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I materiali sostenibili stanno rivoluzionando il mercato, rendendo gli imballaggi riciclabili sempre più innovativi. Dalle alghe marine alla plastica di mais, dal letame ai supporti idrosolubili, le innovazioni toccano molti comparti, a cominciare da quello del food-packaging. Un esempio è quello di Vitavigor, azienda italiana produttrice di snak salati e prodotti da forno (tra cui El Super Grissin de Milan) che oggi imballa più di 4 referenze su 10 (41,6%) in packaging monomateriali e tutte le referenze della linea snack sono proposte, già da due anni, in confezioni in carta riciclabile. Scegliere la riciclabilità senza, ovviamente, andare a discapito del contenuto: è questa, secondo l’azienda, la sfida per prodotti che hanno come caratteristiche imprescindibili la fragranza e la croccantezza. Le tendenze più curiose Negli ultimi anni, la volontà di migliorar il rispetto ambientale e la sostenibilità hanno spinto la progettazione di packaging realizzati con materiali biodegradabili e compostabili e riciclabili al 100%. Tra le soluzioni più curiose di green packaging, spiccano per esempio gli imballaggi realizzati a partire dalle alghe marine, biodegradabili al 100%. Oppure quelli idrosolubili: realizzati in alcool polivinilico (PVOH), si dissolvono a contatto con l’acqua calda. La stampa in 3D consente di stampare il pack intorno al prodotto con la plastica, in modo da ridurre il materiale necessario. Spazio poi a materiali a base di cellulosa, cartone d’erba, fibra stampata e anche carta da seme, completamente biodegradabile e creata utilizzando carta riciclata e semi selvatici. Non mancano le alternative alla plastica tradizionale, come la plastica di mais, fino ad arrivare letame di mucca, utilizzabile per produrre imballaggi privi di plastica. L’imballaggio però è solo una parte della catena di fornitura: i processi di produzione, spesso invisibile ai consumatori, deve essere altrettanto attento. I consumatori chiedono imballaggi riciclabili La sostenibilità, del resto, sta diventando un criterio sempre più importante nelle decisioni d’acquisto dei consumatori. Secondo Bakeryandsnacks.com, un acquirente americano su due (47%) sarebbe disposto a pagare di più per un prodotto confezionato con un imballaggio sostenibile. Due terzi (64%) indicano la riciclabilità del packaging come elemento fondamentale nel processo di acquisto, percentuale che sale al 69% tra i giovani under 30. In Germania, secondo un sondaggio condotto da Ipsos, il 77% dei consumatori vorrebbe avere il minor numero possibile di imballaggi e sarebbe pronto a modificare le abitudini di acquisto. In Italia, forse anche in conseguenza delle nuove regole sulla gestione della plastica monouso, secondo l’Osservatorio Immagino GS1 in un anno sono cresciuti del 5% – arrivando a essere il 35,9% del totale della GDO- i prodotti che comunicano esplicitamente sull’etichetta come gestire le confezioni dopo il consumo. Consiglia questa notizia ai tuoi amici Commenta questa notizia
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