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ICCOM, l’Istituto di chimica dei composti organometallici del CNR, e Cobat, Consorzio Nazionale per la Raccolta e il Riciclo, hanno firmato un accordo con l’obiettivo di trovare una tecnologia affidabile ed ecosostenibile per la raccolta e il riciclo delle batterie al litio. Tali batterie sono molto diffuse nei dispositivi di elettronica portatile (smartphone, tablet, pc), nelle auto elettriche e nei sistemi di accumulo di ultima generazione degli impianti fotovoltaici. L’assegnazione del progetto ai ricercatori dell’ICCOM è il primo passo concreto dell’accordo quadro di durata triennale siglato a maggio 2014 dal Consiglio Nazionale delle Ricerche e da Cobat. Il Consorzio ha affidato ufficialmente all’Istituto uno studio di fattibilità per individuare un processo di trattamento e riciclo degli accumulatori al litio esausti e quindi recuperare i metalli e i componenti contenuti. Si tratta di batterie estremamente delicate, il cui elemento base è altamente infiammabile, in particolar modo in presenza di acqua. “Vogliamo dare una risposta oggi alla sfida ambientale del futuro – ha dichiarato Giancarlo Morandi, presidente di Cobat – Dal 2001 al 2013 l’uso di batterie al litio è quasi decuplicato. Tutti noi le abbiamo in tasca, dentro i nostri smartphone. E le avremo sempre di più nelle nostre auto, visto che alimentano le vetture ibride ed elettriche, e in generale nei sistema di accumulo di energia. Eppure, al mondo, non esiste ancora un sistema sicuro per riciclare questo tipo di batterie. I prodotti di oggi sono i rifiuti di domani. Quello che vogliamo fare è trasformarli in risorse. Per raggiungere questo ambizioso obiettivo abbiamo chiesto aiuto a un’eccellenza della ricerca, il CNR, mettendo a loro disposizione gli indispensabili finanziamenti e, soprattutto, la nostra lunga esperienza nel settore”. Consiglia questa notizia ai tuoi amici Commenta questa notizia
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