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La sessione di apertura della Conferenza dell'Industria Solare – Italia 2012, che si è svolta a Roma "Scenari di breve e medio periodo per il mercato del solare: paradiso o inferno?" ha visto la partecipazione del Presidente di Assolterm Sergio D'Alessandris insieme ad altri rappresentanti delle associazioni del solare, tra i quali, Robin Welling, Presidente dell'European Solar Thermal Industry Federation (ESTIF).Gli addetti ai lavori hanno sottolineato che a livello normativo e di incentivi sia prioritario fissare un quadro chiaro, affidabile e di lungo periodo. Il 2020 è dietro l'angolo e gli obiettivi delineati nel PANER sono raggiungibili, ma solo a patto che si metta in campo un sistema integrato ed efficace di misure che non possono e non devono essere viste come un mero costo. Per quanto riguarda in particolare il solare termico, è emerso come l'attuale quadro legislativo sia del tutto inadeguato. Quella che manca è una regia complessiva che permetta di supportare il settore senza un eccessivo sforzo finanziario da parte dello Stato. Gli strumenti ci sono ma non vengono implementati in modo efficace. "Le detrazioni fiscali del 55% su 10 anni e con orizzonte temporale che non supera mai l'anno non sono più appetibili per l'utente finale" dichiara Sergio D'Alessandris.Le detrazioni fiscali sono state un ottimo strumento e potrebbero esserlo ancora, ma non è più pensabile avere un incentivo che, da una parte, si rinnova di anno in anno privando l'industria di un adeguato orizzonte temporale per poter programmare gli investimenti, e, dall'altra, impone all'utente finale un recupero del 55% dell'investimento inziale in ben 10 anni. Perché uno strumento come la detrazione fiscale funzioni in modo efficace come incentivo all'acquisto, infatti, i tempi di recupero devono essere più brevi o, almeno, permettere una maggiore flessibilità.Gli operatori del settore hanno poi sottolineato che da più di un anno stanno aspettando il "conto energia termico": il decreto attuativo previsto dal Decreto 28 doveva essere pubblicato entro fine settembre dell'anno scorso. L'ultima bozza circolata, oltre ad avere tariffe basse (che coprono molto meno del 55% coperto dalle detrazioni fiscali), si rivolge solo ai soggetti pubblici. Quindi, se la bozza verrà confermata, i privati, che siano cittadini, imprese o Esco, non potranno accedere al conto energia, con una conseguente riduzione se non annullamento, dell'impatto positivo che avrebbe potuto avere sul settore.Anche per quanto concerne il Fondo Rotativo per Kyoto, atteso da anni dal comparto delle rinnovabili, per il solo solare termico e senza nessuna reale e credibile giustificazione, i finanziamenti sono destinati solo a soggetti pubblici. Ancora una volta, i privati – cittadini e imprese – ne sono totalmente esclusi.Su questo punto è intervenuto anche Robin Welling ribadendo che "non serve un incentivo alto, ma un quadro stabile a medio termine".Tutto questo tra l'altro a fronte di un'industria produttiva italiana già ben sviluppata, di una filiera tutta italiana che crea ricchezza e occupazione sul nostro territorio tanto che, si è calcolato – dice ancora Robin Welling – "che per ogni euro investito in termini di incentivi nel solare termico si ha un ritorno locale di 1,40 euro". Consiglia questa notizia ai tuoi amici Commenta questa notizia
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