Vivere in condominio: parti comuni ed efficientamento energetico

Sono tantissimi gli italiani che vivono in condominio, tra assemblee e regolamenti condominiali. Molti di questi condomini sono stati costruiti decenni fa e necessitano di essere rinnovati, anche in ottica di risparmio energetico. Si apre quindi il tema di come gestire la riqualificazione efficiente delle parti comuni e le innovazioni nei condomini italiani.

Vivere in condominio: parti comuni ed energia rinnovabileIndice:

Moltissimi condomini risalgono a decenni fa, prima di qualsiasi norma relativa al risparmio e all’efficienza energetica. Proprio per la loro “età” e la nuova sensibilità verso alcuni temi, molto spesso oggi i condomini si scontrano con alcune importanti tematiche inerenti alle modifiche e alle innovazioni delle cosiddette parti comuni.

Divenendo proprietari di un appartamento, si diventa comproprietari di alcune parti comuni, la cui gestione viene disciplinata da un regolamento condominiale.

Condominio: il regolamento da seguire

Il regolamento condominiale, obbligatorio quando ci sono più di 10 condomini, contiene una serie di regole che possono determinare l’uso e la gestione delle parti comuni, la suddivisione delle spese, l’amministrazione dell’intero condominio e la tutela del decoro dello stesso.

Il regolamento può contenere regole, ma anche divieti o limitazioni in merito pratiche o usi di spazi, sia comuni che privati.Assemblea di condominio e regolamento condominialeQuesto “statuto” viene firmato e approvato da chi vive nel condominio, oltre al quale, chiaramente, valgono una serie di regole basilari del senso civico comune sempre da rispettare per la civile convivenza.

La regolamentazione delle aree comuni ha conseguenze su diversi fattori, dalla manutenzione alla posa di impianti per la generazione di energia da fonte rinnovabile.

Quali sono le parti comuni?

Nel codice civile si trovano precise indicazioni sulle parti comuni di un condominio, in cui rientrano sia veri e propri spazi del condominio, che parti strutturali dello stesso.

Quindi, sono chiaramente parti comuni tutti gli ambienti come la lavanderia, la portineria, l’atrio e altri spazi destinati ad attività comuni. Allo stesso modo sono da includere anche tutti gli spazi aperti come i giardini, il lastrico solare o le aree destinate al parcheggio.Tra gli spazi comuni dei condomini anche i parcheggiNelle parti comuni sono poi da includere tutte le strutture, come le fondazioni, i muri portanti, le facciate, le scale, ma anche tutti gli impianti comuni, come ascensori, impianto fognario e sistemi di distribuzione di gas ed elettricità.

In generale per gli impianti vale la regola per cui essi sono comuni fino al punto di diramazione nei singoli appartamenti, quando ricadono sulle singole utenze.

Su tutte queste parti comuni ciascun condomino può apportare innovazioni, ma devono sussistere alcune fondamentali condizioni: che così facendo si migliori la fruibilità e la godibilità dello spazio e che non mettano a rischio in alcun modo la stabilità, la sicurezza e la fruibilità di alcuno spazio per nessun condomino.

Fotovoltaico in condominio

Definite quali sono le parti comuni in un condominio, è facile che nascano spontanee alcune domande in merito le innovazioni che vi si possano apportare.

Un esempio è sicuramente quello dei pannelli solari fotovoltaici.

Oggi sono molte le famiglie italiane che hanno deciso di ricorrere a questa tecnologia per produrre energia da fonti rinnovabili, ma per chi non vive in una casa singola, come funziona?

Il fotovoltaico è una soluzione ottima anche per chi vive in condominio e può essere installato sul lastrico solare, ma anche su altre parti comuni, come facciate o balaustre.Regole per installare un impianto fotovoltaico in condominioDa alcuni anni, grazie alla riforma dei condomini, l’impianto può essere sia centralizzato, quindi a servizio dell’intero edificio, che individuale e soddisfare quindi i bisogni di una singola famiglia.

Il costo dell’installazione di un impianto fotovoltaico in condominio può essere ammortizzato grazie all’autoconsumo dell’energia prodotta, che permette di risparmiare sulle bollette, e alle detrazioni fiscali di cui è possibile beneficiare.

Risparmio energetico e fonti rinnovabili in condominio

Se si decide di installare un impianto individuale, i benefici sono gli stessi di cui si può godere con un impianto in una casa singola e l’assemblea non può vietare l’installazione, ma solo imporre eventuali modifiche o indicazioni per l’esecuzione dell’intervento, nel caso in cui quest’ultimo comporti rischi di qualche tipo per la stabilità, la sicurezza o decoro dell’edificio.

Nel caso in cui l’impianto sia condominiale, invece, la riforma del condominio ha introdotto una maggioranza alleggerita, che prevede la maggioranza dei presenti in assemblea, che però deve corrispondere ad almeno un terzo dei millesimi.

Con un impianto condominiale condiviso è possibile sfruttare al meglio l’energia con un autoconsumo istantaneo anche per utilizzi comuni.

Molto probabilmente l’impianto non sarà in grado di soddisfare i fabbisogni di tutti i condomini, ma potrà garantire un notevole risparmio sulle utenze comuni, come per il funzionamento degli ascensori o dell’illuminazione comune.Risparmio energetico in condominio Proprio come per il fotovoltaico, è previsto che si possano utilizzare le parti comuni per tutte quelle installazioni legate al mondo della “green energy”. Oltre ai pannelli fotovoltaici, sono installabili – anche solo da parte del condominio – impianti di cogenerazione o di produzione di energia da fonti eoliche.

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