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PREMESSA La progettazione, a qualunque scala di intervento (territoriale, urbana o edilizia), va vissuta come OCCASIONE per migliorare la QUALITA’ DEL VIVERE URBANO, nel rispetto dei valori presenti nel sito, della sua natura, della sua cultura e dei suoi abitanti. “Si definiscono ARCHITETTURA BIOCLIMATICA e BIOARCHITETTURA quei metodi di progettazione architettonica che ottimizzano le concordanze energetiche con l’ambiente naturale circostante attraverso l’uso di tecniche e materiali che favoriscono il benessere umano”. Un approccio “low-tech” o “no-tech” è caratterizzato da un uso risicato della tecnologia (Soleri), in contrapposizione ad un approccio “high-tech”(es. Foster, Piano) che tende a risolvere i problemi ecologici con dosi massicce di tecnologia ed informatica. Riduzione di CO2 (adagio delle 3R): Riduzione dei bisogni primari; Riutilizzo delle risorse disponibili; Riciclo delle risorse già utilizzate. Una decisa progettazione rivolta al risparmio energetico non è sinonimo di costi elevati: gli incrementi dei costi di costruzione del fare sostenibile è stimato pari al 10%-15% (con tendenza a diminuire); i risparmi medi dei consumi correnti sono stimati intorno al 30%-40% (stimati nell’arco di alcuni decenni). Aspetti progettuali: Orientamento degli edifici al fine di garantire il massimo sfruttamento del sole; Verifica delle ombre portate (da altri edifici, dai pendii naturali, dalla vegetazione); Corretta progettazione delle superfici vetrate e dei sistemi schermanti; Sistemi di ventilazione con recupero di calore; Impianti a basso impatto tecnologico ed ambientale. Aspetti metodologici e progettuali – Qualità Urbanistica: L’impatto di un edificio sulle aree circostanti dipende dalla sua posizione, dalla forma, dalla struttura, dai materiali con cui è stato costruito, dal suo fabbisogno energetico; il raggruppamento di diverse unità abitative in un unico volume SEMPLICE e COMPATTO può limitare tale impatto; • minor consumo di suolo e massimizzare lo spazio verde; • Ridotta superficie dell’involucro; • Minor volume dei materiali impiegati; • Riduzione dei consumi energetici; • Minori costi di costruzione. Criteri fondamentali nella progettazione sostenibile alla scala urbana: • Analisi preliminare del sito; • Diritto al sole; • Analisi microclimatica; • Viabilità; • Parcheggi; • Verde; • Riduzione dell’inquinamento elettromagnetico; • Gestione e controllo delle acque meteoriche e dell’acqua potabile; • Riduzione dell’inquinamento luminoso; • Raccolta differenziata. Analisi preliminare del sito: Affiancare alle classiche analisi, indagini finalizzate alla ricerca di gas radon nel terreno e nell’acqua, indagini geologiche che mirano alla scoperta di eventuali elementi perturbatori del campo elettromagnetico. Diritto al sole: Disporre gli edifici secondo l’asse est-ovest massimizzando la facciata esposta a sud; (studi recenti hanno dimostrato che l’orientamento ottimale presenta una leggera inclinazione rispetto all’asse sud). Il diritto al sole si concretizza nella costruzione delle maschere solari e delle zone di ombre portate. Analisi microclimatica Elaborazione della MATRICE MICROCLIMATICA caratteristica del sito in esame, utile strumento per la valutazione della disposizione planimetrica degli edifici e per l’organizzazione degli spazi esterni; La matrice scaturisce dall’analisi combinata della dinamica delle ombre portate (da altri edifici, dai pendii naturali, dalla vegetazione), degli assi visuali e delle scie di vento e dalla sovrapposizione degli effetti di ciascun aspetto; tali sovrapposizioni, sia dal punto spaziale ma soprattutto temporale, sono tuttavia “puntuali” perché riferite all’ombreggiamento orario e ad una direzione prevalente del vento. Aspetti metodologici e progettuali – Sostenibilità nella progettazione urbana Parcheggi: è buona pratica schermare le aree di sosta sia per il soleggiamento estivo sia per garantire l’introspezione ai fabbricati e per mitigare gli effetti dell’inquinamento del gas di scarico; è preferibile realizzare la pavimentazione con masselli autobloccanti su letto di sabbia permeabile o meglio ancora su celle inerbite. Verde: privilegiare il verde diffuso, articolato all’interno dei lotti e dei fabbricati, anche di ampiezza limitata ma tale da garantire aspetti di gradevolezza uniformi per l’intero quartiere; questo permette di avere anche una permeabilità dei suoli piuttosto omogenea. Aspetti metodologici e progettuali – Qualità energetica e ambientale degli edifici Riduzione del consumo di EPi,inv e EPi, est: realizzare un involucro altamente prestante caratterizzato da un buon isolamento delle superfici disperdenti, da una corretta disposizione e dimensionamento delle superfici vetrate e dall’eliminazione dei ponti termici; prevedere sistemi di riscaldamento a bassa temperatura (pannelli radianti); integrazione di sistemi passivi quali serre solari, sistemi di accumulo e guadagno solare che fungono da serbatoio termico. Aspetti normativi Legge Regionale n. 14 del 17.06.08 BUR n. 59 del 26.06.08 • Art. 5: tutti i piani attuativi adottati dopo l’entrata in vigore delle legge devono perseguire e promuovere criteri di sostenibilità; • Art. 6: introduzione della certificazione di sostenibilità energetico-ambientale degli edifici (su base volontaria); • Art. 7: emanazione di linee guida (DGR 760/09) e determinazione dei punteggi di prestazione; • Art. 8: deroga ai parametri edilizi: extra spessore muri e solai, volumi per serre solari e sistemi di ombreggiamento, deroga nel calcolo del volume urbanistico e del costo di costruzione; le disposizioni della Legge prevalgono su NTA PRG e REC locali; • Art. 9: contributi regionali sono stati normati dall’all. B della DGR 760/09; • Art. 10: incentivi dei Comuni per riduzione oneri urb. secondaria e costo costruzione, ovvero incrementi percentuali delle volumetrie fino al 15% I contributi regionali e gli incentivi comunali sono cumulabili Delibera Giunta Regionale n. 760 del 11.05.09 ALLEGATO B: incentivi e contributi • LIVELLI MINIMI: • SOGLIA MINIMA PER LA CERTIFICAZIONE: punteggio 1 (itaca) • INCENTIVI COMUNALI PER RIDUZIONE ONERI: punteggio minimo 1 • Punteggio 1: sconto 25% • Punteggio 2: sconto 50% • Punteggio 3: sconto 75% • Punteggio 4: sconto 100% • INCREMENTI VOLUMETRICI: punteggio minimo 2 • Punteggio 2: incremento 5% • Punteggio 3: incremento 10% • Punteggio 4: incremento 15% (in tutti i casi sono consentiti scarti tra il certificato di progetto e il certificato di costruzione inferiori al 20% – D.G.R. n. 1141 del 13.07.09) Delibera Giunta Regionale n. 760 del 11.05.09 ALLEGATO B: incentivi e contributi • CONTRIBUTI REGIONALI: • 40% del sovraprezzo delle opere per raggiungere la certificazione di progetto (da calcolare secondo un capitolato e un prezziario bioedile non ancora emanati); • 100% dei costi per la redazione del certificato. Applicazione del Protocollo Itaca-Marche Tipologia: – edificio residenziale quadrifamiliare – due livelli fuori terra; Esempio di applicazione del Protocollo Sintetico ITACA-MARCHE Protocollo ITACA-MARCHE strumento di valutazione della sostenibilità degli edifici; in relazione al livello prestazionale raggiunto dall’edificio (valore min. -1, valore max. pari a +5) si determina l’incremento volumetrico consentito: – punteggio pari a 2 +5%Vol.; – punteggio pari a 3 +10%Vol.; Punteggi intermedi si ottengono per interpolazione. il valore “0” rappresenta il valore di riferimento “Benchmark”; per alcuni parametri corrispondono ai minimi imposti dalla normativa vigente; il punteggio finale si determina attraverso la valutazione 15 criteri (sono 49 nella versione standard), suddivisi in 5 grandi aree di interesse: 1. Qualità del sito; 2. Consumo di risorse; 3. Carichi ambientali; 4. Qualità ambientale indoor; 5. Qualità del servizio. CONSUMO DI RISORSE: – energia primaria non rinnovabile richiesta (trasmittanza termica dell’involucro, energia primaria per il riscaldamento invernale, controllo della radiazione solare, inerzia termica dell’edificio), [peso 38,5%]; – energia da fonti rinnovabili ( per ACS, energia elettrica), [peso 14,0%]; – materiali ecocompatibili (da fonti rinnovabili, riciclati/recuperati), [peso 10,5%]; – acqua potabile, [peso 7,0%]; l’INVOLUCRO edilizio e le FONTI ENERGETICHE ALTERNATIVE influenzano in modo sostanziale il comportamento dell’edificio (rappresentando oltre il 50%). Livello prestazionale di partenza dell’edificio in esame: caratteristiche dell’involucro edilizio: – pareti esterne con cappotto (80 mm), [U=0,292 W/m2K]; – solaio PT isolato, [U=0,398 W/m2K]; – solaio sottotetto isolato (non abitabile), [U=0,388 W/m2K]; – trattamento parziale dei ponti termici. L’edificio rientra nei limiti imposti dalla normativa. Impianto di riscaldamento a pannelli radianti con caldaia a condensazione; la tipologia di impianto adottata consente il raggiungimento dello scaglione con punteggio +3; assenza di sistemi per la produzione di energia rinnovabile; scarsa sensibilità all’impiego di materiali ecocompatibili. mancanza di accorgimenti per il risparmio dell’acqua potabile. Livello prestazione dell’edificio in esame: secondo la classificazione del Protocollo Itaca-marche l’ edificio ricade all’interno dello scaglione < 1; risulta pertanto rispondente alle attuali normative vigenti, ma non è possibile avere una certificazione energeticoambientale. I^ Ipotesi – Intervento di miglioramento dell’involucro edilizio: riduzione delle trasmittanze degli elementi disperdenti (aumento dello spessore dell’isolamento e/o impiego di materiali con valori λ minori); – isolamento in facciata 120 mm, [U=0,212 W/m2K]; – isolamento solaio sottotetto 100 mm, [U=0,258 W/m2K]; – non viene apportata alcuna modifica alle superfici finestrate; eliminazione dei ponti termici (isolamento delle parti strutturali, interruzione del getto in corrispondenza degli aggetti, isolamento dei cassonetti,….); impiego di legno per le strutture portanti (per almeno il 40%); la proposta di intervento consente il passaggio dell’indicatore della tramittanza termica da un livello “sufficiente” ad un livello “ buono”; l’intervento ipotizzato consente il raggiungimento dello scaglione “1.35”, è certificabile, però non ci consente ancora di avere nessun beneficio in termini di incremento volumetrico; impiego di acqua piovana destinata ad usi indoor; impiego di acque grigie per usi indoor; reimpiego dell’acqua utilizzata per l’impianto di climatizzazione e destinata ad usi indoor; impiego di sciacquoni a doppio tasto; il tutto incide sulla riga 10 della tabella che segue… l’intervento ipotizzato consente il raggiungimento dello scaglione “1.69” (<2); non ancora sufficiente! l’intervento ipotizzato consente il raggiungimento del punteggio “1.98”, valore che consente un incremento pari a il 5%; III^ Ipotesi – Interventi necessari al fine del raggiungimento di un incremento prossimo al 10%: controllo radiazione solare: miglioramento delle prestazioni delle superfici vetrate in termini di trasmittanza solare totale; illuminazione naturale: assicurare adeguati livelli d’illuminazione naturale in tutti gli spazi primari occupati (scelte da effettuare durante la fase preliminare della progettazione); riduzione campi magnetici: prevedere opportune schermature nel caso di adiacenze tra unità abitative e sorgenti significative di campo magnetico; prediligere configurazioni a stella dell’impianto elettrico all’interno dell’unità abitativa, che consente la minimizzazione della perturbazione del campo magnetico. III^ Ipotesi – punteggio raggiunto 2,68 (per interpolazione): 8,4% controllo radiazione solare; livelli adeguati di illuminazione naturale; riduzione dei campi magnetici. III^ Ipotesi – punteggio raggiunto 2,68 (per interpolazione: 8,4%) il medesimo intervento in termini di contributo di costruzione porterebbe ad una riduzione del 67% Intervento in esame: volumetria di progetto: 1000 m2 oneri per urb. secondaria + costo costruz.: 14.000,00 euro; incremento costi per ITACA stimato pari a 55.000,00 euro (15%) L’applicazione del protocollo ITACA permette: incremento volumetrico pari a 84 m2 (+ 28 m2); Riduzione contributo pari a 9.380,00 euro; (40% del sovrapezzo pari a 20.000,00 euro bando Regione); Incremento di costi pari a 55.000,00 euro Recupero costi pari: maggior vendita (+ 28 m2 x 1.800 euro/m2): 50.400,00; riduzione contributo pari a 9.380,00 euro; (40% del sovraprezzo pari a 20.000,00 euro); TOTALE COMPLESSIVO 60.000,00 euro Conclusione: Lo strumento di legge permette di stabilire, secondo un protocollo certificato, l’effettiva sostenibilità dell’intervento, inoltre i parametri premiali, se applicati già in fase di progettazione permettono un sostanziale rientro dell’investimento. 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