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A cura di: Andrea Ballocchi Indice degli argomenti: Energia eolica in Asia: i piani ambiziosi di India e Giappone Eolico in Cina: le contraddizioni energetiche della Repubblica Popolare Energia eolica onshore e offshore: il programma USA Eolico offshore: il ruolo dell’Europa L’energia eolica cresce nonostante tutto. Neppure la pandemia Covid-19 ha fermato lo sviluppo dell’eolico nel mondo. Lo ha confermato la IEA – Agenzia internazionale dell’Energia, prevedendo un aumento dell’8% nel 2020 rispetto all’anno precedente, nonostante le perturbazioni causate dalla crisi pandemica. Così l’anno appena concluso dovrebbe vedere un’aggiunta di “energia dal vento” di 65 GW. Questa crescita non intende conoscere altre battute d’arresto: anzi, per il 2021, la stessa IEA ipotizza un’ulteriore accelerazione di aggiunte a 68 GW (di cui 7,3 GW di eolico offshore), trainata dal ritardo con cui i progetti di eolico onshore sono diventati operativi. Se debitamente supportata, l’energia eolica potrebbe raggiungere quasi 100 GW da qui al 2025. Stime a parte, sono diversi i Paesi che hanno annunciato una crescita dell’eolico nei loro piani energetici, per riuscire a centrare gli obiettivi di carbon neutrality e di transizione energetica. Vediamo, ora, quali sono le novità più interessanti emerse. Energia eolica in Asia: i piani ambiziosi di India e Giappone L’eolico piace sia al Giappone che all’India. Il Paese del Sol Levante sta orientando il suo interesse verso le potenzialità dell’eolico e ha fatto sapere di recente, tramite funzionari governativi – fa sapere lo storico quotidiano The Japan Times – che Il Giappone mira a generare fino a 45 GW di potenza attraverso l’energia eolica offshore nel 2040. Tale quantitativo lo trasformerebbe nel terzo Paese al mondo per potenza ed eleverebbe in maniera esponenziale la sua capacità attuale attraverso i parchi eolici offshore. Da quanto emerso, il Giappone punterà prima di tutto ad aumentare la produzione di energia eolica offshore a 10 GW entro il 2030, aumentandola poi tra i 30 e i 45 GW nel 2040. Da parte sua, l’India non è da meno. Il Paese asiatico si è impegnato a raggiungere una capacità di 350 GW da fonti rinnovabili entro il 2030, e ha ulteriormente alzato l’asticella, come annunciato dal suo stesso primo Ministro, portandola a 450 GW nei prossimi dieci anni. Già oggi la potenza totale installata di energia eolica è superiore ai 38 GW, ponendo l’India al quarto posto al mondo. Certo, resta da vedere se questi ambiziosi obiettivi verranno centrati. Eolico in Cina: le contraddizioni energetiche della Repubblica Popolare Sempre a proposito di energia eolica, è interessante comprendere lo sviluppo che avrà in Cina, primo Paese al mondo per capacità installata. La potenza eolica installata in Cina ha continuato ad espandersi anche nel 2020. Nei primi 10 mesi, ha aggiunto 18,29 GW, in crescita di 3,63 GW rispetto a un anno fa. La Repubblica Popolare, per bocca dello stesso presidente Xi Jinping, intende raggiungere la carbon neutrality entro il 2060, anzi prima. solar panels and wind turbines under blue sky with world map made of clouds Lo stesso premier ha fatto sapere che la capacità installata di energia solare ed eolica crescerà ad almeno 1.200 GW entro il 2030, rispetto ai 440 GW attuali. Ma se da una parte questa crescita è stata salutata in modo trionfale, gli annunci sono stati anche visti in modo critico da chi fa fatto notare le contraddizioni di un Paese che vanta il primato non solo di rinnovabili ma anche di emissioni. Secondo Bloomberg, l’obiettivo dichiarato da Xi Jinping dei 1.200 GW di eolico e solare nel 2030 è inferiore a quello che molti nell’industria energetica cinese si aspettavano. Energia eolica onshore e offshore: il programma USA Resta il fatto che la Cina sia saldamente prima nello scacchiere eolico mondiale, davanti agli USA. Gli Stati Uniti dimostrano per parte loro la volontà di crescita: lo scorso dicembre ha pubblicato il proprio piano pluriennale 2021-2025 (che comprende però obiettivi anche al 2030) da parte del Dipartimento dell’Energia. Già oggi l’energia eolica è una parte importante del mix energetico degli Stati Uniti. Nel 2020, ci sono più di 100 GW onshore installati, che forniscono il 7% della fornitura di energia elettrica degli Stati Uniti. L’obiettivo della ricerca è di ridurre il costo livellato dell’energia (LCOE) per l’eolico, soprattutto quello offshore dal 40 al 50% entro il 2030. Eolico offshore: il ruolo dell’Europa Sull’eolico in Europa ferve un crescente dinamismo. Nel Regno Unito il Governo ha reso pubblica la propria strategia: produrre mediante eolico offshore energia elettrica più che sufficiente per alimentare ogni abitazione UK entro il 2030, portando l’obiettivo da 30GW a 40GW nei prossimi anni. Inoltre si vuole sviluppare anche l’eolico offshore galleggiante per fornire 1GW di energia entro il 2030, “che è oltre 15 volte il volume attuale in tutto il mondo”, fa sapere lo stesso Esecutivo. Per questo verranno stanziati ulteriori 160 milioni di sterline per adattare porti e infrastrutture in modo da aumentare sensibilmente la capacità eolica offshore. Il Regno Unito, tra i più importanti Paesi per potenza installata di energia eolica, sta realizzando il più grande progetto eolico offshore del mondo, il parco da 3,6 GW nel Mare del Nord, che a regime sarà in grado di generare elettricità per più di 4,5 milioni di case nel Regno Unito. L’Unione Europea lo scorso novembre ha presentato la propria strategia sulle energie rinnovabili offshore, di cui rivendica il ruolo di leadership mondiale a livello tecnologico. L’obiettivo è aumentare la capacità eolica offshore dagli attuali 12 GW ad almeno 60 GW entro il 2030, e a 300 GW entro il 2050. La Commissione si propone di integrare questa capacità entro il 2050 con 40 GW provenienti da energia oceanica e da altre tecnologie emergenti, come l’eolico e il fotovoltaico galleggianti. La Commissione stima che da qui al 2050 saranno necessari investimenti per quasi 800 miliardi di euro per conseguire gli obiettivi proposti. A conferma delle intenzioni sull’eolico nel continente, ci sono anche obiettivi comuni, sotto forma di partnership e alleanze. Come quella che vede Germania e la Danimarca impegnate in una più stretta cooperazione per lo sviluppo dell’energia eolica offshore. Ma le cooperazioni si estendono anche alle società: tra questi, la partnership tra Siemens Gamesa con European Energy per la fornitura di parchi eolici in Svezia e Polonia. Consiglia questa notizia ai tuoi amici Commenta questa notizia
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