A cura di: Fonte: ANSA Le energie rinnovabili avranno la loro agenzia internazionale. Su iniziativa di Germania, Spagna e Danimarca, paesi molto attenti allo sviluppo delle energie verdi, è nata l'idea dell'agenzia. Si chiamerà IRENA e sarà lanciata ufficialmente a gennaio a Bonn. All'iniziativa per il momento partecipano 51 stati, tra cui anche l'Italia. La finalità della nuova organizzazione è di offrire un sostegno e consigli concreti, sia alle nazioni industrializzate che ai paesi in via di sviluppo, per incrementare l'uso delle rinnovabili, nell'ottica di una economia con poche emissioni di C02. L'IRENA lavorerà a stretto contatto con altre organizzazioni e iniziative internazionali e offrirà i suoi servizi solo su domanda degli stati membri. Sulla dimensione, la localizzazione, il direttore generale della struttura tutto è ancora da decidere. I paesi partecipanti all'agenzia sono chiamati a porre delle candidature, sia per la sede che per il direttore generale. Il mandato dell'Agenzia coprirà tutte le energie rinnovabile ed in modo particolare la bioenergia, il solare e l'eolico. Lo scopo di IRENA è di aiutare gli stati membri a creare un clima politico più favorevole alle ecoenergie e di sviluppare le loro capacità in questo settore. Elemento cardine dell'agenzia sarà la diffusione di informazioni sulle migliori pratiche e l'incoraggiamento a trasferire le tecnologie, dando accesso a tutti gli stati membri a informazioni sicure sulle ultime possibilità in materia di esperienza e di finanziamento. La Germania, che si è fatta carico dei lavori preparatori dell'Agenzia, ha rilevato che in molti paesi con obiettivi ambiziosi per le rinnovabili, esiste un deficit a livello di consultazione e di consigli dettagliati. Il valore aggiunto di IRENA è dato dalla sua dimensione internazionale che permetterà, nelle intenzioni degli stati membri, di superare gli ostacoli che limitano lo sviluppo delle rinnovabili, soprattutto per quanto riguarda la scarsa presa di coscienza dei cittadini, la carenza di informazioni adeguate, le distorsioni del mercato a favore delle fonti di energia tradizionale o l'inefficacia dei quadri politici. Consiglia questa notizia ai tuoi amici Commenta questa notizia
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