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Indice degli argomenti: Crede che l’Italia e i paesi dell’UE in generale raggiungeranno gli obiettivi fissati nei loro piani nazionali? Quali strategie si dovrebbero adottare per realizzare la transizione energetica? Trasformazione del settore energetico e aumento dell’occupazione Potrebbe farci un bilancio di questo primo anno come Direttore Generale IRENA? Potenziale di sviluppo delle tecnologie rinnovabili minori Abbinare le energie rinnovabili al settore edile: quali sono i potenziali benefici? Quanto sia importante la transizione energetica, ovvero il passaggio alle energie rinnovabili lo sottilinea Francesco La Camera, direttore generale IRENA – International Renewable Energy Agency: «Nell’ambito del nostro Transforming Energy Scenario al 2050, che definisce un percorso in linea con i requisiti dell’accordo di Parigi, l’accelerazione della transizione avrebbe un impatto positivo sul PIL che aumenterebbe del 7,4% nell’UE, l’equivalente di ulteriori 2,6 trilioni nel 2050». Da qui è facile comprendere perché «Le energie rinnovabili sono un motore per lo sviluppo a basse emissioni di carbonio e gli investimenti faranno crescere considerevolmente occupazione ed economia da oggi al 2050 e oltre». In esclusiva per InfobuildEnergia, il direttore generale IRENA illustra quanto e perché sia cruciale puntare sulle rinnovabili, quali siano le strategie da adottare e quali opportunità apra questo nuovo scenario basato sulla decarbonizzazione. Dottor La Camera, crede che l’Italia e i paesi dell’UE in generale raggiungeranno gli obiettivi fissati nei loro piani nazionali? «È un dato di fatto che la crescita della capacità rinnovabile installata ha superato la nuova capacità da fonti tradizionali per la maggior parte dell’ultimo decennio. Questa è una tendenza globale che vede i paesi europei all’avanguardia. Alcuni paesi UE stanno già sperimentando una crescita negativa della capacità installata non rinnovabile. Per esempio, nel 2019 la capacità di energia rinnovabile in Italia è cresciuta, mentre la capacità di combustibile fossile è diminuita. Vi è motivo di ritenere che la forte ambizione europea nel percorso verso la decarbonizzazione del sistema energetico possa essere soddisfatta con azioni significative e mirate in vista del raggiungimento degli obiettivi a medio e lungo termine». Quali strategie si dovrebbero adottare per realizzare la transizione energetica? «I paesi in Europa e in tutto il mondo stanno lavorando per superare l’impatto economico del Covid-19 ed è fondamentale che la trasformazione del sistema energetico sia al centro degli sforzi di ripresa. Spesa pubblica, politiche di implementazione e un quadro normativo che favorisca la diffusione delle energie rinnovabili sono elementi fondamentali per garantire che la transizione sostenga la ripresa economica slegando la crescita dall’aumento delle emissioni. I piani dell’Unione al momento sono potenzialmente in grado di raggiungere l’obiettivo del 32% di energie rinnovabili entro il 2030. Tuttavia, l’Accordo di Parigi e gli obiettivi di sviluppo sostenibile richiedono una decarbonizzazione ancora più rapida del settore energetico. Nell’ambito del nostro Transforming Energy Scenario al 2050, l’accelerazione della transizione avrebbe un impatto positivo sul PIL che aumenterebbe del 7,4% nell’Unione Europea, l’equivalente di ulteriori 2,6 trilioni nel 2050». Secondo l’IRENA, la trasformazione del sistema energetico a favore delle rinnovabili quadruplicherebbe l’occupazione nel settore a livello globale fino a 42 milioni posti di lavoro, impiegando 21 milioni nel campo dell’efficienza energetica e 15 milioni nella flessibilità del sistema. Come sarà possibile? «Le energie rinnovabili sono un motore per lo sviluppo a basse emissioni di carbonio e gli investimenti faranno crescere considerevolmente occupazione ed economia da oggi al 2050 e oltre. L’impatto economico previsto dal nostro Transforming Energy Scenario sull’economia europea è superiore alla media globale. Secondo le nostre stime, ogni milione di dollari speso per le energie rinnovabili crea più posti di lavoro che la stessa somma spesa in progetti di combustibili fossili. In Europa, inoltre, noi prevediamo un aumento dell’occupazione del 2,4% nel 2050 rispetto ai piani attuali. In termini assoluti, ciò si traduce in ulteriori 5,4 milioni di posti di lavoro nell’UE». Quali azioni si richiedono? «È necessario un pacchetto di politiche comprensivo, che promuova l’integrazione delle fonti di energia rinnovabile variabile nella rete elettrica, e delle politiche industriali che sfruttino e migliorino il potenziale nazionale di ogni paese. Inoltre, è necessario allineare le politiche in materia di istruzione e competenze con interventi sul mercato del lavoro a garanzia di un equilibrio tra capacità interne, richieste di mercato e misure di protezione sociale per sostenere la transizione di posti di lavoro da un sistema di energia sporco a uno pulito». Potrebbe fare un bilancio di questo primo anno come Direttore Generale IRENA? «È stato un altro anno importante per la trasformazione energetica globale. La capacità di generazione di energia rinnovabile è aumentata di 176 GW nel 2019 e, come detto, la capacità aggiunta annualmente da fonti rinnovabili supera costantemente quelle dei carburanti convenzionali. L’anno scorso, quasi tre quarti di tutta la nuova capacità elettrica è stata di impianti di energia rinnovabile. Questo forte slancio è in gran parte il risultato del forte business case per le energie rinnovabili e mi aspetto che questo trend continui. Tuttavia, sappiamo che questa trasformazione deve avvenire più rapidamente per allinearsi agli obiettivi climatici e di sviluppo sostenibile». Quali tra le tecnologie rinnovabili “minori” potrebbero svolgere il ruolo di outsider in quanto possiedono un grande potenziale di sviluppo? «Tralasciando l’idrogeno verde che vedrà crescere il proprio “peso” nei prossimi anni, una delle tecnologie rinnovabili non mature, che potremmo dire avere un ruolo di outsider, dal forte potenziale per la trasformazione energetica e gli obiettivi di sviluppo sostenibile è l’energia marina, ricavata dalle onde, dalle maree o talassotermica. Il potenziale teorico delle risorse dell’energia marina potrebbe soddisfare dal 100% al 400% dell’attuale domanda globale di elettricità. L’energia marina non dovrebbe essere una tecnologia autonoma, ma piuttosto una soluzione olistica che possa promuovere la blue economy dell’oceano e di conseguenze le industrie e le comunità». Abbinare le energie rinnovabili al settore edile: quali sono i potenziali benefici? «Dal punto di vista energetico, il settore dell’edilizia è molto importante. Si prevede che la domanda di elettricità nel settore aumenterà dell’80% entro il 2050, offrendo l’opportunità di integrare quote più elevate di energie rinnovabili negli edifici. In definitiva, per una trasformazione energetica di successo, dobbiamo garantire che tutta l’elettricità provenga da fonti rinnovabili. Una profonda elettrificazione dei settori dell’uso finale con energie rinnovabili potrebbe ridurre le emissioni degli edifici di oltre il 25%». Chi è Francesco La Camera Direttore Generale dell’Agenzia Internazionale per le Energie Rinnovabili (IRENA) dal 4 aprile 2019, Francesco La Camera ha più di trent’anni di esperienza nel campo del clima, della sostenibilità e della cooperazione internazionale. Nel suo ruolo, La Camera è responsabile della realizzazione del programma di lavoro e della strategia di IRENA in collaborazione con gli Stati membri dell’Agenzia. In un momento critico per il cambiamento climatico e il raggiungimento degli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile, La Camera ha il compito di ridefinire la struttura e le operazioni dell’Agenzia in risposta ai bisogni urgenti dei propri membri. Sotto la sua guida l’Agenzia ha creato una serie di nuove partnership strategiche con le organizzazioni delle Nazioni Unite, tra cui UNDP, UNFCCC e Green Climate Fund. In precedenza, La Camera è stato Direttore Generale per lo Sviluppo Sostenibile, l’UE e gli Affari Internazionali presso il Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare italiano dal 2014. In questa veste, ha sviluppato accordi di cooperazione e partenariato con una vasta gamma di paesi, in particolare con i paesi in via di sviluppo, compresi i piccoli Stati insulari (SIDS). Per lo stesso dicastero La Camera ha ricoperto numerosi ruoli. In qualità di coordinatore nazionale per il clima, l’ambiente, l’efficienza delle risorse e l’economia circolare, ha guidato la delegazione italiana alla COP 21-24 dell’UNFCCC e la Presidenza dell’UE alla COP 20. È stato responsabile della preparazione e dell’organizzazione della Presidenza italiana dell’Ambiente del G7 nel 2017. È stato uno dei principali membri della delegazione italiana alle riunioni dei Ministri dell’Ambiente del G7 del 2016 e del 2018. È stato copresidente del Centro Africano per il Clima e lo Sviluppo Sostenibile istituito a Roma in collaborazione con la FAO e l’UNDP e copresidente della Piattaforma Finanziaria per il Clima e lo Sviluppo Sostenibile in collaborazione con la Cassa Depositi e Prestiti della Banca Italiana per lo Sviluppo. Tra l’altro, ha guidato la cooperazione internazionale sui temi legati ai cambiamenti climatici e all’ambiente. Ha svolto un ruolo chiave nello sviluppo di iniziative tra l’Italia e organizzazioni multilaterali come la Banca Mondiale, la Banca Africana di Sviluppo, l’UNEP, l’UNDP e la FAO, per l’attuazione dell’Accordo di Parigi e degli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile. Autore di numerose pubblicazioni, La Camera è stato docente di Sviluppo Sostenibile presso l’Università di Cosenza e di Ambiente ed Economia del Territorio presso l’Università di Roma Tre. Consiglia questo approfondimento ai tuoi amici Commenta questo approfondimento
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