguate politiche dei trasporti e le città potrebbero ridurre i costi passando a una mobilità urbana a zero emissioni. I governi e l’Unione Europea dovrebbero tenerne conto al fine di sostenere, e non di ostacolare, una sana ripresa dalla pandemia COVID-19”.

I trasporti sono una delle principali fonti di inquinamento atmosferico urbano, lo studio mostra che anche piccoli cambiamenti nelle abitudini di trasporto e nelle politiche delle città possono limitare gli altissimi costi (pari nel 2016 nell’UE28 a  67- 80 miliardi di euro). Secondo le stime un aumento dell’1% del tempo medio di viaggio per recarsi al lavoro fa lievitare i costi delle emissioni di PM10 dello 0,29% e quelli delle emissioni di NO2 dello 0,54%; un aumento dell’1% del numero di automobili in una città impatta sui costi complessivi di quasi lo 0,5%.

Il Rapporto ha esaminato 432 città in tutti i paesi dell’UE più Regno Unito, Norvegia e Svizzera. Sommati insieme, i costi dell’inquinamento atmosferico per i residenti delle città ammontano a 166 miliardi di euro all’anno, ovvero in media 385 milioni di euro per città.

Se raggruppati per città piuttosto che per costo pro capite, coloro che vivono in metropoli più grandi tendono a subire costi di inquinamento più elevati a causa della densità della popolazione, dei maggiori guadagni e delle maggiori spese.

Ma le città dell’Europa centrale e orientale invertono questa tendenza e si collocano ai primi posti nella tabella, nonostante i livelli di reddito più bassi, dato che l’inquinamento atmosferico è particolarmente grave.

Quindi il residente di Bucarest in media sostiene costi più alti, pari a 3.004 euro, mentre quello di Santa Cruz de Tenerife, ha costi più bassi, pari a 382 euro. In molte città di Bulgaria, Romania e Polonia i costi sociali legati alla salute si aggirano tra l’8-10% del reddito guadagnato.

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