Autoconsumo da rinnovabili, i consigli dell’UE

L’emergente modello di auto-consumo apre nuove opportunità di contenimento dei costi per l’energia per i consumatori e per le piccole medie imprese

La Commissione europea ha pubblicato il documento “Best practices on Renewable Energy Self-consumption” che è stato inviato al Parlamento europeo e al Consiglio Europeo, e che sottolinea la necessità di trasformare il sistema energetico europeo, consentendo a diversi operatori, produttori e consumatori di trarre il massimo vantaggio dalle nuove tecnologie attraverso un utilizzo sempre maggiore delle rinnovabili.

La Commissione sottolinea che il mercato dell’energia elettrica all’interno dell’Unione sta profondamente cambiando, “la quota di energia elettrica prodotta da fonti energetiche rinnovabili – si legge nel comunicato – aumenterà, passando dall’attuale 25% al 50% nel 2030. Ma anche in assenza di sole e vento, l’energia elettrica deve essere prodotta comunque in quantità sufficiente per coprire il fabbisogno dei consumatori e mantenere stabile la rete elettrica. Poiché l’UE intende creare le condizioni per un approvvigionamento energetico affidabile e a prezzi accessibili per tutti i cittadini e le imprese dell’UE e rendere l’Unione europea il leader mondiale nel campo delle energie rinnovabili, la situazione continuerà a evolversi. In primo luogo, ciò significa che una quantità crescente di energia elettrica dovrà essere oggetto di scambi transnazionali, richiedendo una cooperazione efficiente di tutti gli attori del mercato. Poiché la quota di energia elettrica prodotta da energie rinnovabili aumenterà, le reti avranno bisogno delle capacità per una cooperazione transfrontaliera che sia in grado di tenere conto della crescente variabilità della produzione”.

In questo processo grazie all’autoconsumo i cittadini potranno divenire sempre più attivi nella transizione energetica, utilizzando tali nuove tecnologie per ridurre le proprie fatture e partecipare attivamente al mercato. Nel documento presentato dall Commissione viene approfondito il ruolo degli impianti a energie rinnovabili in autoconsumo di potenza inferiore a 500 chilowatt.

“L’autoconsumo può contribuire a ridurre le perdite della rete in quanto l’energia elettrica è prodotta e consumata localmente. Può anche ridurre i costi del sistema energetico, ad esempio con la produzione di energia fotovoltaica nei paesi a forte irraggiamento solare ai picchi della domanda dovuti all’energia elettrica impiegata per l’aria condizionata. Infine, l’autoconsumo può contribuire a mobilitare gli investimenti privati per finanziare la transizione energetica. Al tempo stesso, esso potrebbe presentare nuove sfide e ridurre le entrate dei gestori di rete. La rete può inoltre necessitare di adeguamenti tecnologici per mantenere la sicurezza e l’affidabilità. La Commissione ha identificato migliori pratiche per aiutare i paesi dell’UE a promuovere l’autoconsumo in maniera efficiente sotto il profilo dei costi”.

La Commissione avanzerà proposte legislative nel secondo semestre del 2016. Potrebbero rendersi necessarie modifiche alla normativa in materia di mercato interno, alla direttiva sulle energie rinnovabili, alla direttiva sull’efficienza energetica e al regolamento sulle infrastrutture.

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