Smart grid e microgrid: così le reti intelligenti si fanno strada in Sardegna

Il caso di Serrenti, Comune del Sud Sardegna, mette in luce progetti di microgrid attuati nella Regione insulare grazie a fondi dedicati a smart grid

Smart grid e microgrid: così le reti intelligenti si fanno strada in Sardegna

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Le prove tecniche di smart grid stanno avvenendo in alcuni piccoli Comuni della Sardegna. «Sono circa un centinaio i progetti avviati grazie ai bandi e ai fondi POR FESR Sardegna 2014-2020 stanziati dalla Regione».

A rispondere è Maurizio Musio, dipendente dell’Ufficio tecnico manutentivo del Comune di Serrenti. Con il supporto del proprio ufficio di appartenenza sono stati avviati vari progetti che hanno portato il suo paese – meno di 5.000 abitanti – a essere un esempio di smart community.

Illuminazione intelligente negli edifici, rinnovabili, energy storage, risparmio energetico, illuminazione pubblica sostenibile, progetti didattici: nei progetti di Serrenti c’è un elevato tasso di innovazione tecnologica, messo a frutto per il bene della comunità.

Ed è per questo che il caso virtuoso del Comune sarà al centro del primo seminario divulgativo virtuale organizzato dalla Piattaforma Energie rinnovabili di Sardegna Ricerche, che si tiene oggi mercoledì 29 aprile dalle 10 (per info e iscrizioni cliccare qui).

Smart grid in Comune: Serrenti, dall’illuminazione alle microgrid

«Stiamo lavorando alla realizzazione di una smart microgrid che intende distribuire energia green da fotovoltaico attraverso microreti tra edifici pubblici. È un progetto che intende svilupparsi fino a comprendere tutti gli edifici pubblici di Serrenti», racconta Musio, esperto della manutenzione degli impianti tecnologici del Comune.

La piazza del comune di Serrenti in Sardegna

La piazza del comune di Serrenti 

Quello su cui si lavora attualmente è l’evoluzione e l’unione di due progetti, avviati nel 2010, che hanno riguardato inizialmente l’illuminazione pubblica efficiente (Illuminamente), per poi comprendere la gestione energetica degli edifici pubblici (S.E.I – Sistema Energetico Intelligente), mettendo le basi per la nascita delle prime micro reti comunali e la creazione del progetto Casa dell’Energia, di cui parleremo tra poco.

I progetti sono proseguiti contando sulla lungimiranza delle amministrazioni comunali che si sono succedute garantendo fondi e sostegno allo sviluppo dei sistemi di smart energy comunale. «Già nel 2010 contavamo su due impianti fotovoltaici. Ma buona parte dell’energia veniva distribuita in rete, contando sul 56% per l’autoconsumo e il restante ceduto con il meccanismo dello scambio sul posto».

Da qui nasce il progetto SEI che ha avuto il pregio di mettere in rete diversi edifici pubblici con microgrid in modo da gestire in maniera ottimale di energia.

Il risparmio energetico conseguito è stato del 40% grazie agli edifici connessi. Con la sostituzione delle luci nelle scuole e negli edifici comunali impiegando soluzioni LED, e sensori di movimento e riduttori di flusso nell’illuminazione pubblica (parte di Illuminamente) è stato possibile lavorare sul risparmio delle potenze istantanee, ridimensionando l’impegno della rete elettrica interna che collegava i nuovi edifici associati.

Le diverse micro reti hanno così coinvolto: teatro e scuola media; scuola materna ed elementare; municipio e altri edifici. «Al termine si è riuscito a risparmiare qualcosa come 100 kW di potenza», evitando la nascita di nuovi allacci elettrici in particolare anche nell’illuminazione pubblica, nonostante vi sia stato un aumento del 30% dei corpi illuminanti, rileva Musio.

Smart grid in Comune: la Casa dell’Energia

Nel 2017 Serrenti si è avvalso dei fondi POR FESR Sardegna 2014-2020 per le Smart Grid, dedicati ad “Azioni per lo sviluppo di progetti sperimentali di reti intelligenti nei Comuni della Sardegna” e rivolto ai Comuni sardi in possesso di un edificio dotato di un impianto fotovoltaico impiegato per le utenze pubbliche.

La casa dell'energia a Serrenti in Sardegna

È stato così ottenuto un primo finanziamento con 140mila euro per la prima fase denominata “Casa dell’Energia”. Si tratta di un progetto per l’ottimizzazione e l’incremento dell’autoconsumo mediante la gestione intelligente dell’energia prodotta da rinnovabili.

Prevede la realizzazione di microgrid e l’ottimizzazione della produzione degli impianti fotovoltaici comunali (sono nove, in grado di erogare una potenza totale di 155 kW). «Grazie a questo progetto è possibile accumulare energia green grazie all’impiego di software per la gestione energetica», spiega il tecnico, segnalando che grazie all’informatica è possibile orientare i flussi nei vari edifici in modo smart e commisurato alle esigenze effettive.

Tutto questo contempla anche sistemi Internet of Things presenti sugli edifici pubblici che integrano, ottimizzandolo, l’impianto fotovoltaico con un sistema di energy storage.

La Casa dell’Energia si manifesta in una struttura dove sono stati alloggiati tutti gli apparati del sistema fotovoltaico con inverter ibridi, storage e software per la gestione intelligente dei flussi di energia attraverso gli edifici connessi.

Il progetto ha consentito di arrivare anche al 92% di autoconsumo di energia fotovoltaica, garantendo notevoli risparmi in bolletta.

Non solo: Serrenti, è stato premiato da Enel X quale vincitore nella categoria “Il valore della partnership per lo sviluppo di un modello circolare” del Cresco Award 2018 – Città Sostenibili, patrocinato dall’Anci e dalla fondazione Sodalitas.

Inoltre, lo scorso novembre, presso l’università Federico II di Napoli, la Casa dell’Energia è stata riconosciuta come uno dei migliori progetti del Mezzogiorno dal Premio 3×3, contest per la sostenibilità nell’ambito dell’economia circolare, innovazione e occupazione. «Oltre che opportunità per l’innovazione tecnologica è diventato anche un laboratorio didattico aperto agli studenti per cominciare a conoscere le potenzialità dell’energia intelligente su temi quali smart home, energy storage e l’occasione per comprendere il funzionamento di una rete elettrica», spiega Musio.

A gennaio 2019 un ente di formazione ha organizzato a Serrenti un corso teorico pratico nell’ambito delle attività “Green e blue Economy” per il conseguimento della qualifica di tecnico delle micro e smart grid.

Micro e smart grid: pronti al raddoppio col progetto Edifici comunali energy zero

Ma non termina qui l’impegno di Serrenti: si sta già replicando il modello della Casa dell’Energia e proprio nei prossimi mesi (a emergenza coronavirus terminata) sarà inaugurato un secondo progetto analogo – già finanziato – chiamato E.C.0energy. «Significa Edifici comunali a zero energia».

L’obiettivo è mettere in comunicazione più sistemi fotovoltaici all’interno di svariati edifici pubblici. Sarà un ulteriore passaggio verso una sempre maggiore interconnessione degli edifici pubblici cittadini, ma anche verso il paradigma di edifici zero energy, azzerando quanto prima i consumi da fossili ed elettrificando i consumi, con energia verde.

In questo progetto ci si avvale di un impianto fotovoltaico da 19.3 kW, rientrante nel Quarto Conto Energia, che vede collegati la scuola materna ed elementare, il nido comunale e una palestra. Anche qui ci sarà la possibilità di testare un sistema di accumulo, trifase, da 43 kWh, sfruttando quanto più possibile le rinnovabili.

«Si sta ragionando di creare una microrete anche nella piazza principale del paese, prendendo energia dal municipio, con l’idea di aggiungere anche in questo caso una soluzione di storage. L’idea poi è di avviare una sorta di macro rete comunale ad energia condivisa creando le basi per un progetto più complesso quale la smart city».

Già oggi E.C.0energy, la seconda Casa dell’Energia, si è aggiudicato, alla 36° assemblea nazionale Anci svoltasi ad Arezzo, il Premio Impresa Cresco Awards 2019 assegnato dal gruppo Falck Renewables come miglior progetto sulla decarbonizzazione.

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