ISES Italia e Kyoto Club hanno organizzato per lunedì 2 aprile un incontro di tutte le Associazioni dei settori rinnovabili ed efficienza energetica con i responsabili dei Ministeri competenti, cioè dello Sviluppo Economico, dell'Ambiente e delle Politiche agricole. Nel documento preliminare condiviso le Associazioni firmatarie sottolineano che da tempo le Associazioni chiedono al Governo, e in particolare ai Ministri competenti, un confronto trasparente sulle misure da prendere per porre fine al ritardo, ormai di sei mesi, rispetto alle scadenze previste dal Dlgs. 28 del 2011. Le bozze non ufficiali riguardanti sia il cosiddetto Quinto Conto Energia, sia i due decreti concernenti le incentivazioni per la generazione di energia elettrica e di calore mediante rinnovabili, così come sono concepite, introducono elementi di complicazione e non, come sarebbe necessario, di semplificazione per lo sviluppo del settore. Un esempio è l'estensione del criterio del registro messo su soglie talmente basse nel caso delle rinnovabili che producono energia elettrica, che introdurranno di fatto ostacoli difficilmente superabili da piccoli operatori. Inoltre, mentre le Associazioni hanno a più riprese dichiarato di essere consapevoli dell'esigenza di essere molto rigorosi nella definizione degli incentivi futuri, siamo in presenza di proposte con tagli agli incentivi non solo ingiustificati, ma inseriti in una dimensioni e programmazione temporale di breve periodo e così burocratica da rendere il percorso eccessivamente rigido e per nulla adattabile ai cambiamenti tecnologici ed economici propri di un settore caratterizzato da una grande dinamicità.Tutto questo, oltre tutto, giustificato dall'esigenza di promuovere maggiormente la generazione termica, salvo poi mettere in coda al processo normativo proprio il Decreto riguardante quest'ultimo settore (peraltro, le bozze finora circolanti non indicano certo la volontà di promuoverlo con la necessaria efficacia).Se ufficialmente confermato, questo modo di procedere bloccherebbe in modo traumatico, e i primi sintomi già si avvertono, un settore in grande espansione, che nel 2011 ha contribuito per lo 0,7-0,8% al PIL e occupa oltre 100mila persone, per la maggior parte con qualificazione professionale medio-alta. Oltre a ISES ITALIA e Kyoto Club hanno finora aderito all'iniziativa:AES – Azione Energia SolareAGROENERGIE – ConfagricolturaAIEL – Associazione Italiana Energie AgroforestaliANEST – Associazione Nazionale Energia Solare TermodinamicaANEV – Associazione Nazionale Energia dal VentoANIE-GIFI Gruppo Imprese Fotovoltaiche ItalianeAPER – Associazioni Produttori Energia da Fonti RinnovabiliASCOMAC – COGENAASSIEME – Associazione Italiana Energia Mini EolicoASSOENERGIEFUTUREASSOLTERM – Associazione Italiana Solare TermicoASSOSOLARE – Associazione Nazionale dell'industria Solare FotovoltaicaCOMITATO IFI – Industrie Fotovoltaiche ItalianeCPEM – Consorzio dei produttori di energia da minieolicoFEDERPERN – Fedeazione Produttori IdroelettriciFIPER – Federazione Italiana Produttori di Energia da Fonti RinnovabiliITABIA – Italian Biomass AssociationUn primo confronto tecnico sarà proprio quello degli "Stati Generali delle fonti rinnovabili e dell'efficienza energetica" del 2 aprile che vedrà una prima sessione di confronto tra le Associazioni coinvolte (ore 16,45) e una seconda sessione (ore 18,30) dedicata all'incontro con i responsabili dei Ministeri competenti. Intanto il ministro dell'Ambiente, Corrado Clini sottolinea che "non c'è alcuna sorpresa in arrivo per il settore del fotovoltaico. La revisione del conto energia è prevista dal decreto del 2011 e, come è noto, deve portare a una riduzione degli incentivi tenendo conto dei prezzi attuali dei moduli fotovoltaici e dell'esigenza di non superare il limite stabilito di 7 miliardi l'anno". Le indicazioni del ministro per il "Quinto Conto Energia", che sarà pronto a breve, sul fotovoltaico sono chiare: "Gli incentivi dovranno riguardare gli impianti di piccole dimensioni per l'autoconsumo domestico e industriale, favorendo l'integrazione del solare con l'efficienza energetica e sostenendo l'innovazione tecnologica. In questo modo, gli incentivi rappresentano un forte fattore di crescita, che si accompagna agli effetti del credito di imposta (55%) e al successo del Fondo rotativo di Kyoto.Inoltre gli incentivi dovranno sostenere gli investimenti nelle zone industriali dismesse, per avviare una nuova industrializzazione sostenibile in aree strategiche per il nostro sviluppo. In ogni caso, sarà inclusa la copertura per gli investimenti già in corso". Consiglia questa notizia ai tuoi amici Commenta questa notizia
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