Batterie per emobility: l’importanza della circolarità nel futuro della mobilità elettrica 18/03/2024
Cosa rientra nell’Ecobonus 2024, novità e conferme per il 2024: l’elenco aggiornato dei lavori 15/02/2024
DL Energia e Legge di Bilancio 2024: l’opinione di chi opera nel campo delle fonti rinnovabili 20/12/2023
Elettrificazione del trasporto merci in Italia: per la transizione servono infrastrutture, investimenti e una volontà di sviluppo 28/03/2024
Rubinetto o bottiglia? Qualità, sicurezza e sostenibilità: guida alla scelta consapevole delle acque potabili naturali e minerali 27/03/2024
A cura di:La Redazione Esterno Green Pea, Project ACC Cristiana Catino e Negozio Blu architetti – Photo@Fabio Oggero Indice degli argomenti Toggle L’architettura green del pisello verdeI rivestimenti esterni di S-WOODTutto a energia rinnovabileTra otium e negotiumAlcune aziende Partner del progetto Green Pea inaugurato al Lingotto di Torino nel 2020, nasce come la nuova scommessa di Oscar Farinetti, che dopo la catena di Eataly ha provato a sfondare con un retail park dove si può trovare di tutto: dalle auto ai vestiti, dall’energia ai mobili. Tutti in chiave green, incentrato su un nuovo modo etico di produrre e consumare. Ma non è solo un nuovo modello di retail. Il pisello verde è un edificio NZEB (Nearly Zero Energy Building), in Classe A3, di diecimila metri quadrati di superficie e cinque piani di altezza interamente eco-sostenibile. Un centro polifunzionale commerciale rispettoso dell’ambiente, riciclabile e verde. Project ACC Cristiana Catino e Negozio Blu architetti – Photo @Fabio Oggero Il progetto è dello studio ACC dell’architetto Cristiana Catino e di Negozio Blu Architetti Associati, tutti torinesi. CEAS ha eseguito la progettazione strutturale preliminare, definitiva ed esecutiva, la progettazione geotecnica, la direzione dei lavori delle strutture e il coordinamento della sicurezza. Si tratta dell’unico Green Pea in Italia, mentre per l’estero i programmi del figlio di Oscar, Francesco Farinetti, prevedono aperture da Londra a Parigi, dagli Usa alla Cina al Giappone per un totale di 14 negozi ecologici di questo tipo. Così Oscar Farinetti ha raccontato il senso di questo progetto: “Riteniamo che, in un modello sociale basato sui consumi, occorra indirizzare il commercio verso valori utili al benessere vero, il quale può esistere solo se in equilibrio con gli altri umani. Lo scenario non è complicato da leggere. Il problema principale consiste nella compatibilità tra le attività volte al miglioramento della vita e la salute del pianeta. Il 90% degli scienziati ci dice che il nostro modo di consumare è diventato incompatibile. Da un lato produciamo energia immettendo nell’atmosfera una quantità di CO2 eccessiva che altera il clima, da un altro lato costruiamo oggetti e produciamo cibo inquinando terra, acqua e aria, da un altro ancora non smaltiamo i rifiuti in modo corretto, infine sopprimiamo alberi”. L’architettura green del pisello verde L’edificio torinese si affianca al primo centro enogastronomico di Eataly, progettato dallo stesso team nel 2007, e completa la riqualificazione dell’area ex industriale Carpano al Lingotto. Obiettivo di Green Pea è garantire un alto livello di sostenibilità, ma al contempo di trasmettere i propri contenuti attraverso l’architettura. Nelle intenzioni dei Farinetti, con Green Pea si vogliono modificare le abitudini di acquisto degli italiani, così com’è accaduto per il cibo. Render del Green Pea di Torino con vista da via Nizza. ©Acc Naturale Architettura Cristiana Catino e © Negozio Blu Architetti Associati Ma il nuovo edificio è anche un’architettura che mette in pratica i principi dell’eco-sostenibilità e li mostra per spiegarli agli utenti. L’immagine è infatti caratterizzata da un guscio permeabile di lamelle frangisole in legno sostenuto da una nervatura in acciaio: si tratta di una forma organica che avvolge i volumi commerciali e fa respirare l’edificio, proteggendolo dal sole. Per le strutture portanti dei piani fuori terra sono state utilizzate 2.180 tonnellate di acciaio da carpenteria metallica, 100% riciclabile in un’ottica di economia circolare. ©Acc Naturale Architettura Cristiana Catino e © Negozio Blu Architetti Associati Attraverso questa struttura si inserisce la vegetazione che diventa vero e proprio materiale architettonico; l’edificio appare come un organismo naturale che vibra secondo la luce e la crescita della vegetazione, rappresentando l’idea di eco-compatibilità del nuovo format alla scala dell’architettura urbana. Il livello delle coperture diventa una sorta di quinta facciata dell’edificio, attrezzata come un grande tetto verde pensile, ricco di vegetazione, mentre ai piedi dell’edificio si sviluppa una piazza pedonale che crea un paesaggio tra naturale e minerale. La piazza antistante l’ingresso. ©Acc Naturale Architettura Cristiana Catino e © Negozio Blu Architetti Associati Per la progettazione si sono adottate le più avanzate strategie ambientali attive e passive, con soluzioni architettoniche e impiantistiche rivolte all’efficienza energetica e alla riduzione delle emissioni di CO2 in atmosfera, che hanno portato al raggiungimento, in fase di progettazione, del punteggio 3,5 del Protocollo Itaca. I rivestimenti esterni di S-WOOD S-WOOD è un’azienda fondata da Mauro Scagliarini – dopo la tempesta Vaia del 2018 che ha distrutto 41.000 ettari di bosco e abbattuto 8,6 milioni di metri cubi di legname, ovvero 7 volte in più di quanto le segherie italiane lavorano in un anno – con l’obiettivo di recuperare il legno di abete rosso proveniente dai boschi danneggiati, dando vita a rivestimenti esterni, frangisole e prodotti per il decking, naturali e sostenibili. Quasi 6000 metri quadrati delle facciate di Green Pea sono stati rivestiti con il legno proveniente dalle foreste coinvolte nella tempesta: nel dettaglio 1.150 piante cadute sono state trasformate in più di 400 metri cubi di listelli lavorati su misura, per un totale di 22.000 metri lineari e 1000 pannelli di forme e dimensioni differenti. Il legno recuperato viene sottoposto a un processo di trattamento termico ad alte temperature, senza che siano utilizzate sostanze chimiche, che modifica la struttura chimica dell’essenza e da cui nasce un nuovo materiale adatto ad uso esterno, con prestazioni migliorate rispetto al legno di origine, in termini di stabilità dimensionale, proprietà fisiche-meccaniche e resistenza. Tutto a energia rinnovabile Green Pea è una sorta di racconto dal vivo di diverse modalità di produzione di energia attraverso fonti rinnovabili: pozzi geotermici, pannelli fotovoltaici per la produzione di energia elettrica, pannelli solari, elementi per la captazione di energia eolica, fino ad alcuni elementi che consentono il recupero dell’energia cinetica esercitata dal passaggio degli utenti. La piscina in copertura. ©Acc Naturale Architettura Cristiana Catino e © Negozio Blu Architetti Associati L’edificio è quasi interamente costruito a secco, sia nelle strutture portanti, che nei tamponamenti esterni e nei tramezzi interni; una soluzione tecnica che consente l’allungamento del ciclo di vita attraverso il riciclo dei materiali e dei componenti. La struttura, escluse limitate porzioni di irrigidimento in cemento armato, è interamente in acciaio, con colonne, travi principali e secondarie assemblate reciprocamente attraverso piastre imbullonate. Le lamelle in legno della facciata sono di abete rosso termo-trattato, in modo da renderlo adatto a una applicazione in esterno. Tra otium e negotium I 5 piani della struttura si articolano in altrettanti temi: Life, Home, Fashion, Beauty e Otium Pea Club. I diversi piani contengono spazi espositivi e di vendita: ospitano 66 store, 3 ristoranti, un museo, una spa e diverse aree ricreative. Ai primi tre livelli sono previste attività commerciali al dettaglio di diversi settori merceologici (prodotti in legno da foreste certificate, vestiti in cotone bio, lana da allevamenti certificati, plastiche riciclate, cosmetici naturali), una lavanderia e alcuni punti informativi sulle energie rinnovabili e sulla connettività. Ai piani superiori, affacciate sul verde pensile della copertura, apriranno le aree di intrattenimento con ristorante, piscina, aree relax e cocktail bar. Il layout spaziale è basato su una immediata riconoscibilità dei percorsi, sull’uso diffuso di luce naturale e sul rapporto con il verde progettato all’esterno. Alcune aziende Partner del progetto Ceramica Cielo ha firmato le sale da bagno ed è presente anche in un esclusivo showroom al piano Home, interamente dedicato all’eccellenza del design eco-sostenibile. Si possono ammirare diverse collezioni, caratterizzate dalle esclusive gamme cromatiche e rappresentative della creatività made in Italy, che uniscono qualità, innovazione e design contemporaneo. Enjoy di Karim Rashid Per i bagni sono state scelte le linee I Catini di Andrea Parisio e Giuseppe Pezzano, Era di Luca Cimarra, Enjoy di Karim Rashid e Smile. Mapei ha offerto le proprie soluzioni per l’edilizia studiate per limitare il consumo energetico, realizzate localmente da impianti che utilizzano sistemi di gestione certificati, sicure per l’applicatore e l’utilizzatore finale, garantite secondo gli standard ufficiali più severi, coerentemente con gli obiettivi di Green Pea. Al piano dedicato alla casa è presente un corner Mapei con le principali linee di prodotto pensate per un’edilizia efficiente e sostenibile. Negli spazi “Home” di Green Pea Pratic, azienda friulana dal forte spirito sostenibile e una produzione a impatto quasi zero, propone la propria innovativa idea di outdoor, che nasce dal dialogo proficuo tra natura e architettura. Non solo tende e pergole, ma spazi di autentico benessere, grazie a precise scelte tecnologiche innovative e consapevoli. Pianca, azienda veneta specializzata nel complemento di arredo e nei sistemi per l’abitare, ha realizzato proprio nel nuovo retail, il proprio flagship torinese. Tra le molte proposte nello spazio di 150 mq si può ammirare “Calatea Green”, firmata dalla designer Cristina Celestino, primo esempio di seduta di Pianca realizzata secondo i principi dell’economia circolare. Calatea Green: l’imbottito è realizzato in eco-fibra di poliestere che proviene dal recupero delle bottiglie dell’acqua minerale in plastica PET, la scocca è in legno multistrato e le gambe in legno massello in Frassino certificato FSC®. I rivestimenti in tessuto utilizzano un filato di cotone prodotto con sistema Open End impiegando materiale 100% di riciclo garantito dalla certificazione GRS. @PhAndreaMartiradonna_JasmineMartiradonna Green Pea Retail Park Località: Torino, via Nizza Committente: Eataly Real Estate Progetto architettonico: ACC Cristiana Catino e Negozio Blu Architetti Associati Direzione lavori: Cristiana Catino e Carlo Grometto Progetto strutture e geotecnica: Ceas Progetto impianti: Studio Sapi Superficie lorda pavimento: 10.500 mq Superficie di vendita: 5.600 mq Superficie ristorante e wellness: 4.900 mq Piani: 5 fuori terra Posti auto: 500 Inizio lavori: dicembre 2018 Fine lavori: novembre 2020 Articolo aggiornato Consiglia questa notizia ai tuoi amici Commenta questa notizia
30/01/2024 Il ruolo del legno per la decarbonizzazione del patrimonio edilizio L'edilizia in legno sta diventando protagonista nell'ambito della decarbonizzazione del patrimonio abitativo. Un tema di grande ...
12/01/2024 One Beverly Hills: il resort urbano attento alla sostenibilità A cura di: La Redazione One Beverly Hills è uno dei progetti ambientali più grandi degli Stati Uniti: gli edifici sono ...
19/12/2023 Da Energiesprong tre documenti per industrializzare la riqualificazione del patrimonio A cura di: La Redazione Agli Energiesprong Renovation Days aziende e proprietari di immobili hanno lavorato per definire un modello di ...
04/12/2023 Green Village a Ponte di Legno Guerini Real Estate & Hospitality sta realizzando a Ponte di Legno Green Village, villaggio in cui ...
30/11/2023 Riqualificazione edilizia: parte il progetto Giga Regio Factory Ai nastri di partenza il progetto europeo Life Giga Regio Factory: Edera partecipa per l’Italia all’iniziativa ...
09/11/2023 Montegrotto, i Green Lodge dello Studio Apostoli A cura di: Pietro Mezzi Nelle Terme Preistoriche di Montegrotto sono state ultimate otto nuove suite, costruite su palafitte in legno ...
03/11/2023 Il museo della fantascienza dalla forma di una nebulosa A cura di: La Redazione Il Chengdu Science Fiction Museum, sospeso sulle acque del fiume, soddisfa gli standard del Green Building ...
11/10/2023 New Heart: il nuovo cuore verde di Düsseldorf A cura di: La Redazione New Heart: facciate fotovoltaiche, geotermia, teleriscaldamento e facciate prefabbricate lo rendono un simbolo della sostenibilità.
02/10/2023 Dogen City: la smart city galleggiante autosufficiente A cura di: Tommaso Tautonico Dogen City è un progetto futuristico di città galleggiante e autosufficiente che ripensa i modelli di ...
19/09/2023 Logistica green: gli immobili italiani poco inclini alla sostenibilità A cura di: Andrea Ballocchi In Italia solo il 15% circa dei magazzini logistici sono certificati o certificabili Leed o Breeam. ...