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Il Consiglio dell’UE lo scorso 27 giugno ha adottato un nuovo orientamento generale su 2 proposte centrali nel pacchetto Fit for 55%, ovvero la direttiva sulle energie rinnovabili e quella sull’efficienza energetica. L’obiettivo è intensificare l’azione contro il surriscaldamento, garantendo la riduzione delle emissioni di gas a effetto serra di almeno il 55% entro il 2030 rispetto ai livelli del 1990 e diminuire contemporaneamente la dipendenza energetica dalla Russia attraverso, ha spiegato Agnès Pannier-Runacher, ministra francese della Transizione energetica, la decarbonizzazione dei sistemi energetici grazie alla “diffusione massiccia delle energie rinnovabili e compiendo sforzi significativi in materia di risparmio energetico”. Energie rinnovabili al 40% Per quanto riguarda le energie rinnovabili il Consiglio ha definito un obiettivo vincolante del 40% di energia da fonti pulite nel mix energetico complessivo nell’UE entro il 2030. Attualmente il target è del 32%. Si tratta di un obiettivo meno ambizioso di quello proposto lo scorso maggio nel programma REPowerEU della Commissione Europea, che raccomandava un target rinnovabili al 45% Sono inoltre stati concordati target in diversi settori in cui la transizione deve accelerare: Per i trasporti gli Stati potranno optare per un obiettivo globale (considerando le diverse tipologie: marittimo, su strada…) vincolante di diminuzione del 13% della CO2 entro il 2030 o per un obiettivo vincolante di almeno il 29% di energia rinnovabile nel consumo finale di energia nel settore dei trasporti, sempre entro il 2030. Dovrà inoltre aumentare il ruolo dei biocarburanti avanzati nella percentuale di energie rinnovabili fornite al settore dei trasporti. che dovrà passare dallo 0,2% nel 2022, all’1% nel 2025 e al 4,4% nel 2030, aggiungendo un doppio conteggio per questi combustibili. Per l’idrogeno rinnovabile il Consiglio ha fissato un target del 2,6% che corrisponde al 5,2% con l’aggiunta di un moltiplicatore. Per quanto riguarda riscaldamento e raffrescamento, è prevista una crescita degli obiettivi in materia di energie rinnovabili “con un aumento vincolante dello 0,8% annuo a livello nazionale fino al 2026 e dell’1,1% dal 2026 al 2030”. Per l’industria è stato fissato un obiettivo di aumento medio annuo dell’1,1% di utilizzo di energie rinnovabili e il Consiglio ha stabilito che 35% dell’idrogeno utilizzato dovrebbe provenire da combustibili rinnovabili di origine non biologica entro il 2030 e il 50% entro il 2035. Negli edifici il ricorso alle rinnovabili dovrebbe essere del 49% entro il 2030. Efficienza energetica Il Consiglio ha definito un obiettivo di riduzione del consumo di energia al 2030 del 36% per il consumo finale di energia (vincolante) e del 39% per il consumo di energia primaria, quest’ultima comprende l’energia consumata dagli utenti, e quanto utilizzato per la produzione e la fornitura di energia. Sia per i target in energie rinnovabili che per quelli in efficienza energetica, gli stati membri dovranno rivedere i contributi nazionali previsti nell’ambito dei vari PNIEC, da aggiornare nel 2023 e nel 2024 tenendo conto dei nuovi obiettivi. A questo punto saranno avviati i negoziati con il Parlamento europeo per trasformare in legge la nuova Direttiva. Consiglia questa notizia ai tuoi amici Commenta questa notizia
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