Key Energy ed Ecomondo chiudono con grande successo

Anche quest’anno Ecomondo e Key Energy giungono al termine e il ritorno degli eventi nel post emergenza sanitaria, che ha portato l’Italia ad essere in balia delle restrizioni per più di un anno, registra un grande successo. La voglia di ritornare alla normalità è stata tangibile.

Key Energy ed Ecomondo: resoconto della prima giornataQuesta edizione si è conclusa con 1.080 marchi presenti e 500 ore di convegni e seminari, numeri che testimoniano il successo di questi due eventi, punti di riferimento nel panorama internazionale.

Bioeconomia circolare, risorse idriche, trattamento dei rifiuti e processi di digitalizzazione che portano la green economy nel perimetro di industria 4.0. Questi i temi principali attorno ai quali sono state costruite le aree espositive e sono stati organizzati convegni e incontri, contribuendo in maniera significativa alla transizione ecologica.

I due saloni, che rappresentano un luogo di confronto e soprattutto business per una comunità di imprese, istituzioni, enti e organizzazioni, hanno posto l’attenzione su tematiche che oggi si trovano al centro delle agende di tutti i governi, legate in particolare alle opportunità connesse all’avvio del PNRR alla vigilia di un appuntamento politico fondamentale come la COP26 di Glasgow, attualmente in corso (resta aggiornato sui resoconti di ogni giornata).

Attraverso gli eventi di Ecomondo è stata condotta un’analisi puntuale sul tema della rigenerazione dell’ambiente e grazie alle “conferenze faro” sono state identificate le azioni che potranno consentire una rigenerazione sistemica ed inclusiva delle manifatture, delle città, del patrimonio naturale, del suolo, delle acque e dei mari.

Nella sessione inaugurale di Key Energy, invece, uno studio preparato dall’Energy Strategy Group del Politecnico di Milano ha approfondito le opportunità legate al PNRR, in particolare in termini di ricadute economiche e occupazionali. Si è parlato, poi, di eolico off-shore, agro-fotovoltaico, Comunità energetiche, idrogeno, strategie climatiche e di Superbonus e mobilità elettrica.

Il prossimo appuntamento con Ecomondo e Key Energy è previsto dal 23 al 25 marzo 2022, anno del lancio del nuovo evento SOLAR EXHIBITION AND CONFERENCE by Key Energy, dedicato esclusivamente all’industria dell’energia solare e alle sue filiere con area espositiva, convegni, incontri e dibattiti.


27/10/2021

Key Energy ed Ecomondo: resoconto della prima giornata

La prima giornata di incontri ed esposizioni nell’ambito di Key Energy ed Ecomondo si è conclusa ieri e la seconda è prossima al termine. Tra soluzioni di ultima generazione nell’ambito delle energie rinnovabili e a sostegno dello sviluppo dell’economia circolare e cicli di incontri volti alla diffusione di una maggiore consapevolezza in termini di sostenibilità, transizione energetica e digitalizzazione le manifestazioni hanno registrato un notevole successo. 

La ricca partecipazione di visitatori segna con ottimismo un riavvicinamento a quella che fino a un anno e mezzo fa era la normalità, nel pieno rispetto delle norme igienico-sanitarie, e il desiderio di tornare a scoprire da vicino tutte le soluzioni messe a punto per attuare una transizione energetica che possa essere definitiva.

La prima giornata di Key Energy

Al centro della scena della prima giornata di Key Energy il PNRR, strumento di cui si è tanto discusso e con il quale l’Italia si prepara a rilanciarne l’economia dopo la pandemia, agevolando lo sviluppo sostenibile e digitale del Paese, e il Green Deal europeo. Non sono mancate le discussioni sul trasporto pubblico, che proietta davanti a sé un futuro a zero emissioni, sulla digitalizzazione e sulla complessità della burocrazia di settore.

Dal PNRR 64 miliardi di nuovi ricavi e oltre 132mila posti di lavoro

Per il suo incontro inaugurale Key Energy ha voluto al centro il PNRR (Piano Nazionale Ripresa e Resilienza), le cui stime in termini di ricadute economiche e creazione di posti di lavoro sono state presentate da Vittorio Chiesa, Direttore Energy Strategy Group del Politecnico di Milano.

L’impatto delle misure contenute nella missione del PNRR, denominata “Rivoluzione verde e transizione ecologica”, è senza precedenti.

Vittorio Chiesa ha parlato di “oltre 64 miliardi di euro di ricavi incrementali per i player attivi nelle varie filiere (energia, utility, economia circolare ecc.), in particolare grazie alla filiera dell’efficienza energetica e a quella dei veicoli elettrici, che copriranno rispettivamente il 49% e il 29% del totale. Dal punto di vista delle ricadute occupazionali, saranno generati circa 132.000 posti di lavoro, di cui il 65% circa sarà costituito da operatori del settore dell’efficienza energetica e il 17% circa da lavoratori della filiera delle rinnovabili.”

Questo piano influenzerà inevitabilmente le filiere delle rinnovabili, dell’efficienza energetica, dell’idrogeno e della mobilità sostenibile e avrà ripercussioni persistenti anche dopo il periodo di azione, stimolando la crescita di settori fondamentali ai fini del processo di decarbonizzazione (all’Italia viene richiesta una riduzione del 43,7% entro il 2030).

Green Deal europeo ed efficienza: il settore industriale non centra gli obiettivi

Lo sguardo sul settore industriale non ha, invece, portato buone notizie. La ricerca presentata da Tommaso Barbetti di Elemens, denominata “L’efficienza energetica alla sfida dello European Green Deal 2030. Uno studio per Stato dell’arte, percorso, obiettivi e misure per l’efficienza energetica”, ha mostrati come l’efficienza energetica nel settore industriale non centri gli obiettivi al 2030 e gli strumenti di incentivazione utilizzati siano stati un insuccesso.

Come fare per ripartire allora l’efficienza energetica nell’industria? Per Barbetti, “con il meccanismo delle detrazioni, che in passato ha funzionato; ma per questo servirebbe coinvolgere anche le ESCo, ridotte oggi a semplici venditrici di asset.”

Trasporto pubblico a zero emissioni: l’Italia deve darsi da fare

In materia di trasporti è stato sottolineato l’obiettivo minimo inerente alla quota di autobus a zero emissioni pari al 22,5% entro il 2025 e la necessità di alzare la soglia al 32,5% entro il 2030. Percentuali che sembrano mettere l’Italia in difficoltà dal momento che attualmente i mezzi di trasporto 100% green ammontano a uno scarso 9% sul totale.

Questo dato sconfortante è emerso nel corso del convegno “Trasporto pubblico a zero emissioni. Il Vademecum di Motus-E per accelerare la transizione elettrica”, organizzato da MOTUS-E, la prima associazione in Italia costituita da operatori industriali, filiera automotive e mondo accademico per accelerare il cambiamento verso la mobilità elettrica.

L’incontro ha fatto il punto sullo stato dell’arte del trasporto pubblico, sulle tipologie di batterie esistenti, sulle infrastrutture di ricarica necessarie con relative tempistiche e sui vantaggi e gli svantaggi di ciascuna tipologia.

I ritardi burocratici costano 100 miliardi al settore delle rinnovabili

Ci risiamo. Ancora una volta l’Italia inciampa nella fitta tela della burocrazia e ci rimane incastrata. Un grosso dilemma quello della macchina burocratica che costa al settore delle rinnovabili ben 100 miliardi a causa dei ritardi accumulati. La transizione non può e non deve aspettare e più passa il tempo più aumentano i rischi, sia in termini economici che di salute ambientale.

La complessità burocratica incrementa di 5 anni e mezzo in media la tempistica ufficiale. Lo ha detto Alessandro Marangoni, economista e membro del Comitato Tecnico Scientifico di Key Energy nell’ambito dell’incontro “L’iter autorizzativo: coniugare le esigenze della transizione energetica con quelle dell’ambiente, del paesaggio e del territorio”, organizzato da ANIE Federazione.

Come fare per accelerare il processo? E’ necessario aggiornare al più presto il PNIEC ai nuovi obiettivi dell’Unione Europea e prevedere un’accelerazione delle procedure per determinati impianti di pubblica utilità e una mappatura delle aree non idonee alla realizzazione di impianti.

Digitalizzazione al servizio delle città sostenibili

Molto sentito anche il tema della digitalizzazione, con focus sull’IoT, il 5g e la realtà aumentata, strumenti che accelerano il processo di digitalizzazione e di trasformazione delle città. Nello specifico, nel corso del convegno a cura di LUMI, svolto nell’ambito di Sustainable City, si è parlato di tecnologie abilitanti per la smart city.

Ad aprire i lavori Barbara Pralio, Innovation Manager Fondazione Torino Wireless, che ha raccontato il funzionamento di CTE Next, la casa delle Tecnologie emergenti di Torino all’interno della quale verranno sviluppate soluzioni innovative per il contesto urbano e non solo.

A seguire Citelum ha presentato il caso di successo della Comunità montana di Valle Sabbia, con approfondimento dei limiti e delle soluzioni in materia di efficienza energetica e connettività, particolarmente difficile in un’area montana e a bassa densità abitativa come quella descritta.

Infine Michele Busnelli, Consigliere Delegato di Assodel e Direttore Marketing di Melchioni Electronics, ha sottolineato il possibile ruolo futuro della realtà aumentata in applicazioni di manutenzione e building management, sicurezza e videosorveglianza, e anche nel settore medicale e industriale; Luigi Capobianco, Vice President Sales Southern and Western Europe in 1NCE, ha parlato di IoT e connettività narrow band e Alessandro Seravalli, Responsabile Scientifico del progetto Polis-eye e Direttore di GeoSmart Lab, ha raccontato il progetto Polis-eye, che si propone di sviluppare un sistema di supporto alle decisioni per la gestione ottimizzata di Smart City nell’ambito del turismo.

La prima giornata di Ecomondo

La prima giornata di Ecomondo si è conclusa registrando un notevole successo e si è focalizzata sul tema della gestione dei rifiuti, il cui contributo alla transizione ecologica è fondamentale dal momento che la produzione incessante di rifiuti e lo smaltimento scorretto di questi minaccia in maniera significativa la sopravvivenza della biodiversità, sia marina che terrestre.

Programma nazionale di gestione dei rifiuti e transizione ecologica

La gestione dei rifiuti rappresenta un altro dei temi di grande attualità e uno dei più sentiti poiché offre un contributo fondamentale alla salvaguardia del Pianeta. E’ ormai noto a tutti come la produzione incontrollata di rifiuti, e in particolare di prodotti plastici, abbia messo a rischio la sopravvivenza degli ecosistemi.

Non si tratta di un problema che emerge solamente nel momento in cui il prodotto raggiunge la fine del suo ciclo di vita, il problema inizia ad esserci a monte. La produzione di plastica, infatti, oltre a minacciare l’ecosistema nella fase finale della sua vita in quanto si degrada molto lentamente, deriva da processi altamente inquinanti.

«L’economia circolare non riguarda solo le politiche di gestione dei rifiuti, ma rappresenta un cambio di paradigma in cui è prioritario l’uso efficiente delle risorse e l’allungamento della vita dei prodotti, per facilitare il loro riuso e il loro riciclaggio», ha spiegato Filippo Brandolini, vicepresidente vicario di Utilitalia, intervenuto al convegno “Il ruolo del programma nazionale di gestione dei rifiuti nella transizione ecologica».

Brandolini ha poi aggiunto: «Il Programma nazionale di gestione dei rifiuti deve promuovere la gestione industriale, e quindi il superamento delle frammentazioni gestionali che caratterizzano in particolare alcune aree del Paese. Deve individuare inoltre nuovi schemi di responsabilità estesa del produttore, oltre ai fabbisogni impiantistici per realizzare l’economia circolare, e quindi gli impianti per il riciclo e per il trattamento delle frazioni residuali. Il Programma deve infine identificare i decreti end-of-waste necessari a favorire il riciclo ed il recupero dei rifiuti, e al contempo indicare strumenti, anche finanziari, a sostegno del riciclo. L’economia circolare è uno dei pilastri della transizione ecologica: quindi il Programma nazionale di gestione dei rifiuti deve essere concepito coerentemente con i principi e gli obiettivi della transizione ecologica in Italia e in Europa».

Missione zero plastica, tra obiettivi UE e PNRR

Tra le missioni messe in campo dall’UE massima prioritaria è data alla pulizia delle acque marine. I rifiuti marini rappresentano oggi una delle principali preoccupazioni per il futuro del mare.

L’obiettivo è quello di ridurre per i prossimi 10 anni del 50% la presenza di plastiche in mare, del 30% di microplastiche disperse nell’ambiente, del 50% la perdita di sostanze nutritive provenienti dall’economia marina e del 50% dell’utilizzo di pesticidi chimici.  Gli obiettivi sono stati elencati nell’evento dedicato alle strategie dell’azione pilota BlueMed per un Mar Mediterraneo sano e senza plastica.

In questo ambito l’Italia si sta dando un gran da fare, occupando il secondo posto come Paese europeo per il recupero di plastiche. Il D.M. 397 del 28/09/2021 prevede un miliardo e mezzo di euro per i progetti e le iniziative del riciclo con l’obiettivo di costruire nuovi impianti di gestione dei rifiuti o dell’ammodernamento degli impianti esistenti.

Nel corso del convegno “Innovazioni tecnologiche sostenibili per il riciclo ed il recupero di materia ed energia” tenutosi a Ecomondo sono stati presentati 44 progetti, che possono usufruire dei soldi del PNRR e che fanno sperare in un continuo miglioramento nella direzione della transizione ecologica.

Tecnologia, ricerca e innovazione possono convertire i rifiuti in risorsa. Fantina Madricardo, ricercatrice Cnr-ISMAR, ha spiegato gli obiettivi dell’ambizioso progetto europeo marGnet, attivo su due siti pilota nell’Adriatico, la Laguna di Venezia in Italia e l’arcipelago di Cres-Lošinj in Croazia: «E’ stato progettato un prototipo che sfrutta il metodo di pirolisi a bassa temperatura per trasformare il marine litter in una fonte di energia con costi ragionevoli: ci vogliono 2 tonnellate di rifiuti marini per generare 1 tonnellata di combustibile marino. Allo stesso tempo, il progetto promuove una consapevolezza e un cambiamento nel comportamento dei pescatori nei confronti di pratiche sostenibili, che vengono informati e coinvolti».


01/10/21

Key Energy ed Ecomondo 2021, tra PNRR e Green Economy

Tornano dal 26 al 29 ottobre Key Energy ed Ecomondo e per questa edizione si focalizzeranno in maniera particolare sul tema del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR).Key Energy ed Ecomondo 2021Key Energy, dedicata alle energie rinnovabili, ed Ecomondo, focalizzata sull’economia circolare, faranno rotta sul Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza e sul dispiegamento completo delle filiere della Green Economy, mostrando le novità tecnologiche di settore.

Nello specifico si terranno convegni incentrati sulle opportunità che il Pnrr e il Green Deal europeo aprono per imprese e amministrazioni pubbliche in Italia e in occasione del decennale degli Stati Generali della Green Economy verrà presentata una ricerca inedita focalizzata sulla digitalizzazione e sulla transizione ecologica in Italia.

Il progetto “Africa Green Growth”

Nell’ambito di Key Energy ed Ecomondo verrà lanciato il progetto “Africa Green Growth”, il cui obiettivo è quello di favorire le relazioni commerciali tra imprese italiane e Paesi proiettati verso un modello di sviluppo sostenibile come l’Africa.

Saranno presenti 220 buyer esteri provenienti dalle regioni dell’Africa della sponda mediterranea e subsahariana, dai Balcani, l’Est Europa e Russia, e dagli Emirati Arabi Uniti.

Cosa aspettarsi da Ecomondo

Nell’ambito di Ecomondo si parlerà di un tema particolarmente sentito in questo periodo storico così delicato: la sanificazione degli ambienti. Non mancherà, poi, l’attenzione verso i sistemi di efficientamento idrico, il rischio idrogeologico e la bioeconomia circolare.

Ecomondo offre, inoltre, alle start-up l’opportunità di farsi conoscere mediante uno spazio espositivo che permetterà al pubblico di entrare nella filiera tecnologica dell’economia circolare e delle rinnovabili.

Il premio “Climate For Kick”

Le imprese che presenteranno le soluzioni più innovative per mitigare i cambiamenti climatici potranno aggiudicarsi il premio “Climate For Kick” in collaborazione con Fondazione per lo Sviluppo Sostenibile.

I convegni di Ecomondo

Sul fronte della convegnistica una particolare attenzione verrà data al tema decarbonizzazione. Si parlerà di riduzione dei gas climalteranti e rafforzamento della biodiversità attraverso la rigenerazione del suolo, delle foreste e dei mari che insieme contribuiscono ad assimilare più CO2, garantiscono la produzione di cibo e proteggono da future pandemie.

Non mancherà, poi, la formazione, arricchita da casi studio e aggiornamenti su normative europee e nazionali.

Le iniziative di Key Energy

Key Energy, più incentrata sul tema del solare, dell’eolico, dell’efficientamento energetico e della mobilità elettrica, parlerà di impatto del PNRR nei settori delle rinnovabili, con la volontà di offrire una sicurezza maggiore alle imprese che chiedono certezze di medio-lungo periodo per gli investimenti e velocità nelle autorizzazioni per gli impianti.

Per l’edizione del 2021 verrà allestita un’area espositiva dedicata alla E-mobility, cui si aggiunge uno studio curato da Motus-E e Vaielettrico con l’Università di Ferrara, per fare un punto sullo stato dell’arte della mobilità elettrica e sostenibile in Italia.

Key Energy darà spazio anche all’eolico, all’idrogeno e all’espansione di mercato della mobilità elettrica in Italia.

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Tema Tecnico

Efficienza energetica, Mobilità elettrica, Sostenibilità e Ambiente

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