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Le emissioni dei principali inquinanti atmosferici in Europa sono diminuite significativamente nel periodo 1990-2009, in particolare per quanto riguarda l’anidride solforosa (SO2) e il piombo (Pb), con conseguente miglioramento della qualità dell’aria in tutta la regione. Anche il livello del CO è diminuito sensibilmente, principalmente per merito della normativa Euro sui mezzi di trasporto. A causa di complessi legami tra emissioni ed effettiva qualità dell’aria, ed ad un certo numero di incertezze sui dati relativi alle emissioni, queste ultime non hanno sempre prodotto un corrispondente calo delle concentrazioni atmosferiche, in particolare per il particolato (PM) e ozono (O3). Allo stato attuale, PM e O3 sono in Europa gli inquinanti più problematici in termini di danni per la salute. PARTICOLATO Per le concentrazioni di particolato, secondo l’analisi sulla qualità dell’aria in Europa della World Health Organization del 2011, è stato registrato un trend negativo negli ultimi anni. C’è stata una costante riduzione per i livelli medi di PM negli ultimi anni (dal 2006 in avanti) fatta eccezione per il 2009 in cui si registra un leggero aumento. La WHO dichiara che però, per il PM2,5, i dati disponibili sono troppo limitati, a causa dell’ancora troppo basso numero delle stazioni di rilevazione, per trarre conclusioni definitive sulle tendenze. Tuttavia analizzando i dati disponibili, la tendenza negativa è rilevabile. Considerando i dati nello specifico le emissioni di PM primario sono scese in Europa tra il 1999 e il 2009, del 16% per il PM10 e del 21% per il PM2.5. Considerando invece un arco di tempo più ampio, le riduzioni tra il 1990 e il 2009 sono 27% per il PM10 e il 34% per il PM2.5. Le emissioni dei gas precursori SOx e NOx sono diminuite del 80% e del 44% rispettivamente nel periodo 1990-2009, e del 56% e del 28% nel periodo 1999-2009. Le emissioni di ammoniaca (NH3), un altro gas precursore, sono scese in maniera minore: solo il 11% circa tra il 1999 e il 2009. OZONO Confrontando i dati dei trienni 1998-2000 e 2007-2009, si nota che la maggior parte delle stazioni abbiano riportato meno superamenti della soglia giornaliera, anche se alcuni hanno registrato un incremento, soprattutto in Europa meridionale e centrale. In generale, comunque, il numero di superamenti della soglia di 120 μg/m3 (valore obiettivo WHO per l’europa) è diminuito dal 1990, ma si è mantenuto a livelli sostenuti negli ultimi anni. Considerando invece i valori medi registrati dalle diverse tipologie di stazione di rilevazione (rurali e urbane), non è rilevabile un chiaro trend nella media annuale per nessuno dei tipi di stazione, anche se per i gruppi di stazioni rurali vi è una lieve tendenza alla diminuzione dal 2006, mentre non si può dire lo stesso per le tipologie di stazioni urbane. Essendo l’ozono un inquinante secondario, occorre analizzare l’andamento degli inquinanti che ne sono precursori, in quanto responsabili della sua formazione. Le emissioni in Europa dei precursori dell’ozono risultano essere diminuite significativamente nel periodo 1990-2009. Le emissioni di CO hanno subito un calo del 62%, quelle di COVNM (composti organici volatili non metanici ) del 55%, mentre quelle di NOx del 44%. BIOSSIDO DI AZOTO e NOx Negli anni, le concentrazioni di NO2 e NOx sono state via via decrescenti, ma proporzionalmente la riduzione di NOx risulta maggiore di quella di NO2. Il trasporto è il settore dominante per le emissioni di NOx, ed è responsabile del 49% del totale di esse nel 2009, seguito dal settore energetico, che ha contribuito con il 20% delle emissioni totali. Questi due settori hanno notevolmente ridotto le emissioni a partire dal 1990. BIOSSIDO DI ZOLFO Le concentrazioni di SO2 rilevate in Europa sono costantemente diminuite nel periodo 1999-2009. Le emissioni totali dell’UE nel 2009 sono stati minori dell’80% rispetto al 1990, e del 56% rispetto al 1999. Il settore energetico è ancora la principale fonte di emissioni di Sox in UE, rappresentandone il 64% nel 2009, anche se le emissioni specifiche di questo settore sono state ridotte del 77% dal 1990 e del 52% dal 1999. Il secondo settore per importanza è quello industriale, con il 21% delle emissioni comunitarie nel 2009. MONOSSIDO DI CARBONIO A più del 90% delle stazioni di traffico urbano e una tendenza alla diminuzione è evidente. (statisticamente significativo al 90% delle stazioni di traffico e il 72% delle stazioni urbane). La riduzione delle emissioni di CO nel periodo 1990-2009 è stata notevole, per un totale del 62% nella UE e del 61% nel SEE-32. Dal 1999 al 2009 le emissioni dell’UE e del SEE-32 sono stati ridotte del 44%, mentre la riduzione 2008-2009 è stata dell’11% nella UE e del 10% nel SEE-32. La maggior fonte di emissione di CO in Europa nel 2009 è stata quella legata all’utilizzo dei carburanti per i riscaldamenti, a seguito della riduzione molto significativa delle emissioni del settore dei trasporti, che sono il risultato dell’applicazione delle norme Euro sui veicoli. Per quanto riguarda i metalli pesanti, si registra in generale un calo di emissioni ma per i dati dettagliati su Arsenico, Cadmio, Piombo, Mercurio, Nichel e Benzene, si rimanda allo studio completo. Scarica lo studio completo in pdf Andamento storico delle concentrazioni e delle emissioni _______________________________________________________ *Gli autori Marco Ivaldi, SUISM – Struttura Universitaria di Igiene e Scienze Motorie, Dipartimento di Scienze Mediche, Università degli Studi di Torino Marco Testa, SUISM – Struttura Universitaria di Igiene e Scienze Motorie Giovanni Cugliari, Istituto italiano per la Medicina Genomica (IIGM) Luca Feletti aGrisù S.r.l. Incubatore Università degli Studi di Torino Consiglia questo approfondimento ai tuoi amici Commenta questo approfondimento
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