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Indice degli argomenti: Il sistema agroalimentare: un concetto complesso e ricco di sfaccettature La crisi climatica e l’impatto ambientale del sistema agroalimentare Quali sono le soluzioni per cambiare il sistema agroalimentare? Il 16 ottobre ricorre la celebrazione della Giornata Mondiale dell’alimentazione, una ricorrenza voluta dalla FAO per riflettere sull’impatto che ha il sistema agroalimentare mondiale e orientarlo verso una produzione e un sistema di nutrizione migliore. La mission dell’Organizzazione delle Nazioni Uniti per l’Alimentazione e l’Agricoltura è proprio quella di contribuire ad accrescere i livelli di nutrizione e aumentare la produzione agricola nell’ottica di sostenere le popolazioni rurali. La FAO ha scelto di focalizzare l’attenzione mondiale sul tema della trasformazione dei sistemi agroalimentari: l’agricoltura ha un enorme impatto e infiniti risvolti a livello mondiale. A pochi giorni dalla ricorrenza, tracciamo insieme i punti chiave espressi dalla FAO per garantire un futuro in cui il cibo sia sufficiente e accessibile a tutti. Il sistema agroalimentare: un concetto complesso e ricco di sfaccettature Il termine “sistema agroalimentare” è denso di significato e può sembrare lontano dalla nostra quotidianità. In realtà ogni volta che scegliamo e mangiamo un prodotto facciamo parte di questo sistema. Scegliere un alimento, prepararlo, conservarlo ci rende parte attiva del funzionamento del sistema agroalimentare. Nel 2021 occorre iniziare a riflettere sulla sostenibilità di questa filiera. Come sottolinea la FAO: “Un sistema agroalimentare è sostenibile quando è disponibile una gran varietà di alimenti sufficienti, nutrienti e a prezzi accessibili a tutti, per cui nessuno soffre la fame o è esposto a qualsiasi tipo di malnutrizione”. Un sistema realmente sostenibile garantisce la sicurezza alimentare e l’accesso al cibo per tutti, senza che siano compromesse le basi sociali e ambientali di una comunità. Perché è necessario parlare di sistema agroalimentare nel 2021? Ogni azione che svolgiamo ha una ripercussione importante sulla Terra: la produzione, il consumo (e lo spreco) di cibo impattano sulla nostra vita. Iniziamo con il parlare di produzione: la coltivazione intensiva distrugge gli habitat naturali e mette a dura prova l’ecosistema. Sfruttare un territorio significa incidere negativamente anche sulle comunità autoctone: i sistemi agroalimentari generano profonde disuguaglianze e ingiustizie. La pandemia ha cambiato le carte in tavola e ha trasformato la nostra esistenza. Ma soprattutto è servita a fare luce sulla necessità di un’importante inversione di tendenza. I sistemi attuali non sono più sostenibili: la povertà sta costringendo le persone a ricorrere alle banche alimentari, un numero indefinito di persone ha bisogno di cibo e di aiuti d’emergenza, il tutto mentre l’altra parte dell’emisfero sfrutta in maniera intensiva la Terra. Un mondo fatto di contraddizioni: come fanno notare i dati elaborati dalla FAO oltre 3 miliardi di persone (circa il 40% della popolazione mondiale) non hanno accesso a cibo sano, mentre 2 miliardi sono in sovrappeso oppure obese a causa di uno stile di vita scorretto e sedentario. Per non parlare delle ingiustizie sociali: rispetto agli uomini, a livello globale oltre il 20% delle donne di età tra i 25 e i 34 anni vive in condizioni di povertà estrema e oltre il 18% delle donne indigene vive con meno di 1,90 dollari al giorno. È evidente come il “sistema cibo” non si riduca solo all’approvvigionamento delle risorse: ogni scelta che viene fatta dal consumatore e dal produttore ha un impatto enorme su scala mondiale e si riverbera anche sul piano politico, sociale ed economico. La crisi climatica e l’impatto ambientale del sistema agroalimentare Torniamo sulla domanda espressa in precedenza: perché è necessario parlare oggi di sostenibilità del sistema agroalimentare? Il comparto agricolo e quello dell’allevamento sono tra i principali produttori di Co2. I dati raccolti dalla FAO lasciano senza parole: oltre il 33% delle emissioni di gas serra antropogeniche sono da imputare ai sistemi alimentari mondiali. Clima e comparto agroalimentare sono legati a doppio filo: l’industria produttiva produce una quantità di emissioni di gas serra non più sostenibile. Ma non solo: l’uso eccessivo dei terreni a causa dell’agricoltura intensiva, il crescente consumo di alimenti ad alta intensità di risorse stanno distruggendo la biodiversità. Dall’altro lato la filiera agroalimentare risente dei problemi climatici, della mancanza di acqua e soprattutto dell’innalzamento delle temperature. Ma il climate change non impatta solamente sul territorio. Questo fenomeno porta con sé anche enormi problemi sociali. Come fa notare la FAO: “Il cambiamento climatico colpisce le popolazioni rurali più povere, rovina i raccolti o la produttività e può contribuire ad alterare la composizione delle sostanze nutritive dei principali alimenti base, nonché a ridurre le proteine ed alcuni minerali e vitamine essenziali”. Quali sono le soluzioni per cambiare il sistema agroalimentare? Ci districhiamo in una realtà molto complessa in cui i sistemi agroalimentari devono essere in grado di nutrire 10 miliardi di persone entro il 2050. La FAO ha tracciato una lista di possibili soluzioni. In primis c’è il coinvolgimento dei Governi che vengono chiamati a riformulare le vecchie strategie e a proporne di nuove che possano consentire la produzione di alimenti in modo sostenibile, con prezzi accessibili e con il coinvolgimento attivo degli agricoltori. Le strategie messe in atto dai Governi dovrebbero essere volte alla promozione della formazione e all’uguaglianza: tra i fattori di cui dover tenere conto c’è l’innovazione e la creazione di reti di sicurezza che sostengano i piccoli agricoltori. Il Sistema agroalimentare è un mondo fatto di infinite sfaccettature, tutte da tenere in considerazione. Gli organismi statali devono considerare i fattori di salute, utilizzo delle risorse energetiche, protezione sociale, accesso ai finanziamenti. Cosa fare nel proprio piccolo? Come suggerisce la FAO, il singolo cittadino può orientarsi verso scelte nutrienti e sostenibili e allo stesso tempo ridurre gli sprechi alimentari. Sensibilizzare gli altri verso uno stile di vita etico è uno dei passi più importanti da fare, per il nostro benessere e per quello del pianeta. Consiglia questo approfondimento ai tuoi amici Commenta questo approfondimento
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