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A cura di: Tommaso Tautonico Lo studio di architettura Noa* ha progettato nel 2016 in Trentino Alto Adige, la piscina a sbalzo per l’hotel Hubertus nel 2016, immaginandola come una roccia incastrata tra terra e cielo. Ora, a distanza di qualche anno, gli architetti tornano sulla stessa scena per un’altra opera di design: la Sky Spa Heaven & Hell, dedicata al benessere degli ospiti dell’albergo. Noa* in questo progetto ha saputo far rivivere l’immaginazione, progettando una piattaforma che segna un nuovo avamposto galleggiante tra cielo e terra. Un progetto dove la forza di gravità sembra svanire per far posto a scenari inaspettati. “L’essenza di questo progetto è il ribaltamento degli orizzonti, con il conseguente effetto di meraviglia per l’osservatore” dichiara Lukas Rungger, architetto responsabile del progetto e fondatore di Noa*. “A pensarci bene, cambiare prospettiva è un esercizio comune nelle aree benessere, dove, a seconda che ci si trovi sdraiati nella sauna, seduti nell’area relax o tuffandosi a capofitto in piscina, i panorami cambiano continuamente” conclude. Ribaltare il concetto di benessere Il concept progettuale prende vita dall’osservazione del paesaggio circostante riflesso nella piscina: materializzare ciò che si vede specchiato sulla superficie dell’acqua, come se l’immagine fosse un rendering pronto per essere convertito in realtà. È un concetto che gioca con la linea dell’orizzonte e con la percezione del capovolto. La nuova struttura è collocata sul lato sud-est della facciata, in posizione simmetrica rispetto alla piscina. Come la piscina, anche questa è staccata dall’edificio principale: la piattaforma si erge a 15 metri da terra ed è sorretta da due pilastri rivestiti in tronchi di larice. I visitatori raggiungono l’area benessere attraverso una passerella sospesa, che allo stesso tempo si apre alla zona relax di nuova costruzione, offrendo spazio fino a 27 persone. Sulla piattaforma, singole microstrutture con tetto a due falde presentano due livelli funzionali. L’elemento sorprendente è il livello inferiore, dove l’orizzonte subisce una rotazione di 180°, e le capanne sembrano ancorate a testa in giù. I due livelli sono caratterizzati da un diverso trattamento della privacy, con spazi prevalentemente esposti sopra e spazi protetti sotto. Al piano superiore sono situate due vasche idromassaggio, due docce panoramiche e uno spogliatoio. Il piano inferiore ospita nella parte centrale il foyer. Da qui si accede alla soft sauna, alla sauna finlandese, a una cabina doccia, a una doccia nebulizzata di ghiaccio e a una terza piscina all’aperto, da dove lo sguardo può spaziare sul paesaggio circostante. Colori e materiali in armonia con il paesaggio montano La scelta dei colori e dei materiali è in armonia con il paesaggio montano: pannelli di alluminio nei toni del marrone naturale rivestono le cabine, così come lo spessore della lastra, formata da una struttura portante in travi di acciaio. Dello stesso materiale e colore è anche il sistema brise soleil che scherma le finestre. I pavimenti sono in ceramica beige chiaro, mentre il pavimento è in rovere bianco oliato nella sala relax. “Il livello più basso della piattaforma provoca una sensazione di straniamento nell’osservatore. Man mano che si scende, la temperatura aumenta e l’ambiente diventa più protetto. Sembra una discesa al centro della terra, con i poli che si invertono” dichiarano gli architetti. La scelta di lavorare con i tetti a falde rovesciate è una scelta motivata da ragioni formali e funzionali: da un lato, la volontà di riprodurre l’architettura di un villaggio di montagna, e dall’altro, la necessità pratica di allocare nel tetto il sistema di depurazione dell’acqua per la piscina e la sauna. img by www.noa.network Consiglia questa notizia ai tuoi amici Commenta questa notizia
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