Bonus edilizi, gli Architetti chiedono un testo unico

Francesco Miceli Presidente del Consiglio Nazionale degli Architetti, Pianificatori, Paesaggisti e Conservatori, in occasione dell’audizione in Commissione Finanze del Senato su Superbonus, bonus edilizi e cessione del credito, ha sottolineato la necessità di semplificare il quadro normativo, proponendo la pubblicazione di un testo unico e introducendo aliquote diversificate a seconda della qualificazione degli obiettivi

Bonus edilizi, gli Architetti chiedono un testo unico

“Risulta evidente ed è imprescindibile l’esigenza di semplificare la materia sulle detrazioni e i relativi crediti di imposta” nel settore edile. Così il Presidente del Consiglio Nazionale degli Architetti, Pianificatori, Paesaggisti e Conservatori, Francesco Miceli, nel proprio intervento in audizione in Senato sul tema della cessione del credito relativamente al Superbonus e ai bonus edilizi. Secondo gli Architetti è indispensabile semplificare il meccanismo e prevedere la pubblicazione di un Testo Unico per i bonus edilizi che preveda di graduare la detrazione a seconda degli “obiettivi di qualità raggiunti in termini di efficientamento energetico“. Per quanto riguarda il Sismabonus si dovrebbe garantire un incentivo, anche superiore al 90%, per le zone a maggior rischio sismico.

Nonostante infatti la fase emergenziale legata alla pandemia sia per fortuna superata, permangono delle criticità per il settore edile legate per esempio all’aumento dei prezzi delle materie prime. D’altra parte è necessario intervenire nella riqualificazione degli immobili, nel rispetto delle normative europee che, con la direttiva Case Green, potrebbero diventare ancora più sfidanti, prevedendo che entro il 2030 tutti gli immobili residenziali rientrino in classe energetica E e nel 2033 in classe D.

Secondo Miceli bisognerebbe  pensare a meccanismi di premialità per gli interventi collegati a processi di “rigenerazione urbana secondo gli ambiti di intervento definiti dalle amministrazioni locali“. Anche in questo caso la proposta degli Architetti è di garantire una detrazione maggiore per gli interventi realizzati su immobili che si trovano in aree ad alto rischio sismico: il Governo dovrebbe in particolare valutare che si tratta di lavori indispensabili a salvaguardare la sicurezza delle persone e capaci di garantire un risparmio nel tempo, evitando i “costi sostenuti per la ricostruzione a seguito degli eventi calamitosi “.

Per quanto riguarda i crediti d’imposta per le operazioni di “aggregazione” tra i professionisti il Presidente Miceli ha ricordato che “secondo l’interpretazione dell’Agenzia delle Entrate tali operazioni con il conferimento di beni all’interno di STP, non sono fiscalmente neutre” e andrebbero incentivate, sia per garantire servizi migliori che costi più contenuti. A tal proposito si potrebbe prevedere un apposito credito d’imposta a sostegno delle aggregazioni di qualità tra professionisti.

Miceli ha ricordato che la possibilità di effettuare cessione del credito e sconto in fattura al momento interessa le spese sostenute entro il 31 dicembre 2024; secondo gli architetti è necessario confermare questa possibilità, rimodulando la disciplina per evitare alcune criticità (per esempio l’impossibilità di cedere i crediti che si trovano nei cassetti fiscali delle imprese), “perlomeno nei casi in cui il contribuente sarà meritevole del beneficio fiscale riconosciuto in misura maggiore”.

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