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A cura di: Andrea Ballocchi Indice degli argomenti Toggle Fotovoltaico offshore: un’idea per la transizione energeticaCos’è SEAVOLT e quali sono le sue caratteristiche Il fotovoltaico offshore prende il largo. Al largo della costa del Belgio si intende varare e testare SEAVOLT, una nuova tecnologia solare galleggiante in grado di operare in mare aperto. Ad annunciare il progetto sono gli ideatori e sviluppatori: Tractebel, DEME e Jan De Nul, tre società belghe specializzate in grandi opere infrastrutturali e ingegneristiche di grandi dimensioni, spaziando da impianti eolici offshore a isolotti artificiali. Il progetto nasce dall’interesse del settore fotovoltaico per l’ambito offshore, motivato dalla scarsità di terra, unita alla necessità di elevare la produzione energetica locale e imprimere una forte accelerazione alla transizione energetica. Per ideare SEAVOLT è stato necessario uno sforzo, in termini di ricerca e sviluppo, condotto in collaborazione con l’Università di Gand e il Royal Institute of Natural Sciences. Con questo progetto si intende anche porre le basi per sviluppare una nuova modalità di produzione energetica capace di unire eolico e fotovoltaico. Il design modulare è concepito per aprire alla possibilità di installare i pannelli in parchi eolici offshore, dove le autorità locali consentono concessioni multiuso. Fotovoltaico offshore: un’idea per la transizione energetica Unire eolico e fotovoltaico offshore è più che un’idea. “Poiché le autorità consentono concessioni multiuso e l’infrastruttura di rete mostra un buon potenziale per l’uso combinato, l’aggiunta di energia fotovoltaica galleggiante offshore agli attuali e futuri siti eolici offshore rappresenta un’opportunità per aggiungere grandi volumi di energia rinnovabile”, spiegano in una nota congiunta le tre società. SEAVOLT è un esempio di come si voglia accelerare sulla produzione energetica da fonti rinnovabili. Il mare aperto crea opportunità, oltre a porre inevitabili complessità. Già oggi eolico e fotovoltaico, oltre all’energy storage, sono tecnologie che hanno conosciuto una crescita esponenziale rispetto all’inizio del XXI secolo “e continuano a crescere a tassi del 15-20% all’anno, il che significa che potrebbero essere fino a tre o quattro volte più grandi entro il 2030: l’eolico e il solare sono già il 12% dell’industria energetica globale”, segnalava una recente analisi di Carbon Tracker. Lo stesso Philippe Van Troeye, Ceo di Tractebel (società d’ingegneria, del gruppo Engie, attiva nelle grandi infrastrutture), lo ha voluto evidenziare: «così come abbiamo visto la tecnologia eolica spostarsi dalla terraferma al mare, stiamo assistendo all’estensione dell’intero sistema energetico verso località offshore. Insieme alla produzione offshore di combustibile verde, isole energetiche offshore, interconnettori e potenziali soluzioni per lo stoccaggio di energia, riteniamo che il fotovoltaico galleggiante offshore abbia un ruolo importante da svolgere nell’accelerazione della transizione energetica». Cos’è SEAVOLT e quali sono le sue caratteristiche SEAVOLT viene presentata come una tecnologia affidabile, economica ed ecologica per ospitare pannelli fotovoltaici offshore. La caratteristica principale è l’accessibilità, e non potrebbe essere altrimenti dato che si parla di un’infrastruttura posizionata in mare aperto, dove le eventuali operazioni di manutenzione devono essere svolte nel modo più agile e sicuro possibili. Si tratta di un impianto galleggiante compatto, in grado di resistere a condizioni difficili, ma anche di creare le condizioni per proteggere grandi superfici dalle onde. La tecnologia di fotovoltaico offshore messa a punto da Tractebel, DEME e Jan De Nul Group è il frutto di una collaborazione avviata nel 2019. In quell’anno le tre realtà hanno cominciato a riunire esperti nel campo della tecnologia solare fotovoltaica, dell’energia marina e dell’acquacoltura per costruire sistemi di fotvoltaico offshore. Lanciato come progetto di innovazione Blue Cluster, supportato da VLAIO, SEAVOLT ha ricevuto di recente un ulteriore sostegno dal governo federale nell’ambito dell’Energy Transition Fund, che intende incoraggiare e sostenere la ricerca, lo sviluppo e l’innovazione nel campo dell’energia – nell’ambito delle competenze energetiche federali. Consiglia questa notizia ai tuoi amici Commenta questa notizia
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